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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il progetto nazionale Guadagnare Salute in Adolescenza - Attività Fisica e Alimentazione

Pio Russo Krauss e il Gruppo di lavoro Guadagnare Salute in Adolescenza - Attività Fisica e Alimentazione*

ASL Napoli 1 Centro

 

SUMMARY (The Italian National Project Guadagnare Salute in Adolescence - Physical Activity and Healthy Eating) - The project aimed to promote physical activity and healthy eating among teenagers, helping regional local partners to set up interventions with larger effectiveness. The main strategies were: disseminating best practices, training health professionals trainers, promoting a Community of Practice. Three best practices were proposed to several regions that were offered 21,000 euro as start up grant. Fifteen out of 20 regions adhered to the project. Training involved 322 health workers and 1,170 teachers. Nearly 29,000 students actively participated in the project, among which 11,000 have taken part in a 10-hours education program.

Key words: physical activity promotion; nutrition education; health promotion

pio.russokrauss@aslnapoli1centro.it

 

Introduzione

La sedentarietà e le cattive abitudini alimentari sono tra i principali fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, principali responsabili del carico di malattia e di mortalità nel nostro Paese (1). Nel 2010, secondo lo studio HBSC Italia, solo 2 adolescenti su 10 mangiavano verdura tutti i giorni, e solo 4 su 10 faceva almeno 3 ore di attività fisica alla settimana (2). Per un’efficace promozione sui corretti stili di vita è necessario intervenire in età infantile e adolescenziale, fasi della vita in cui i comportamenti si consolidano.

 

Nel 2007 il Governo ha varato il programma nazionale “Guadagnare Salute” per promuovere stili di vita in grado di contrastare il peso delle malattie croniche. Nell’ambito di tale programma, nel 2007, è stato affidato l’incarico al Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute del Piemonte di effettuare una ricognizione delle attività di promozione della salute rivolte agli adolescenti, da cui è emerso che solo 6 dei 339 progetti su alimentazione e attività fisica, attuati in Italia tra il 2000 e il 2008 e terminati a giugno 2008, potevano essere considerati, secondo criteri prestabiliti, delle buone pratiche (3). La necessità di migliorare l’efficacia degli interventi al fine di utilizzare in maniera più efficiente le risorse è la finalità principale del progetto Guadagnare Salute in Adolescenza-Attività Fisica e Alimentazione (GSA-AFAl).

 

Di seguito viene illustrata l’attività svolta e i risultati raggiunti.

 

Materiali e metodi

Il progetto GSA-AFAl ha come gruppo prioritario i ragazzi di 10-18 anni e come obiettivi la realizzazione, da parte delle ASL, di interventi da considerare come buone pratiche, l'applicazione dei progetti Quadrifoglio, Paesaggi di Prevenzione e Ragazzi in Gamba (cfr p. ii), e un’adeguata formazione degli operatori impegnati in tali attività. La strategia adottata ha previsto una formazione sul campo e la costituzione di una comunità di pratica attraverso corsi di formazione a cascata, incontri di confronto e lavoro a livello nazionale, regionale e interregionale, un blog aperto a tutti gli operatori (www.inadolescenza.it) e una newsletter.

 

Il progetto si rivolgeva alle regioni e alle province autonome, con un budget di 340.000 euro e una durata di 3 anni (2010-12). è stato costituito un gruppo di coordinamento nazionale e nominato un responsabile nazionale, con un budget di 5.000 euro per spese di missione, coadiuvato da una borsista a 10 ore settimanali per 18 mesi (costo 20.000 euro). Tutte le regioni/province autonome sono state previamente informate e invitate a partecipare a un convegno di presentazione del progetto, stipulando una convenzione con la regione Piemonte, che metteva a disposizione un finanziamento di 21.000 euro per regione partecipante.

