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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


"Sfumiamo i dubbi": progetto per la prevenzione del fumo di tabacco tra gli studenti

Annarosa Pettenò1, Federica Michieletto2, Alberto Perra3, Elizabeth Tamang1

1Centro Regionale di Riferimento per la Prevenzione- Direzione per la Prevenzione, Regione Veneto, Venezia

2Direzione per la Prevenzione, Regione Veneto, Venezia

3Centro Nazionale Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

 

Il fumo di tabacco è uno dei principali fattori di rischio per la salute sia del fumatore sia delle persone che gli stanno accanto. Dannoso ad ogni età, il rischio tuttavia di sviluppare una malattia fumo-correlata è strettamente dipendente dalla data di inizio di tale abitudine. Le ricerche svolte negli ultimi anni suggeriscono che in molti Paesi tra i giovani e giovanissimi sta aumentando l'abitudine a fumare, in particolare, tra le ragazze. Lo stesso scenario, purtroppo, si registra anche nel Veneto, dove da indagini recenti è emerso che tra i giovani intervistati hanno provato a fumare il 16% degli 11enni, il 42 % dei 13enni ed il 60% dei 15enni, mentre hanno dichiarato di fumare regolarmente (almeno 1 volta alla settimana) il 3% degli 11enni, l'11% dei 13enni ed il 29% dei 15enni (1). Emerge pertanto l'importanza di intervenire tempestivamente e con efficacia per prevenire il diffondersi dell'abitudine al fumo tra i giovani. A tal fine gli interventi di educazione e promozione della salute in ambito scolastico sono da tempo considerati una delle strategie d'elezione per ritardare l'iniziazione al fumo e modificare conoscenze e atteggiamenti sull'uso del tabacco fra i giovani (2).

 

Studi recenti hanno evidenziato che i programmi che utilizzano gruppi di pari (per esempio studenti nelle scuole) si rivelano generalmente più efficaci rispetto a insegnanti e/o operatori sanitari, probabilmente poiché agiscono sulle norme instauratesi nel gruppo (3). I pari sono percepiti come dei simili del gruppo bersaglio, credibili, fidati e attraenti fonti di informazione, e possono fornire un'importante funzione di modello in termini di atteggiamenti, abilità sociali, e comportamenti (4). I pari infine permettono il passaggio da un coinvolgimento passivo ad una partecipazione attiva della popolazione bersaglio (5).

 

Nel corso degli anni scolastici 2003-04 e 2004-05 è stato sperimentato il progetto "Sfumiamo i dubbi", volto alla prevenzione del tabagismo nelle scuole secondarie di II grado e basato sulla metodologia della peer education.

Il progetto ha l'obiettivo di costituire a breve termine, in ciascun istituto secondario coinvolto, un gruppo di stu-denti (definiti Peer Educator, PE) con conoscenze e capacità per condurre iniziative presso i compagni della stessa scuola, per la prevenzione del tabagismo. Lo scopo è quello di ottenere nel medio termine un miglioramento di conoscenze e atteggiamenti tra gli alunni delle classi target. Parallelamente alla realizzazione dell'intervento è stato predisposto un piano di valutazione con la partecipazione dei gruppi di interesse (ragazzi, insegnanti, genitori) che, fra i suoi obiettivi, si prefigge anche di documentare la validità dell'intervento per riproporlo eventualmente in altre realtà scolastiche.

 

La sperimentazione dell'intervento è stata attuata in alcuni istituti superiori del Veneto , in collaborazione con le Aziende ULSS e con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Tabella 1). In ciascun istituto è stato costituito un gruppo di PE selezionando, con criteri standardizzati, almeno 2 ragazzi non fumatori appartenenti alle classi terze.

