La salute degli italiani dall’Unità d’Italia a oggi. Se ne parla al convegno Cnesps 2011
150 anni di storia d’Italia possono essere raccontati da molte prospettive: è il tema delle due giornate del convegno “La salute degli italiani nei dati del Cnesps” che si è svolto il 16-17 giugno 2011 nella cornice del Sanit. Stefania Salmaso (direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps-Iss) introduce il convegno focalizzando l’attenzione sull’importanza delle indagini che hanno permesso la definizione dei profili di salute della popolazione e il loro andamento nel tempo. La memoria storica, anche in epidemiologia, rappresenta infatti un patrimonio importante che affianca, e in certi casi spiega, il nostro Paese.
Le due giornate di lavoro sono state introdotte da una riflessione di Giorgio Bignami (già Dirigente di Ricerca dell’Iss) sull’andamento nel tempo della salute e della sanità in Italia.
Lo sviluppo della sanità in Italia
Come racconta Giorgio Bignami, dal 1861 a oggi la salute della popolazione italiana può essere suddivisa in tre fasi sovrapponibili ai grandi cambiamenti storici: la fase monarchico-costituzionale, la fase fascista e quella repubblicana.
Tra la popolazione che vive nel territorio italiano dopo l’unità è assente una lingua unitaria (il 98% parla e capisce solo il proprio dialetto), circa la metà è senza lavoro, l’aspettativa di vita è di 33 anni e le malattie più diffuse sono malaria, pellagra e tubercolosi. Dall’unità d’Italia è necessario aspettare 27 anni per avere la legge Crispi-Pagliani sulla sanità pubblica (1888): un provvedimento legislativo che, grazie alla gestione della sanità come una struttura rigida articolata su medici provinciali e comunali, contribuisce all’aumento dell’aspettativa di vita da 33 a 44 anni.
La salute e la sanità durante la fase fascista risentono di una doppia situazione. Da un lato c’è l’attuazione di provvedimenti a carattere propagandistico, come l’istituzione delle colonie, l’aumento dei posti letto in ospedale e le grandi bonifiche, dall’altro pesa l’inadeguatezza degli interventi adottati rispetto ai problemi di una popolazione che soffre la fame (nel decennio tra il 1930 e il 1940 si riducono i consumi di frutta, verdura e carne), vive in condizioni abitative precarie e risente della carenza di assistenza sanitaria.
Nel 1948, l’entrata in vigore della Costituzione sancisce il diritto alla salute per tutta la popolazione. Con questa la premessa si apre il periodo repubblicano. Il miglioramento delle condizioni di vita, i progressi medici scientifici e l’introduzione della legge di riforma sanitaria portano inoltre alla riduzione della mortalità infantile sino a un valore di 10 decessi per mille abitanti alle soglie del 2000.
Il ruolo dell’Iss
L’Istituto superiore di sanità (Iss), fondato negli anni Venti, viene inaugurato nel 1934 diventando operativo l’anno seguente. La sua attività attraversa dunque più fasi della storia d’Italia. Il primo direttore, Domenico Marotta, si distingue da subito per la sua determinazione: riesce a impedire lo spostamento dell’Istituto al Nord, imposto durante l’occupazione nazista, sostiene fermamente la campagna anti-malarica e promuove l’apertura di nuovi laboratori.
La nascita del Cnesps, nel 1976, rappresenta una scommessa vinta da parte del suo fondatore Duccio Zampieri. Nonostante, infatti, gli scetticismi e le poche risorse a disposizione del Centro, il Cnesps oggi rappresenta una struttura che, attraverso il lavoro svolto nei 9 reparti e nell’Unità di formazione e comunicazione, svolge un’attività di raccolta ed elaborazione dei dati epidemiologici in grado di descrivere la popolazione italiana, proteggere la salute umana e valutare i servizi sanitari.
Gli interventi dei relatori
Le due giornate del convegno hanno descritto una panoramica sull’attività del Cnesps, illustrato la salute della popolazione italiana attraverso i dati epidemiologici disponibili e permesso una discussione sui temi affrontati.
