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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Indagine sul consumo di alcol, vino, alcolici e superalcolici in un gruppo di adolescenti piacentini

Giorgio Calabrese, Filippo Rossi e Monica Maj
Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione, Facoltà di Agraria, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza

Secondo il Regional Office for Europe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 1 morto su 4 nella fascia d'età 15-29 anni è dovuto all’alcol, per un totale di 63.000 morti in tutta la regione europea (1). Oltre agli effetti avversi sulla salute e il comportamento ben noti, l’alcol ha anche conseguenze sociali sulla vita di altre persone.
Sebbene l’OMS consideri l’Italia tra i Paesi con i profili di consumi alcolici meno rischiosi (1), pur tuttavia desta preoccupazione il cambiamento dei comportamenti tra gli adolescenti. Nel 2005, infatti, un'Indagine Multiscopo dell’ISTAT ha rilevato che la diffusione del consumo di alcol mostra un trend sostanzialmente stabile negli ultimi 8 anni, ma che ci sono stati incrementi significativi tra i giovani, in particolare tra le donne (2).
I dati ISTAT mostrano che il 20% dei ragazzi di 11-15 anni ha dichiarato di avere bevuto almeno una volta negli ultimi 12 mesi (22% tra i maschi e 17% tra le femmine). Tra i ragazzi di 16-17 anni i tassi sono molto più alti; il 50% ha consumato alcolici (59% dei ragazzi e 42% delle ragazze).
Di maggiore preoccupazione nel gruppo di età degli adolescenti è il fenomeno del binge drinking (6 o più bevute in una singola occasione): durante l’anno precedente, il 5% dei ragazzi di 11-18 anni ha riferito di aver avuto almeno un episodio di binge drinking. I tassi erano particolarmente alti tra gli adolescenti più grandi e di sesso maschile (3-5), raggiungendo il 21% tra i maschi di 18 anni. La maggior parte dei binge drinking sembra avvenire il sabato sera nelle discoteche e nei pub (4).
Scopo del presente studio è stato quello di indagare la frequenza del consumo di vino e bevande alcoliche in un gruppo di studenti di età compresa fra i 15 e 19 anni nella ASL di Piacenza con lo scopo di pianificare meglio interventi locali. Il campione comprendeva 219 studenti (107 maschi e 112 femmine) ed è stato reclutato tra gli studenti partecipanti ad un convegno svoltosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Tutti gli studenti hanno firmato il consenso e nel caso di minorenni la liberatoria è stata firmata dai genitori.
Per valutare il consumo di alcolici, superalcolici e vino è stato somministrato un questionario nel quale si chiedeva la frequenza del consumo di vino, alcolici e superalcolici, l’età in cui hanno incominciato a bere, il motivo, il luogo e il giorno di assunzione.
In totale, sul nostro campione di intervistati, il 76% ha dichiarato di consumare vino e il 77% alcolici e/o superalcolici. Dai risultati è emerso che i maschi e le femmine hanno un profilo di consumo alcolico diverso. Nella popolazione maschile studiata l’82% degli intervistati ha riportato di aver bevuto vino e il 79% alcolici e/o superalcolici in almeno una occasione nell’ultimo anno; tra le ragazze, i valori corrispondenti sono stati il 69% sia per il vino che per gli alcolici e superalcolici (Tabella). L’età media in cui i ragazzi hanno cominciato ad assumere vino è stata di 14,7 anni, mentre per gli alcolici e superalcolici di 16,2 anni. Tra le ragazze, l’età media di assunzione di vino è stata di 12,2 anni e di 14,5 anni per il consumo di alcolici e superalcolici.