 

Ogni gruppo di PE così costituito ha partecipato ad un corso di formazione della durata di almeno 10 ore basato su metodi interattivi, quali role playing, fotolinguaggio, lavori di gruppo, ecc., tenuto da operatori qualificati (psicologi e sociologi). Ciascuna coppia di PE ha poi lavorato individualmente per la progettazione e la realizzazione di un intervento educativo svolto prima, in forma sperimentale, nella propria classe o in un'altra terza e poi ripetuto in una o più classi prime (e seconde). A conclusione dell'anno scolastico l'intero istituto veniva coinvolto in un evento di sensibilizzazione al problema del tabacco con diverse iniziative, quali un concerto, un concorso o una caccia al tesoro. Gli operatori hanno accompagnato i PE durante tutto il percorso della sperimentazione, anche con momenti di supervisione e monitoraggio delle attività svolte. Alla sperimentazione hanno aderito 11 Aziende ULSS del Veneto con 38 operatori qualificati, formati preventivamente in due corsi specifici. Sono stati coinvolti 16 istituti secondari di diverse tipologie, per un totale di 291 PE formati e 227 interventi svolti nelle classi di appartenenza e in altre classi. La valutazione, articolata nella sue diverse componenti (Tabella 2), ha assunto valore strategico nella misura in cui la partecipazione dei gruppi di interesse ne ha promosso l'empowerment, migliorando gli effetti attesi dall'intervento. I risultati, documentati attraverso metodi quantitativi (questionari standardizzati e diari compilati in tempi diversi dai gruppi di interesse al progetto) e qualitativi (focus group), dimostrano che l'intervento è stato giudicato molto positivamente dai diversi gruppi di interesse. Oltre il 91% dei PE l'ha considerata un'esperienza positiva e la consiglierebbe ad un amico. Il 75% dei ragazzi delle classi che hanno accolto i PE consideravano l'intervento utile o interessante e il 20% di loro si candiderebbe per fare il PE. Gli insegnanti, pur ritenendo positivo il metodo della PE, hanno mostrato perplessità sulle competenze possedute dai PE e sull'opportunità di affidare la classe a dei minorenni, o addirittura esprimendo il timore che l'intervento potesse indurre al fumo ragazzi non fumatori. Più specificamente, rispetto all'abitudine al fumo, i PE e i loro compagni di scuola, al tempo stesso attori e beneficiari dell'intervento, dimostrano un aumento di conoscenze (per i PE fino all'81%) sugli effetti e sui danni da fumo e un miglioramento degli atteggiamenti positivi (accordo sul divieto di fumo nella scuola, per esempio) o dell'immagine che i ragazzi hanno del fumatore. Infatti, prima del percorso formativo, l'85% degli interpellati giudicava un fumatore come una persona di successo; successivamente questa percentuale è scesa al 30%, mentre per i non fumatori la diminuzione di questa percentuale è ancora più marcata, passando dal 58% al 4%.

 

L'intervento nel suo complesso ha dato risultati positivi e indicato diversi punti, quale ad esempio il coinvolgimento degli insegnanti, da migliorare in vista di una auspicabile estensione ad altre scuole. Restano tuttavia da studiare e documentare gli effetti della PE sui ragazzi a media e a lunga scadenza, che in esperienze condotte in altri Paesi non hanno prodotto risultati univoci.

Ci si attende che i vari gruppi di PE continuino l'attività educativa all'interno del proprio istituto anche nei prossimi anni, venendo a costituire un approccio stabile per la promozione di una “Scuola Libera dal Fumo”. Tuttavia, per consolidare questi risultati a lungo termine l'intervento della peer education dovrà essere integrato con altri interventi in ambito scolastico e comunitario (6).

 

Riferimenti bibliografici

1.  Tyczynski J, Bray F, Maxwell Parkin D. Lung cancer in Europe in 2000: epidemiology, prevention, and early detection. Lancet Oncology 2003; 4:45-55.

2.  Prevenzione dell'abitudine al fumo nei giovani, Effective Health Care-edizione italiana, vol. 4 n. 3 – mag-gio-giugno 2000.

3.  Conte M, Floris F (Ed.). La peer edu-cation. In: Quaderni di animazione e formazione. Torino: Gruppo Abele EGA; 2003.

4.  Croce M, Gemmi A (Ed.). Peer education Adolescenti protagonisti nella prevenzione. Milano: FrancoAngeli; 2003.

5.  Dalle Carbonare E, Ghiottoni E, Rosson S (Ed.). Peer educator Istruzioni per l'uso. Milano: FrancoAngeli; 2004.

6.  Pellai A, Rinaldin V, Tamburini B. Educazione tra pari Manuale teorico-pratico di empowered peer education. Trento: Erickson; 2002.