 

Le regioni che decidevano di aderire al progetto si impegnavano a svolgere le seguenti azioni: 1) ricognizione delle iniziative in corso nel proprio territorio; 2) coinvolgimento degli attori locali; 3) costituzione di un team con personale di più articolazioni aziendali; 4) adattamento al proprio contesto delle buone pratiche; 5) formazione degli operatori; 6) definizione della proposta di intesa con le scuole secondarie e con le scuole primarie (per le sole IV e V classi); 7) coinvolgimento delle scuole; 8) formazione degli insegnanti e distribuzione di programmazioni educative e materiale didattico; 9) supporto agli insegnanti; 10) coinvolgimento delle famiglie; 11) azioni per rendere il contesto scolastico ed extrascolastico promotore di salute; 12) coinvolgimento della comunità; 13) organizzazione di un evento; 14) monitoraggio del progetto. Le regioni potevano scegliere di adottare come buona pratica i progetti Quadrifoglio oppure Paesaggi di Prevenzione, ai quali andava obbligatoriamente affiancato Ragazzi in Gamba e avrebbero ricevuto copia di tutti i materiali utili. Il monitoraggio del progetto GSA-AFAl avveniva tramite la compilazione di un'apposita scheda (4) da parte dei referenti regionali in 3 momenti: al termine dell’adattamento al proprio contesto delle buone pratiche (giugno 2011); al compimento della formazione degli insegnanti e della distribuzione del materiale didattico (novembre 2011); a conclusione di tutte le azioni previste (novembre 2012).

Criteri di efficacia del progetto nazionale erano considerati la numerosità delle regioni aderenti al GSA-AFAl, degli operatori formati, delle ASL partecipanti in regione che costituivano team multisettoriali per intervenire sui temi di interesse, delle regioni/ASL che avevano sottoscritto accordi formali con altri enti (e che prima ne erano privi), degli studenti coinvolti in programmi didattici di almeno 10 ore.

 


 

Le buone pratiche del progetto Guadagnare Salute in Adolescenza-Attività Fisica e Alimentazione

Progetto Quadrifoglio

Promotori: ASL Napoli 1 Centro, Comune di Napoli, Lega per la Lotta contro i Tumori e Coldiretti

Modelli teorici di riferimento: comportamento pianificato (Ajzen), dissonanza cognitiva (Festinger), pedagogia cognitivista, didattica attiva

Anno di inizio: 1997

Tipologia: progetto curricolare svolto dagli insegnanti (gli insegnanti partecipano ad un corso di formazione, ricevono un testo guida con programmazioni educative e materiali didattici, tra cui un DVD)

Coinvolgimento delle famiglie: tramite attività previste nelle programmazioni educative e tramite materiali comunicativi (opuscolo, locandina, ecc.) www.aslnapoli1centro.it/...

 

Paesaggi di Prevenzione

Promotori: Regione Emilia-Romagna e Centro Luoghi di Prevenzione

Modelli teorici di riferimento: intelligenze multiple (Gardner), teoria dei bisogni (Maslow), autoefficacia (Bandura), intelligenza emotiva (Goleman-Guildford), modello transteorico (Di Clemente-Prochaska)

Anno di inizio: 2006

Tipologia: progetto curricolare svolto dagli insegnanti (gli insegnanti partecipano a un corso di formazione, ricevono un DVD didattico con indicazioni metodologiche, programmazioni educative, materiali didattici e prove di verifica)www.luoghidiprevenzione.it/...

 

Ragazzi in Gamba

Promotori: ULSS 20 Verona, Comune di Verona, associazioni di volontariato

Modelli teorici di riferimento: ricerca-azione, intervento sul contesto

Anno di inizio: 2010

Tipologia: progetto curricolare svolto dagli insegnanti (gli insegnanti partecipano a un corso di formazione e ricevono materiali didattici), intervento sul contesto scolastico ed extrascolastico http://prevenzione.ulss20.verona.it/...

