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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Progetti di comunità per la promozione di una sana alimentazione, di una regolare attività fisica e per la prevenzione dell'obesità infantile in provincia di Modena. Risultati a 7 anni di sperimentazione

Alberto Tripodi1, Simona Midili1, Mariangela Cirillo1, Ylenia Persi2 e Chiara Serafini3

1UOS Nutrizione, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, AUSL di Modena

2Servizio Medicina dello Sport, AUSL di Modena

3Coop Estense, Settore Soci e Consumatori, Modena

 

SUMMARY (Community projects in Modena (Italy) for the promotion of a healthy diet and a regular physical activity and for obesity prevention among children. Results after 7 years of testing) - School plays a key role in the promotion of lifelong healthy habits in children and their families. Educational interventions at school level must be associated by changes in social and cultural context so that the benefits can be sustained and improved in the community. We promoted healthy nutrition and a regular physical activity in schools and in local communities, through multifaceted interventions, which involved more than 10.000 children and about 100.000 adults. From 2005 to 2010, we observed a 18% reduction in the prevalence of overweight and obesity in children aged 8-9 years.

Key words: childhood obesity; eating behaviours; physical activity

a.tripodi@ausl.mo.it

 

Introduzione

 

Le agenzie nazionali e internazionali preposte alla salute sottolineano l’importanza di sviluppare iniziative multisettoriali per promuovere sane abitudini alimentari e motorie, prevenendo in tal modo sovrappeso e obesità fin dall’infanzia, attraverso il coinvolgimento dei portatori d’interesse della comunità (1). Dal 2005, il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell'AUSL di Modena promuove progetti di comunità (PC), interventi per diffondere una sana alimentazione e una regolare attività motoria a partire dalla scuola, con il contributo attivo delle amministrazioni comunali e di altri enti, aziende private, associazioni, i cui risultati sono riportati in questo articolo.

 

Materiali e metodi

 

La tipologia dei PC prevede che, dopo una condivisione preliminare degli obiettivi e delle strategie con i principali partner comunitari, in genere l’amministrazione locale e le direzioni scolastiche, vengono istituiti specifici nuclei operativi territoriali. Il nucleo operativo di progetto è usualmente composto da un referente dell’amministrazione locale con ruolo di coordinamento, funzionari e operatori dell’azienda sanitaria (distretto, SIAN, pediatria di comunità, rappresentante dei medici e dei pediatri di base), insegnanti referenti dei vari gradi di scuole, rappresentanti dei genitori, referenti della grande distribuzione organizzata, rappresentanti di società sportive, referenti del CONI, referenti di associazioni di volontariato. Dal punto di vista generale, l’approccio si basa sulla cosiddetta teoria socio-cognitiva (2). L’obiettivo è quello di promuovere l’autoefficienza nell’intraprendere scelte salutari. Si tratta di accrescere l’autoconsapevolezza e la fiducia, sia negli adulti che nei bambini, nell’efficacia degli sforzi intrapresi per promuovere la propria salute nel tempo. L’efficienza collettiva che può essere percepita all’interno di una comunità orientata a scelte salutari accresce la consapevolezza delle persone riguardo a quello che si vuole ottenere, rafforza la motivazione nel perseguimento della propria missione, intensifica la resistenza alle avversità e rafforza i successi della propria prestazione. In un PC, pertanto, ciascuno può contribuire ad accrescere la propria salute e quella altrui. I PC hanno durata pluriennale e il nucleo operativo programma, in modo condiviso, azioni coordinate e continuative in tema di alimentazione e attività fisica per l’intero anno solare, sia in ambito scolastico che extrascolastico. Target principali delle azioni sono bambini e famiglie, seppure siano attese ricadute per l’intera popolazione. Il sistema di sorveglianza dei bambini della scuola primaria, in parte basato su misurazioni antropometriche dirette su campioni rappresentativi a livello provinciale, regionale (3) e nazionale (4), fornisce utili indicazioni sulla prevalenza di sovrappeso e obesità, ma non ha le caratteristiche necessarie per misurare l’efficacia degli interventi. Pertanto, sono state sperimentalmente seguite per 3 anni alcune coorti di bambini frequentanti la scuola dell’infanzia e primaria attraverso la compilazione, da parte dei genitori, di semplici questionari anonimi, con l’obiettivo di valutare modificazioni dei comportamenti alimentari e delle abitudini motorie nei bambini e nelle loro famiglie.

