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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Indagine sulle anagrafi vaccinali informatizzate

Valeria Alfonsi, Fortunato D'Ancona, Marta Ciofi Degli Atti e il Gruppo interregionale malattie infettive*

Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

 

 

Le anagrafi vaccinali informatizzate costituiscono uno strumento importante per condurre i programmi di vaccinazione e il loro monitoraggio. Il loro uso, infatti, facilita lo svolgimento di numerose attività dei Centri vaccinali, tra cui la registrazione dei dati anagrafici e vaccinali, la generazione di inviti, l’identificazione dei casi di mancata vaccinazione, e la gestione delle scorte di vaccini. Semplifica inoltre la stima delle coperture vaccinali, che insieme all’andamento delle malattie prevenibili e alla frequenza di reazioni avverse, rappresentano un indicatore fondamentale per valutare l’impatto dei programmi di vaccinazione. In Italia, infatti, le coperture vaccinali vengono rilevate annualmente dalle autorità sanitarie regionali, che le trasmettono al Ministero della Salute. A partire dal 1998, la rilevazione routinaria è stata affiancata da indagini nazionali ad hoc, rivolte ai bambini nel secondo anno di vita e condotte con frequenza quinquennale (1). Mancano tuttavia informazioni accurate sulle coperture vaccinali nei bambini più grandi e negli adolescenti.
A livello nazionale, l’adozione di un unico sistema di gestione dell’anagrafe vaccinale non è considerata fattibile. Per armonizzare i dati raccolti, la struttura e le variabili chiave dei software dedicati alle anagrafi vaccinali sono stati inclusi nel Piano Nazionale Vaccini (2). Successivamente, il Piano Nazionale di Prevenzione ne ha previsto la diffusione in tutte le regioni, e il Gruppo di lavoro interregionale “Mattoni” ha ridefinito e condiviso il set minimo di variabili.
Per valutare il livello di informatizzazione delle anagrafi vaccinali in Italia, nel 2007 è stata quindi condotta un’indagine conoscitiva, i cui principali risultati vengono presentati in questo articolo.
In quest’indagine i referenti regionali per le malattie infettive e le vaccinazioni hanno condiviso e compilato un questionario, che includeva domande su:
  • presenza di anagrafi vaccinali informatizzate, e adozione di un unico software a livello regionale o di software differenti a livello di ASL;
  • tipologia dei dati archiviati (individuali o aggregati), accessibilità alla regione e frequenza di trasmissione di queste informazioni;
  • collegamento con le anagrafi comunali/sanitarie;
  • variabili raccolte;
  • possibilità di calcolo automatico delle coperture vaccinali, sue modalità, e denominatori utilizzati;
  • funzioni del software.
Hanno aderito tutte le 21 regioni e province autonome italiane, per un totale di 180 ASL. I dati raccolti riflettono la situazione al giugno 2007.
L’indagine ha dimostrato che in 9 regioni italiane tutte le ASL utilizzano un’anagrafe vaccinale informatizzata: in 5 (Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta) tutte le ASL utilizzano lo stesso software, nelle altre 4 (Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Toscana) vengono impiegati software differenti. In 6 regioni (Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto) il livello di informatizzazione è variabile (fine in 6 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Sicilia) non esiste alcuna anagrafe vaccinale informatizzata (Figura).
In totale, 126/180 ASL italiane (70%) hanno un’anagrafe vaccinale informatizzata. Di queste, solo il 17% (21/126) trasmette o condivide i dati individuali con la propria regione. Le altre ASL trasmettono esclusivamente dati aggregati di copertura vaccinale.
Per quanto riguarda i dati anagrafici della popolazione target dell’offerta vaccinale, l’archivio dell’anagrafe vaccinale viene alimentato per via telematica dall’anagrafe sanitaria o comunale nel 60% delle ASL informatizzate (76/126).
I software per la gestione dell’anagrafe consentono di calcolare in automatico le coperture vaccinali nel 78% (98/126) delle ASL; come denominatore viene utilizzato nel 75% dei casi la popolazione residente, nel 25% quella domiciliata.
Le coperture vaccinali possono essere calcolate per coorti di nascita, dose ed età di vaccinazione nel 52% delle ASL, e per coorti di nascita, dose e periodo di vaccinazione nel 48%. Le coperture vaccinali per gruppi di persone con particolari condizioni di rischio (ad esempio, soggetti <65 anni con patologie di base vaccinati contro l’influenza) possono essere calcolate nel 7% delle ASL informatizzate.
Tutti i software utilizzati permettono la produzione di listati dei soggetti da invitare alla vaccinazione, la stampa delle lettere di invito, la generazione delle allerte per identificare chi non è stato vaccinato in modo appropriato e la registrazione di informazioni sui motivi di mancata vaccinazione; l’80% consente anche di programmare gli appuntamenti e registrare informazioni sui fattori di rischio (patologie di base, ecc.).
In conclusione, a oggi in Italia, il 70% delle ASL risulta avere un’anagrafe vaccinale informatizzata. Tuttavia estese realtà si trovano ancora a gestire gli archivi vaccinali su supporto cartaceo. È necessario quindi migliorare il livello di informatizzazione dei dati sulle vaccinazioni, soprattutto nelle regioni del Sud. La diffusione delle anagrafi vaccinali informatizzate potrà avere ricadute positive sull’adesione alle vaccinazioni, vista la dimostrata efficacia nell’aumentare le coperture vaccinali di interventi come la chiamata attiva alla vaccinazione, il sollecito di chi non si presenta, e i sistemi di promemoria per gli operatori sanitari (3).
Emerge inoltre una situazione disomogenea per quanto riguarda la possibilità di condividere tra aree i dati archiviati nelle anagrafi esistenti, e il loro collegamento con le anagrafi di popolazione (cioè le anagrafi comunali o sanitarie). La condivisione di informazioni sullo stato vaccinale dei singoli individui è molto importante per garantire l’adeguata vaccinazione di persone che si trasferiscono da un’area all’altra. Per questo, è auspicabile che i software utilizzati per gestire l’anagrafe vaccinale si basino sul set minimo di variabili messo a punto dal Gruppo di lavoro “Mattoni”, e vengano messi a punto protocolli di condivisione dei dati. Molti studi internazionali dimostrano l’importanza delle anagrafi informatizzate (4-6), che sono state descritte come la pietra miliare dell’immunizzazione nel XXI secolo (7).
I risultati di questa indagine, che sono i primi disponibili su questo tema a livello nazionale, evidenziano quindi l’importanza di modulare gli interventi a seconda del livello locale di avanzamento, avviando le anagrafi vaccinali laddove non siano presenti, o migliorandone l’utilizzo. Sarà inoltre importante un monitoraggio nel tempo del livello di informatizzazione delle anagrafi e delle loro performance.


