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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Studio sugli effetti della nuova legge che vieta il fumo nei locali pubblici condotto in 34 ASL (gennaio-aprile 2005)

Gruppo Enfasi, seconda fase: Campania: Annarita Citarella (Benevento); Friuli-Venezia Giulia: Riccardo Tominz (ASS 1 Triestina); Lazio: Matilde Loffredo (Monterotondo e Tivoli); Marche: Rosanna Rossini(Senigallia); Lombardia: Marina Bonfanti e Luigi Macchi, Regione Lombardia; Azzolari Elio, Raffaele Paganoni (Bergamo), Claudio Scotti (Brescia), Ernesto Mantovani (Como), Roberto Moretti (Lecco), Fiorella Talassi (Mantova), Anna Silvestri (Città di Milano), Giovanni Borroni (Milano 1), Giuseppe Maina, Luigi Fantini (Milano 2), Sandra Galbiati (Milano 3), Luigi Camana (Pavia), Lorella Cecconami (Sondrio), Roberto Bardelli (Varese), Stefania Bellesi (Valcamonica); Toscana: Cinzia Raffaelli (Viareggio); Veneto: coordina-tore regionale: Federica Michieletto, Regione Veneto, Mauro Soppelsa (ULSS 2), Mauro Ramigni e Anna CatiaMiola (ULSS 3), Carmelo Brigadeci (ULSS 4), Renata Busato (ULSS 5), Felice Foglia (ULSS 6), Rita De Noni(ULSS 7), Erminio Bonsembiante (ULSS 8), Giovanni Marchioni (ULSS 14), Paolo Mancarella (ULSS 15),Lorena Gottardello (ULSS 16), Raffaella Bisi e Franco Rubini (ULSS 17), Maria Chiara Pavarin (ULSS 18),Primarosa Rozzarin (ULSS 19), Lucia De Noni (ULSS 20), Mario Rossini (ULSS 21); Lorenzo Spizzichino, Paolo D’Argenio, Daniela Galeone, DG Prevenzione, Ministero della Salute, Roma; Nancy Binkin, Alberto Perra e Paola Scardetta, CNESPS, Istituto Superiore di Sanità

 

 

Nel dicembre 2004 il Centro Nazionale di Epidemiolo-gia, Sorveglianza e Pro-mozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità ha av-viato uno studio per monitorare e fornire un quadro multi-regionale degli effetti dell’applicazione dell’art. 51 della Legge n. 3 del16/01/2003. Più specificamente, in un campione selezionato di ASL, lo studio si prefigge di descrivere co-noscenze, attitudini e comporta-menti dei proprietari di locali pubblici, quali bar, pizzerie, pub, risto-ranti, in relazione alla legge, e di sti-mare l'adesione alle disposizioni di legge nei locali pubblici.

 

In uno studio precedente sono stati riportati i risultati per 7 aree cheraccolgono i dati precedenti all’entrata in vigore della legge (1). In questo articolo vengono presentati i risultati relativi a 34 ASL che hanno condotto lo studio nei primi mesi successivi all’entrata in vigore della legge.Sono stati selezionati in modo casuale 50 locali (bar, ristoranti, pizzerie e pub) per ognuna delle 34 ASL partecipanti. Come precedentemente riportato (1), i dati riguardanti l’eventuale presenza di fumatori nell’orario di maggiore affluenza della clientela vengono raccolti attraverso un questionario in due parti: una riempita dal gestore del locale e l’altra dal ricercatore della ASL, che registra, inoltre, sia la presenza diretta di clienti fumatori sia le tracce eventualmente lasciate da questi ultimi (livello visivo ed olfattivo di fumo). Dei 1.641 locali pubblici scelti nelle 34 ASL, il 2% è stato visitato durante il mese di gennaio, il 54% a febbraio, il 39% a marzo e il 5% ad aprile. Il 54% dei locali era rappresentato da bar, il 34% da ristoranti, il 7% da pizzerie e il 5% da pub. Nel 95% dei locali il cartello con l’indicazione di divieto di fumo era già stato affisso. L’1% dei locali era dotato di zona fumatori in conformità alle nuove norme.

 