 

Risultati

 

Ad aprile 2012, i progetti sono attivi in 7 territori con il coinvolgimento di oltre 10.000 bambini e ragazzi e con una ricaduta diretta o indiretta su circa 100.000 persone. Le azioni sviluppate consistono in: formazione degli insegnanti su sana alimentazione e svolgimento di attività fisica; attivazione di progetti educativi in classe sviluppati dagli stessi insegnanti e da dietisti/nutrizionisti; diffusione di materiale educativo a bambini e famiglie; implementazione di percorsi motori e sportivi in orario scolastico per tutti i gradi di scuola; attivazione del “Piedibus”, progetto per i bambini che vanno a scuola a piedi; diffusione di merende salutari a scuola. A sostegno di tali azioni sono state sviluppate, in ambito scolastico ed extrascolastico, iniziative divulgative pubbliche, stand informativi all’aperto o in centri commerciali, iniziative sportive o ricreative, escursioni guidate sul territorio e gruppi di cammino, feste nelle scuole, formazione degli istruttori delle società sportive, realizzazione di mostre itineranti dei materiali divulgativi prodotti dalle scuole.

 

A oggi, sono stati formati circa 400 insegnanti e oltre 600 classi, appartenenti a scuole di vario ordine e grado, partecipano ai progetti educativi.

 

Nelle coorti di bambini seguiti per 3 anni si è documentato, attraverso una combinazione di indicatori, un aumento della sensibilità delle famiglie in tema di sana alimentazione e svolgimento di regolare attività fisica e un miglioramento di alcune abitudini di vita nei bambini. I progressi nei comportamenti dei bambini sono stati registrati in particolare per alcune abitudini alimentari (Tabella), mentre assenti o controversi sono i risultati riguardanti l’attività motoria. Quest’ultimo elemento è forse in parte spiegabile con la bassa età dei soggetti analizzati (3-5 anni) e comunque da verificare più attentamente con ulteriori indagini.

 

Dopo un solo anno di progetto, si è documentato, in uno dei territori coperti dai PC, uno spiccato aumento del consumo delle porzioni di frutta (+53%) e di verdura (+43%) durante la refezione scolastica.

 

 

Discussione

Molto si discute sulle strategie più efficaci per prevenire l’obesità nell’infanzia e promuovere sane abitudini alimentari e motorie; recentemente, alcune review sono state pubblicate su questo argomento (5, 6).

 

E' importante iniziare gli interventi precocemente, pertanto i bambini rappresentano il target prioritario. Infatti, non solo le principali età critiche per l’esordio dell’obesità sono quelle infantili e adolescenziali, ma i bambini sono maggiormente aperti a nuove esperienze e quindi più predisposti a modificare i propri comportamenti in senso più salutare, favorendo analoghi miglioramenti in seno alle famiglie. Inoltre, eventuali comportamenti virtuosi acquisiti dai piccoli hanno maggiori probabilità di essere mantenuti da adulti (7). Oggi si concorda sul fatto che la scuola è l’ambiente ideale per svolgere tali interventi poiché rappresenta il luogo dove è possibile arrivare a tutti i bambini; inoltre, si raggiunge lo stesso livello di informazione e di esperienze indipendentemente dal livello socioculturale delle famiglie. L’ambiente scolastico può essere molto stimolante, creare entusiasmo e aspettative e riuscire non solo a consentire un’ampia diffusione di informazioni relative ai sani stili di vita, ma permettere il coinvolgimento attivo degli studenti, che possono diventare essi stessi artefici del progetto e ideare e mettere in pratica soluzioni operative.

