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Gravidanza e parto in Toscana: i dati 2016

Monia Puglia - Agenzia regionale di sanità della Toscana

 

14 dicembre 2017 - In Toscana, come in Italia, dal 2008 si assiste a una contrazione delle nascite: nel 2016 i nuovi nati sono stati 27.812, il 16% in meno rispetto al 2008 e in calo dell’1,1% rispetto al 2015. Inoltre, a fronte di una diminuzione della natalità, nel periodo 2015-2016 è stato osservato un aumento sia in termini di prevalenza che in valore assoluto dei nati pretermine (+11,6% rispetto al 2014), valori che nei 10 anni precedenti mostravano una sostanziale stabilità. Sono alcuni dei dati contenuti in “Gravidanza e parto in Toscana”, l'ultima pubblicazione della serie “In cifre” pubblicata dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana che racchiude i principali dati sulla salute materno-infantile della regione, aggiornati al 2016.

 

Dopo una breve introduzione del contesto demografico, il documento contiene elaborazioni dettagliate, estratte dal Certificato di assistenza al parto (Cedap), sull’assistenza in gravidanza, sul parto e sul neonato, approfondendo gli aspetti relativi agli screening neonatali, ai parti da procreazione medicalmente assistiti, ai parti con taglio cesareo e all’allattamento al seno.

 

Il documento in breve

I parti da donne straniere, dopo una leggera flessione del triennio precedente, sono nuovamente in aumento, raggiungendo il 28,9% del totale.

 

É aumentata negli anni l'incidenza di gravidanze tra le donne con più di 40 anni (sono il 9,4% nel 2016): si tratta di gravidanze a rischio per esiti materni e fetali.

 

La Toscana si colloca tra le Regioni italiane che ricorrono meno al taglio cesareo (27,1%), ma nonostante questo la percentuale è superiore al valore raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (15-20%).

 

Il documento riporta infine i dati sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) e sull’obiezione di coscienza. Dal 1983 le interruzioni di gravidanza in Toscana, così come in Italia, sono in diminuzione e nel 2016 si è registrato il numero di Ivg più basso dell’intero periodo: 5910 con una riduzione del 3,1% rispetto al 2015. Il 54,1% degli interventi è stato effettuato in epoca precoce (entro le 8 settimane): il dato è in leggero aumento negli anni e risulta più alto della media nazionale (l’incremento è dovuto, in parte, all’aumento dell’utilizzo dell’Ivg farmacologica).

 

In Toscana ci sono 209 ginecologi obiettori su 348 (60,1%), proporzione nettamente più bassa rispetto alla media nazionale.

 

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