Al momento della seconda visita per il ritiro del questionario, il 92%dei locali aveva almeno un cliente presente e il 33% ne aveva 10 o più. Il fumo era visibile nello 0,3% dei locali con almeno un cliente presente,e nel 2,1% c’era odore di fumo; nello 0,4% si è osservato almeno uno fumatore. Il 63% delle persone che hanno completato l’intervista era rappresentato da proprietari del locale, il15% da gestori e il 22% da dipendenti. La maggioranza (61%) era composta da uomini. Il 39% era fumatore, il 14% ex-fumatore, e il 47 % non aveva mai fumato. La maggioranza (84%) delle persone intervistate ha affermato che il fumo passivo è una minaccia per la salute propria o dei collaboratori. L’82% è convinta che se la legge venisse correttamente applicata , sicu-ramente o probabilmente i non fumatori correrebbero meno rischi di sviluppare malattie legate al fumo,come ad esempio asma e bronchiti,e il 60% che sicuramente o probabilmente questa legge farà fumare dimeno le persone o addirittura le farà smettere di fumare. Riguardo ai loro locali, il 68% degli intervistati ha dichiarato che prima del 10 gennaio 2005, almeno la metà dei loro clienti era rappresentata da fumatori (71% dei gestori di bar e64% dei gestori di ristoranti, pizzerie e pub;p=0,005). La maggioranza(72%) ha riferito che nell’ora di punta i non fumatori sembravano infastiditi dal fumo, e il 41% ha dichiarato che, nel mese precedente l’entrata in vigore della legge, ha ricevuto qualche volta o frequentemente lamentele perla presenza di fumo nel locale daparte di clienti non fumatori. Il 92% ha riportato che tutti i clienti rispettano la nuova legge. Solo una minoranza (11%) ha dichiarato di aver dovuto chiedere a qualche cliente di smettere di fumare, e ancora meno (2%) si è visto opporre un rifiuto da parte dei clienti sollecitati a spegnere la sigaretta.

 

Risposta dei clienti alla nuova legge nella percezione dei gestori

Il 74% dei gestori ha dichiarato che l’opinione dei loro clienti sulla legge è molto favorevole o favore-vole. Solo il 6% ha attribuito ai propri clienti un’opinione contraria, e il 2% molto contraria, sebbene siano state osservate alcune differenze per tipo di locale (Figura).

 

La minoranza (16%) dei gestori in-tervistati ha dichiarato che il locale è stato ispezionato dalle forze dell’ordine per controllare se ci fossero persone che fumavano. Il 7% dei locali è stato ispezionato dai carabinieri, e il9% della polizia municipale.

 

Uno degli effetti più importanti della nuova legge sembra essere stato quello sul comportamento dei gestori stessi. Tra i 756 che fumavano, il24% fuma almeno quanto fumava prima, il 34% un po’meno, il 27% molto meno, e il 15% ha dichiarato di aver smesso.

 

Una delle principali preoccupazioni da parte dei gestori riguarda le possibili implicazioni economiche negative, anche se un simile effetto non è mai stato provato negli altri Paesi che hanno applicato legislazioni simili. Tuttavia, alla domanda che chiedeva se la legge avesse avuto ricadute economiche sull’attività,solo il 12% ha dichiarato di aver subito effetti negativi significativi e il 25% effetti lievi.

La maggioranza (55%) ritiene che non ci sia stata nessuna implicazione economica o, al contrario, un aumento lieve negli incassi. Questi risultati, tuttavia, variano a seconda del tipo di locale, con maggiore probabilità per i gestori di bar di aver subito una lieve perdita.

 

Questi dati dimostrano che, secondo i gestori che hanno partecipato allo studio nelle 34 ASL, una proporzione notevole della clientela fumava nei loro locali prima dell’entrata in vigore della nuova legge, ma la maggior parte riportava anche che i loro clienti non fumatori erano disturbati dal fumo e qualche volta si lamentavano.

 

La maggior parte dei gestori inter-vistati era consapevole degli effetti nocivi del fumo passivo e dei bene-fici potenziali della legge per la salute della loro clientela.

 

L’entrata in vigore della legge sul fumo sembra aver prodotto dei cambiamenti di rilievo. In primo luogo, nei locali visitati, quasi nessuno stava fumando, e per-sino l’odore di fumo era completamente assente tranne che in pochi casi. Sembra chela maggior parte dei fumatorisi sia prontamente adegua-ta alla legge; pochi gestori riportano di aver dovuto chiedere ai loro clienti di smettere di fumare. E tutto ciò sembra essersi verificato in assenza di sostanziali sforzi di applicazione delle sanzioni previste dalla legge, dal momento che la minoranza dei locali riporta di aver avuto un controllo da parte delle forze dell’ordine.

 

I cambiamenti riportati dai ricercatori sono confermati anche dalle osservazioni e opinioni dei gestori dei locali visitati. Un altro grande cambiamento riguarda il comportamento dei gestori stessi: quasi l’80% aveva ridotto il numero di sigarette fumate o aveva smesso.

 

Se si manterranno, questi risultati sono molto incoraggianti. A breve distanza di tempo dalla diffusione di questo rapporto disporremo dei risultati della seconda rilevazione dei dati che permetteranno di stabilire linee di tendenza e forniranno informazioni più precise sull’efficacia della legge antifumo.

 

Riferimenti bibliografici

1. Gruppo ENFASI. Conoscenze e comportamenti dei gestori di locali pubblici prima dell’entrata in vigore della legge sul fumo (dicembre 2004 - gennaio 2005). BEN - Notiziario dell’ Istituto Superiore di Sanità2005; 18 (3): i-iii.

 

Ringraziamenti

Si ringrazia Eva Benelli per la collaborazione alla revisione del testo.