Leggi e scarica il programma (pdf 142 kb) e gli interventi dei relatori:
prima giornata
- Le malattie cardio e cerebrovascolari nella popolazione adulta italiana (pdf 860 kb), Chiara Donfrancesco (Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps)
- Tumori: incidenza e sopravvivenza (pdf 614 kb), Riccardo Capocaccia (Epidemiologia dei tumori, Cnesps)
- Il quadro della mortalità in Italia (pdf 8,7 Mb), Susanna Conti (Ufficio di statistica, Cnesps)
- Longevità in buona salute: c’è un gradiente geografico anche in Italia? (pdf 1,4 Mb), Maria Antonietta Stazi (Epidemiologia genetica, Cnesps)
- Dati epidemiologici e priorità in sanità pubblica (pdf 373 kb), Emanuele Scafato (Salute della popolazione e suoi determinanti, Cnesps)
- Fumare e smettere di fumare (pdf 365 kb), Gianluigi Ferrante (Gruppo studio Passi, Cnesps)
- Componente genetica e ambientale dell’indice di massa corporea (Bmi): indicazioni dal Registro nazionale gemelli (pdf 1,4 Mb), Corrado Fagnani (Registro nazionale gemelli, Iss)
- Sovrappeso e obesità nei bambini e nei ragazzi (pdf 696 kb), Anna Lamberti (Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps)
- Trend temporali dei fattori di rischio cardio e cerebrovascolare e lo studio Impact (pdf 549 kb), Luigi Palmieri (Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps)
- Rischio alcol correlato e strategie di prevenzione basate sull'evidenza (pdf 4,1 Mb), Emanuele Scafato (Salute della popolazione e suoi determinanti, Cnesps)
- Epidemiologia dell’epatite B in Italia dopo l’introduzione della vaccinazione universale per Hbv (pdf 982 kb), Ornella Zuccaro (Epidemiologia clinica e linee guida, Cnesps)
seconda giornata
- La pianificazione della comunicazione dei dati per il coinvolgimento dei target interessati (pdf 6,4 Mb), Barbara De Mei (Ufficio di formazione e comunicazione, Cnesps)
- Il supporto alle decisioni: il Sistema Nazionale Linee Guida (pdf 458 kb), Alfonso Mele (Epidemiologia clinica e linee guida, Cnesps)
- I determinanti sociali della salute e le politiche di contrasto (pdf 2,7 Mb), Giuseppe Costa (Servizio di epidemiologia, Regione Piemonte)
- Diseguaglianze nell’accesso ai servizi vaccinali (pdf 715 kb), Flavia Riccardo (Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps)
- I dati Passi per la misura delle disuguaglianze (pdf 164 kb), Valentina Minardi (Unità di formazione e comunicazione, Cnesps)
- Procreazione medicalmente assistita in Italia (pdf 623 kb), Josè Miguel Mayorga (Registro nazionale procreazione medicalmente assistita, Iss)
- Ricoveri evitabili (Progetto Era) (pdf 2,1 Mb), Susanna Conti (Ufficio di statistica, Cnesps)
- Indicatori di esito nell’area cardiovascolare: l’esempio della mortalità a 30 giorni dopo ricovero per Infarto miocardico acuto (pdf 1,3 Mb), Stefano Rosato (Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps)
- Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete (pdf 1 Mb), Flavia Lombardo (Reparto Farmacoepidemiologia, Cnesps)
- Chirurgia protesica ortopedica: analisi della mobilità interregionale (pdf 513 kb), Marina Torre (Ufficio di statistica, Cnesps)
- Mortalità e morbosità materna grave in Italia (pdf 165 kb), Sabrina Senatore (Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps)
- Riconoscimento e gestione integrata dei disturbi depressivi in medicina generale (pdf 433 kb), Angelo Picardi (Salute mentale, Cnesps)
- Diseguaglianze nell'offerta vaccinale in Italia e in Europa (pdf 1,3 Mb), Valeria Alfonsi (Epidemiologica delle malattie infettive, Cnesps)
- L’uso dei farmaci in Italia (pdf 1,2 Mb), Roberto Da Cas (Reparto Farmacoepidemiologia, Cnesps).
A completamento del convegno, a maggio 2012 è stato pubblicato il rapporto Istisan con gli atti del convegno.