(*) L. Sudano (Valle d’Aosta); G. Morosetti (Provincia Autonoma di Bolzano); R. Carloni (Liguria); A. Pavan (Lombardia); R. Prato (Puglia); V. Carraro (Provincia Autonoma di Trento); T. Gallo (Friuli-Venezia Giulia); A. Ferro (Veneto); F. Locuratolo (Basilicata); A.C. Finarelli (Emilia-Romagna); R. Patriarchi (Molise); A. Barale (Piemonte); S. Ciriminna (Sicilia); F. Curtale (Lazio); G. Grilli (Marche); E. Balocchini (Toscana); M. di Giacomo, R. Cassiani (Abruzzo); A. Zaccone (Calabria); A. Tosti (Umbria); G. Rossi (Sardegna); R. Pizzuti (Campania)


Riferimenti bibliografici
1. Gruppo di lavoro ICONA. ICONA 2003: indagine sulla copertura vaccinale infantile. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003 (Rapporti ISTISAN 03/37).
2. Ministero della Salute. Piano Nazionale Vaccini 2005-2007. Disponibile all'indirizzo: http://www.ministerosalute.it/imgs/...
3. Vaccine-preventable diseases: improving vaccination coverage in children, adolescents, and adults. A report on recommendations from the Task Force on Community Preventive Services. MMWR Recomm Rep 1999;48(RR-8):1-15.
4. ner JE, Beaty BL, Pearson KA, et al. Using an immunization registry: effect on practice costs and time. Ambul Pediatr 2004;4(1):34-40.
5. Kempe A, Beaty BL, Steiner JF, et al. The regional immunization registry as a public health tool for improving clinical practice and guiding immunization delivery policy. Am J Public Health 2004;94(6):967-72.
6. Khare M, Piccinino L, Barker LE, et al. Assessment of immunization registry databases as supplemental sources of data to improve ascertainment of vaccination coverage estimates in the national immunization survey. Arch Pediatr Adolesc Med 2006;160(8):838-42.
7. Linkins RW, Feikema SM. Immunization registries: the cornerstone of childhood immunization in the 21st century. Pediatr Ann 1998;27(6):349-54.