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L’Oms presenta il rapporto 2015 sulla sicurezza stradale

22 ottobre 2015 - Ogni anno 1,25 milioni di persone muoiono in un incidente stradale. Questo dato preoccupante arriva dal report sulla sicurezza stradale “Global status report on road safety 2015”, presentato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 19 ottobre. Nonostante gli ultimi anni abbiano registrato un miglioramento, siamo ancora lontani dall’obiettivo proposto per il 2020 di dimezzare il numero dei morti e dei feriti della strada. Il report analizza i dati provenienti da 180 Paesi ed è il terzo del suo genere, dopo i lavori del 2011 e del 2013.

 

Nel triennio 2011-2013 il numero di incidenti stradali sembra essersi stabilizzato, a dispetto della crescita della popolazione mondiale e degli autoveicoli circolanti. Dei 180 Paesi analizzati, 79 hanno visto una riduzione della mortalità, mentre 68 (soprattutto nelle aree più sottosviluppate) hanno registrato un aumento. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno degli Stati nell’applicare le norme suggerite dalla “Decade of Action for Road Safety 2011-2020”, che hanno reso veicoli e strade più sicuri. Dal 2011 ad oggi 17 Paesi si sono allineati ad almeno una delle leggi proposte, che riguardano le cinture di sicurezza, la guida in stato di ebrezza, la velocità massima, l’utilizzo di caschi e di seggiolini per bambini.

 

Il report in sintesi

  • 105 Paesi risultano avere leggi efficaci sull’utilizzo delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri.
  • 47 nazioni hanno approvato leggi che regolamentano la velocità a un massimo di 50 km/h in città.
  • 34 Paesi regolamentano la guida in stato di ebrezza, ponendo un limite di concentrazione di alcol nel sangue uguale o inferiore a 0,05 g/dl e a 0,02 per i neopatentati.
  • 44 Stati hanno reso obbligatorio l’utilizzo di caschi sia per il guidatore che per il passeggero.
  • 53 Paesi regolamentano il trasporto dei bambini con appositi seggiolini.
  • I motociclisti si confermano gli utenti della strada più vulnerabili, ammontando al 23% delle morti in incidenti stradali, seguiti dai pedoni (22%).

Il report presenta anche i profili dettagliati e le statistiche dei Paesi partecipanti. In Italia il numero di incidenti stradali risulta in diminuzione, ma nel 2013 le vittime erano ancora 3721. La legislazione risulta allineata alle direttive, ma le leggi non vengono sempre rispettate. Un esempio tra tutti, secondo i dati del report, solo il 64% dei guidatori indossa le cinture di sicurezza, percentuale che scende al 10% per i passeggeri nei sedili posteriori.

 

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