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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Suicidi: dall’Oms le indicazioni sugli interventi per contrastarli

Con oltre 800 mila decessi all’anno nel mondo, i suicidi rappresentano un problema globale e si confermano come la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni. Avvelenamento da pesticidi, impiccagione e armi da fuoco sono tra i metodi più comunemente utilizzati e numerose ricerche dimostrano che limitare l’accesso a questi mezzi aiuta a contrastare il numero di decessi per suicidio. È quindi necessario che tutti i Governi nazionali si impegnino alla creazione e all’attuazione di un piano coordinato d’azione (attualmente solo 28 Paesi nel mondo hanno strategie nazionali di prevenzione del suicidio). Per questo motivo l’Oms ha realizzato il documento “Preventing suicide: a global imperative” che analizza gli interventi realizzati a livello nazionale e propone alcuni interventi necessari per implementare le politiche e le strategie esistenti.

 

L’importanza della prevenzione e della qualità delle cure

Al di là della limitazione dell'accesso a mezzi letali, in considerazione del fatto che gran parte delle persone che si tolgono la vita lo fanno perché affette da un grave disturbo mentale o da una patologia fisica progressiva, dolorosa o invalidante che si trovano ad affrontare da soli o con il senso di essere di peso agli altri, un elemento fondamentale di ogni azione mirata a ridurre il numero dei suicidi è costituito dal miglioramento della qualità delle cure per le persone con gravi disturbi dell'umore e la schizofrenia, e da una piena e buona presa in carico delle persone con patologie fisiche gravi invalidanti e progressive.

 

Da un punto di vista della prevenzione, l’urgenza di mettere in atto strategie per la promozione della salute mentale nei giovani è stata più volte sottolineata in diversi consessi europei e mondiali (Mental health: strengthening our response, Fact sheet n°220 updated august 2014; Adolescents: health risks and solutions Fact sheet n°345 updated may 2014). Già nel 2008 la Commissione europea aveva indicato l’educazione e la promozione della salute mentale nei giovani come la prima delle 5 aree prioritarie di intervento dell’European Pact for Mental Health and Well-being. Ogni Paese dovrebbe avere una politica di promozione della salute mentale dei giovani. La scuola in particolare potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel sostenere attività di promozione della salute mentale nei suoi programmi, attività dedicate al miglioramento della salute positiva, delle abilità sociali e di soluzione di problemi, e allo sviluppo di strategie antibullismo e di attività di sostegno e tutela da parte di “pari”. 

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 11 settembre 2014

Revisione a cura di: Antonella Gigantesco e Angelo Picardi - reparto Salute mentale, Cnesps-Iss