La frequenza del consumo è diversa per i due tipi di bevanda alcolica, cioè vino e alcolici e/o superalcolici (Tabella); le differenze per sesso sono state osservate solo per il consumo del vino. Tra i ragazzi, il 30% ha dichiarato di bere vino ogni giorno, mentre il 38% solo nel fine settimana e il 24% solo in occasioni speciali; i valori corrispondenti per le ragazze sono stati il 15%, il 26%, e il 56%, rispettivamente. Per quanto riguarda alcolici e superalcolici, vengono maggiormente consumati per tutti e due i sessi durante i fine settimana (63% dei ragazzi e 58% delle ragazze).
Il luogo dove generalmente si consuma alcol differisce per tipo di bevanda alcolica, ma in questo caso i valori sono stati simili per ragazzi e ragazze. Di solito hanno dichiarato di bere vino in casa il 54% dei maschi e il 55% delle femmine. I posti più comuni di consumo per alcolici e superalcolici, invece, sono il bar (69% dei maschi e 64% delle femmine) e la discoteca (13% dei maschi e 19% delle femmine).
Le motivazioni del bere sono diverse per tipo di bevanda e sesso (Tabella). Tra i ragazzi, il 91% che beve vino lo assume perché gli piace; tra le ragazze, invece, solo il 74% delle consumatrici di vino lo fa per questo motivo. Perché piace è stato il motivo più importante per il consumo di alcolici e superalcolici, sia per i ragazzi (98%) che per le ragazze (95%).
Questo studio presenta diversi limiti. Il lavoro è stato svolto su un campione di discreta numerosità ma non è scontato che sia rappresentativo dell’intera popolazione studentesca piacentina; inoltre, essendo stato reclutato nelle scuole, non poteva comprendere quella fetta di giovani che avevano già abbandonato gli studi. Non sono state poste domande in modo specifico sul binge drinking, un fenomeno importante in questo gruppo di età, sebbene sulla base dei dati si possa dedurrre che molto probabilmente tale fenomeno si verifichi, vista l'alta percentuale di adolescenti che bevendo solo nel fine settimana e al bar o in discoteca, più facilmente può lasciarsi andare ad atteggiamenti compulsivi.
Ciò nonostante, questi dati dimostrano profili simili a quelli nazionali dell’Osservatorio permanente su giovani e alcol Doxa-World Drink Trends e dell'Indagine Multiscopo ISTAT (2-5). Si tratta di un quadro preoccupante per la precocità del consumo di alcol e perché l’assunzione di alcolici ed in particolare di superalcolici, avvenendo al di fuori dell’ambito familiare, è meno controllabile e può più facilmente sfociare in situazioni di alcolemia elevata che pongono rischi diretti e indiretti. Lo studio conferma come la stragrande maggioranza degli studenti consumi vino o bevande alcoliche, nel caso della popolazione maschile è la quasi totalità a consumare alcol. L’età media del primo contatto con l’alcol è bassa. È verosimile che il consumo di bevande ad alta gradazione alcolica, effettuato assieme ai propri coetanei, venga invece spinto all’eccesso da dinamiche di gruppo.
I risultati confermano l’importanza di programmi di educazione sanitaria rivolte agli studenti per accrescere la consapevolezza dei rischi legati al consumo di alcolici.

Riferimeni bibliografici
1. World Health Organization, Regional Office for Europe. Alcohol policy in the WHO European Region: current status and the way forward. Fact sheet EURO/10/05 (http://www.euro.who.int/...).
2. ISTAT. L’uso e l’abuso di alcol in Italia. Anno 2005 ( http://www.istat.it/salastampa/...).
3. Sabbadini LL. Abuso di alcol e binge drinking in Italia dalle indagini Istat. Alcohol Prevention Day 2007, Roma 12 aprile 2007 (http://www.epicentro.iss.it/...).
4. Scafato E, Ghirini S, Russo R. Alcol: consumi e abusi, percezioni Alcol: consumi e abusi, percezioni e tendenze del bere in Italia. Alcohol Prevention Day, Roma 12 aprile 2007 (http://www.epicentro.iss.it/...).
5. Scafato E, Ghirini S, Galluzzo L, et al. L’alcol e i giovani: un’analisi dei fattori determinanti dell’abuso. (http://www.epicentro.iss.it/...).