Aspetti epidemiologici
È abbastanza difficile stimare prevalenza e morbidità
della Bpco, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, a causa della grande
variabilità dei sintomi. Inoltre i casi sono probabilmente sottostimati
poiché la diagnosi è generalmente tardiva, quando cioè la malattia è già in
stadio avanzato.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, nel
2002 la prevalenza della malattia nel mondo era di 11,6 casi su 1000 fra gli
uomini e di 8,77 su 1000 fra le donne. Queste stime, tuttavia, si
riferiscono alla popolazione generale, anche se in realtà la malattia si
sviluppa prevalentemente in età avanzata. Inoltre, la prevalenza della
malattia è più alta nei Paesi industrializzati, dove è maggiore il consumo
di sigarette.
Secondo l'Oms, la Bpco è la quarta causa di morte al
mondo. Nel 2002, il Global Burden of Disease Study, condotto sotto il
controllo dell'Oms e dalla Banca mondiale, ha stimato che la Bcpo ha
provocato 2,75 milioni di morti (rispettivamente 1,41 milioni fra gli uomini
e 1,34 milioni fra le donne), che rappresentano il 4,8% del totale di tutti
i decessi.
In Italia
Attualmente, i dati relativi all'Italia si basano esclusivamente sulle
Schede di dimissione ospedaliera (Sdo), in particolare su quelli pubblicati
nel 1996 sulla base di 6 milioni di Sdo provenienti da 914 istituti di 14
Regioni. Fra i disturbi dell'apparato respiratorio, la Bpco è la malattia
che presenta sia il maggior numero di casi, sia il maggior numero di
giornate di degenza (più di tumori respiratori e polmoniti). Nel 1994 la
Bpco è risultata essere la causa dell'1,2% di tutte le dimissioni, al
settimo posto in totale, dopo l'aterosclerosi e l'ipertensione, ma prima
delle neoplasie polmonari. Settimo posto anche se si considera il costo
ospedaliero, superiore a quello di altre malattie respiratorie come asma,
polmoniti e pleuriti.