 


 

Risultati

Le regioni/ASL partecipanti hanno redatto il proprio progetto adattandolo al contesto di riferimento e prodotto i report necessari per il monitoraggio (5). Al termine del primo anno scolastico del progetto (maggio 2012) sono stati riportati i seguenti risultati:

  • 15 su 21 regioni/province autonome hanno aderito alla proposta;
  • sono stati formati 322 operatori sanitari: 149 attraverso corsi e incontri nazionali e regionali e 173 tramite corsi di formazione a cascata;
  • 1.170 insegnanti sono stati formati dagli operatori delle regioni/ASL;
  • in 38 delle 41 ASL che hanno adottato le buone pratiche proposte sono stati costituiti team intersettoriali per interventi di promozione dell’attività fisica e della corretta alimentazione;
  • 8 delle 9 regioni che non avevano sottoscritto accordi sulla promozione della salute con enti, li hanno sottoscritti dopo aver realizzato il progetto;
  • 14 delle 15 regioni/province autonome partecipanti hanno inserito il progetto GSA-AFAl nel loro Piano di Prevenzione;
  • 29.000 studenti sono stati coinvolti in attività didattiche. Per il 79% di questi si hanno dati relativi a durata e tipologia delle attività didattiche svolte (Abruzzo, Basilicata e ASL di Oristano, infatti, non hanno consegnato i questionari di valutazione relativi ai loro circa 6.000 studenti). Il 48% degli allievi (11.000 studenti) ha partecipato a un itinerario didattico di oltre 10 ore (Tabella). Nel corso del progetto si è prodotto inoltre il cd “Piano di Salute della Scuola” che prevedeva la Guida per la redazione del Piano di Salute, la Griglia di valutazione, lo snackometro e altri strumenti operativi (6).

 

Conclusioni

Valutare le attività di promozione della salute esulava dagli obiettivi del progetto. Alcuni indicatori di processo, tuttavia (numero di ASL in cui si sono costituiti team intersettoriali; numero di regioni che hanno sottoscritto accordi sulla promozione della salute con altri enti in seguito alla realizzazione del progetto; percentuale degli studenti che hanno partecipato ad attività curricolari di durata superiore alle 10 ore), hanno mostrato un buon livello di partecipazione e una presa in carico da parte delle regioni, ASL e scuole a livello locale. Inoltre, dopo la conclusione del GSA-AFAl, in maniera autonoma, 8 regioni/province autonome sulle 15 partecipanti hanno deciso di continuare l’intervento. La diffusione di buone pratiche, quando adeguatamente supportate da un intervento progettuale condiviso, ha provato essere una strategia in grado di migliorare la qualità degli interventi a livello locale.

 

(*) Gruppo di lavoro Guadagnare Salute in Adolescenza - Attività Fisica e Alimentazione: Sandra Bosi (resp. Paesaggi di Prevenzione), Lucia Denoni (resp. Ragazzi in Gamba), Elena Coffano (DORS-Piemonte), Giuseppe Salamina (Regione Piemonte), Lisa Maione (ASL NA1 Centro), Roberta Molinar (Coop. Eclectica), Giorgiana Modolo (ASL TO1), Maria Rita Molino (ASL TO4), Letizia Zottele (ASP Trento), Cristina Aguzzoli (ASS Isontina 2), Denise Di Bernardo (ASS Isontina 3), Susanna Morgante (ULSS 20 Verona), Marina Fridel (Regione Emilia-Romagna), Claudio Cullotta (Regione Liguria), Annamaria Giannoni (Regione Toscana), Daniel Fiacchini (ASUR Marche), Antonio Ciglia (ASL Pescara), Maria Letizia Cialella (ASReM Molise), Pierluigi Pecoraro (ASL NA3 Sud), Giuseppe Longo (ASL Lecce), Franca Faillace (ASL Catanzaro), Annamaria Morrocu (ASL Oristano), Maria Adelia Aini (ASL Olbia).

 

Dichiarazione sul conflitto di interessi

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

 

Riferimenti bibliografici

1. Institute for Health Metrics and Evaluation. Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors. Study 2010 (GBD 2010) (www.healthmetricsandevaluation.org/...).

2. Gruppo di lavoro HBSC Italia. Studio HBSC Italia 2010, presentazione dei dati nazionali (www.who.int/...).

3. Guadagnare Salute in Adolescenza: ricognizione delle esperienze di prevenzione e promozione della salute in Italia. Report finale, 2009 (www.dors.it/public/...).

4. www.inadolescenza.it/...

5. www.inadolescenza.it/...

6. www.aslnapoli1centro.it/web/...