 

Nella nostra esperienza appare estremamente importante coinvolgere gli insegnanti, le famiglie e gli altri “cittadini competenti”, fin dalla programmazione dei progetti educativi, per facilitare il sostegno e la partecipazione attiva di tutti. Sono, inoltre, necessari interventi multidisciplinari che riguardino i curriculum scolastici, la promozione dell’attività fisica sportiva e libera dentro e fuori la scuola, la condivisione di scelte alimentari salutari, l’adeguatezza qualitativa della ristorazione scolastica, la diffusione di merende equilibrate, l’attenzione da porre ai messaggi pubblicitari. La presenza di specialisti (dietisti, nutrizionisti, medici dello sport) può essere un utile supporto agli interventi, specie per quanto riguarda l’incremento dell’attività fisica, ma la sua onerosità rappresenta un elemento limitativo. Più applicabili su larga scala sono gli interventi che si basano sull’azione degli stessi insegnanti, precedentemente formati. Questo è particolarmente valido in bambini in età prescolare o frequentanti la scuola primaria, dove i messaggi devono essere estremamente semplici. La continuità dell’informazione e la capacità di coinvolgimento che un insegnante ha nei confronti dei propri alunni rappresentano ulteriori punti di forza per individuare il docente come principale protagonista dei progetti educativi nella scuola.

 

Di particolare importanza, nell’esecuzione degli interventi, è la promozione di merende del mattino salutari e in particolare la diffusione del consumo di frutta e verdura. Nella nostra esperienza, conformemente a quanto usualmente osservato in letteratura, il miglioramento che si è rilevato è stato maggiore per il consumo di frutta rispetto a quello di verdura, aspetto spiegabile con l’innata preferenza per il gusto dolce da parte dei bambini.

 

Una modalità caratterizzante i PC è di superare la frammentarietà degli interventi sulla promozione di sani stili di vita, se non a volte la “concorrenza” fra le diverse organizzazioni educative. Infatti, fermi restando i compiti delle autorità sanitarie che operano a livello nazionale e regionale per accordi-quadro con i produttori e i commercianti per diffondere sul mercato prodotti di maggiore qualità nutrizionale, a livello locale devono svilupparsi tutte le sinergie possibili fra coloro che hanno un ruolo, potenziale o attuale, nel miglioramento delle abitudini di vita della popolazione.

 

Nei nostri progetti, la creazione dei nuclei operativi multi-professionali locali, coordinati dalle amministrazioni, permette di realizzare una serie di azioni specificamente mirate a quella popolazione.

 

In conclusione, progetti condivisi dai diversi attori della comunità e in grado di stimolare il protagonismo di bambini, ragazzi, famiglie e cittadini, sono in grado di favorire comportamenti salutari attraverso la creazione di un circuito virtuoso scuola-famiglia-comunità.

 

Riferimenti bibliografici

1. Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (www.salute.gov.it/prevenzione/...).

2. Bandura A. Social foundation of thought and action. A social cognitive theory. Englewood Cliffs: Prentice Hall; 1986.

3. Albertini A, Tripodi A, Fabbri A, et al. Prevalence of obesity in 6- and 9-yearold children living in Central-North Italy. Analysis of determinants and indicators of risk of overweight. Obes Rev 2008;9(1):4-10.

4. Binkin N, Fontana G, Lamberti A, et al. A national survey of the prevalence of childhood overweight and obesity in Italy. Obes Rev 2010;11(1):2-10.

5. Dobbins M, Husson H, DeCorby K, et al. School-based physical activity programs for promoting physical activity and fitness in children and adolescents aged 6 to 18. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013 (http://onlinelibrary.wiley.com/...).

6. Waters E, de Silva-Sanigorski A, Hall BJ, et al. Interventions for preventing obesity in children (Cochrane Review). Cochrane Database of Systematic Reviews 2011 ( http://onlinelibrary.wiley.com/... ).

7. World Health Organization (WHO). Regional Office for Europe. Action plan for implementation of the European strategy for the prevention and control of non communicable diseases 2012-2016 (www.euro.who.int/... ).