Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2018
Simona Giampaoli, Chiara Donfrancesco e Serena Vannucchi - Dipartimento Malattie cardiovascolari dismetaboliche e dell’invecchiamento – Istituto superiore di sanità
22 marzo 2018 - “5 ways to 5 grams”, ovvero 5 modi per arrivare a 5 grammi: il tema della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale che si è svolta dal 12 al 19 marzo è stato un chiaro riferimento al valore soglia di 5 grammi di sale raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come assunzione massima giornaliera per la popolazione adulta (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio al giorno).
In particolare, l’edizione 2018 della Settimana ha lanciato 10 consigli utili per ridurre il consumo di sale sino a 5 grammi al giorno:
azioni individuali:
- scolare e lavare verdure e fagioli in scatola, e mangiare più frutta e verdure fresche
- diminuire gradualmente l’aggiunta di sale ai piatti, per dare al palato il tempo di abituarsi al nuovo gusto
- usare erbe, spezie, aglio e limone per insaporire al posto del sale (ci permettiamo di aggiungere agli ingredienti anche la cipolla)
- non mettere il sale e le salse salate a tavola durante i pasti, così da disincentivarne l’aggiunta ai piatti
- leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli prediligendo quelli a minor contenuto di sale.
azioni collettive:
- informare ed educare la popolazione sui rischi legati al consumo eccessivo di sale
- identificare il consumo medio di sale nella popolazione (e le sue fonti alimentari)
- coinvolgere l’industria alimentare nella discussione sui benefici legati alla riduzione di sale, così da promuovere cambiamenti nella composizione dei cibi preparati
- introdurre i valori nutrizionali in ogni alimento, così da permettere ai consumatori di fare scelte consapevoli
- incoraggiare gli ambienti scolastici e lavorativi a prediligere le opzioni meno salate.
Alle azioni individuali ci permettiamo di aggiungere un altro punto: diminuire il consumo di salumi e insaccati, snack salati, evitare il dado da brodo e preferire il pane con poco o senza sale.
L’iniziativa, giunta all’undicesima edizione, viene promossa dalla World Action on Salt & Health (Wash), associazione internazionale con partner in 100 Paesi.
Quanto sale assumiamo mediamente?
Come emerge dall’indagine dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey 2008-2012, nel nostro Paese il consumo medio giornaliero di sale negli adulti è risultato di 10,6 grammi (DS ±4,0) negli uomini e di 8,2 grammi (DS ±3,3) nelle donne, valori ben superiori a quello raccomandato. Soltanto il 5% degli uomini e il 15% delle donne consuma meno di 5 g di sale al giorno.
In Italia sono state avviate iniziative che vanno nella direzione raccomandata dall’Oms: nel 2009 il ministero della Salute nell’ambito del Programma Guadagnare Salute ha siglato un accordo con i produttori di pane (sia a livello industriale che artigianale) per diminuire il contenuto di sale del 15%. Si tratta di una diminuzione minima che non viene praticamente percepita a livello di gusto, come dimostrato da studi clinici, ma importante per prevenire molti casi di infarto e ictus. Infatti il pane è uno degli elementi che porta a un maggiore consumo di sodio nell’arco della giornata: una sola fetta ne porta circa 0,15 grammi, ma in genere ogni giorno ne consumiamo diverse fette.
Nel 2018-2019 una nuova Health Examination Survey verrà realizzata dall’Istituto superiore di sanità in 10 Regioni per valutare se a seguito delle attività di prevenzione realizzate nel Programma Guadagnare Salute c’è stata una riduzione del consumo di sale nella alimentazione degli italiani e, qualora presente, se è accompagnata a una riduzione media della pressione arteriosa nella popolazione generale adulta.
Perché bisogna ridurre il consumo di sale?
Come riportato nel sito del Progetto Cuore - epidemiologia e prevenzione delle malattie ischemiche del cuore - coordinato dall’Istituto superiore di sanità, diminuendo il consumo di sodio a meno di 2 grammi al giorno, si potrebbe ridurre la pressione sistolica (massima) fino a 8 millimetri di mercurio (mmHg) e la diastolica (minima) fino a 4. Limitare il consumo di sodio porta beneficio alle persone che soffrono di ipertensione arteriosa (compresi coloro che seguono una terapia con farmaci antipertensivi), e mantiene a livelli normali nel corso degli anni coloro che non ne soffrono. La riduzione del consumo di sale nella alimentazione è raccomandata per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, dell’osteoporosi, dell’obesità, dei tumori allo stomaco, della malattia renale cronica.
È inoltre importante limitare il consumo di sale sin dall’infanzia, così da ridurre il carico prevenibile ed evitabile di mortalità, morbosità e disabilità delle patologie sodio-correlate.
Risorse utili
- visita il sito della Wash e le infografiche con i consigli individuali (pdf 702 kb) e collettivi (pdf 699 kb)
- leggi le fact sheet dell’Oms sul consumo di sale
- consulta il sito del Progetto Cuore nella pagina dedicata alla prevenzione e stili di vita, in particolare nella sezione sale e sodio il materiale sfogliabile Meno sale più salute , le video animazioni sui rischi legati a un consumo elevato di sale e sodio
- le infografiche con i dati sul consumo di sodio e potassio nelle Regioni italiane.