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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Esperienza di intersettorialità nella promozione della corretta alimentazione tra condivisione e resilienza a Pesaro e altri comuni della Provincia dal 2008

Elsa Ravaglia, Marialuisa Lisi e il Gruppo di lavoro intersettoriale informale 2014*

Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Area Vasta 1 Pesaro, ASUR Marche

 

 

SUMMARY (Intersectorial experiences in healthy diet promotion among sharing and resilience in Pesaro and other towns of the Province since 2008) - When different stakeholders work together sharing common goals, they entail better framing of the problem to be faced, greater dissemination of specific interventions and their greater effectiveness. Some initiatives are here reported, carried out by the Service for Food Hygiene and Nutrition in Pesaro (Marche region) since 2008, on the basis of Decree of May 4, 2007 "Gaining Health", concerning the promotion of correct nutrition and physical activity in several settings. Tenacity, patience, positive attitude and flexibility are essential qualities to conduct these health promotion activities.

Key words: healthy diet; intersectorial approach; resilience

elsa.ravaglia@sanita.marche.it

 

 

Introduzione

Lavorare in sinergia e con obiettivi comuni, tra diversi portatori di interessi, comporta migliore visione d’insieme del problema da affrontare, maggiore diffusione degli interventi stessi e conseguente maggiore efficacia (1). Fin dal 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la Carta di Ottawa, orienta gli individui e la collettività all’acquisizione di consapevolezza dei determinanti di salute e di malattia. Nel 2008, con il Piano d’azione europeo (2) e nel 2010 con le Global recommendations on physical activity for health (3) questo tipo di strategia si focalizza sulla promozione dei fattori di protezione, tra cui una migliore conoscenza dei criteri nutrizionali e la pratica di una costante attività fisica. Nel tempo, si è sviluppata la lotta agli sprechi e la Food and Agricolture Organization of the United Nations (FAO) segnala come ciò si attua meglio nei Paesi in cui il settore agricolo è ben sviluppato e sostenuto da consumi consapevoli; ciò dovrebbe e/o potrebbe avvenire in Italia e nel bacino mediterraneo (4). Anche negli Stati Uniti si sta diffondendo l'attenzione alla corretta alimentazione, abbinata alla sostenibilità dei costi (5).

 

Nonostante quanto sopra esposto, ancora oggi, in campo alimentare, e non solo, vengono veicolati messaggi di promozione della salute spesso contraddittori che possono generare confusione nelle diverse fasce d’età, risultando necessarie azioni intersettoriali per migliorare la situazione.

 

Materiali e metodi

Una delle strategie adottate dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) di Pesaro, dal 2008 a oggi, ispirata dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2007 "Guadagnare salute", è stata la realizzazione, secondo i principi di ricerca-azione partecipata (6), di interventi comunicativi e pratici di promozione della corretta alimentazione e della sana attività fisica in vari ambiti. Si porta l'esperienza del territorio compreso tra il Comune di Pesaro e degli altri 7 Comuni (Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Tavullia, Vallefoglia) che, all’interno dell’Area Vasta 1, costituiscono l'Ambito Territoriale Sociale 1 con una popolazione residente di circa 140.000 abitanti, in gran parte concentrati nel Comune di Pesaro. Nonostante notevoli difficoltà organizzative e istituzionali, nel corso degli anni il SIAN è riuscito a portare avanti forme di collaborazione tra enti diversi. Per ottenere questi risultati sono stati adottati approcci e competenze delineati nel documento "La Salute per tutte le politiche" (1), quali progettazione condivisa basata su criteri di evidenza e di efficacia che tenga conto della realtà locale, tempo dedicato, attenzione al monitoraggio e alla valutazione, rispetto delle persone e dei ruoli. La sfida costante è passare dalla teoria alla pratica e tutti coloro che vogliono lavorare in un'ottica intersettoriale dovrebbero possedere reale disponibilità all’incontro reciproco e all’accettazione delle opinioni altrui, tenacia, pazienza, atteggiamento positivo, flessibilità, resilienza.

 

Risultati

In Tabella si riportano alcune azioni sviluppate in modalità intersettoriale e in assenza di finanziamenti dedicati. Alcuni interventi risultano ripetibili e riproducibili con piccoli aggiustamenti.

 

Conclusioni

In tempi difficili, ma stimolanti e in carenza progressiva di risorse, la nostra esperienza conferma la necessità di: valorizzare i metodi che si sono dimostrati efficaci; sviluppare formazione continua e congiunta su argomenti specifici e su tematiche organizzative; favorire gruppi sperimentali per un approccio innovativo capace di coinvolgere sempre più la realtà locale; favorire tempo dedicato al dialogo, al confronto e alla valutazione; non alzare muri, ma aprire strade e ponti intersettoriali e intergenerazionali, aprendo le istituzioni ai giovani e alla loro freschezza e, soprattutto, non rassegnarsi.

 

 

 

 

 

(*) Gruppo di lavoro intersettoriale informale 2014: Francesca Viti, Veronica Palmucci, Adriana De Simeis, Massimo Fresina (Dipartimento Prevenzione, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Area Vasta 1 Pesaro, ASUR Marche); Paola Battisodo (Comune di Pesaro); Carmen Pacini (Comune di Gradara - PU); Bruno Arcangeli, Carlo Marconi (Area Vasta 1 Pesaro, ASUR Marche); Roberto Lisotti, Cristina Comirato, Laura Brienza, Jessica Centioni (Istituto comprensivo scolastico "Pian del Bruscolo" Tavullia (PU); Nadia Vandi (Istituto Scolastico Comprensivo "G. Lanfranco" Gabicce Mare - PU); Marzia Cassani, Orietta Galassi (Sistemi di Gestione, Servizio Dietetico Società Cooperativa Gemos, Faenza - RA); Alberto Imperiale, Silvana Di Paolo (Dipartimento Salute Mentale, Centro Disturbi Alimentari, Area Vasta 1 Pesaro, ASUR Marche).

 

 

Ringraziamenti

Si ringraziano Massimo Agostini, direttore del Dipartimento di Prevenzione Area Vasta 1 e Patrizia Mattei, direttore SIAN Area Vasta 1, per aver consentito la prosecuzione dei lavori descritti in questo articolo. Si ringrazia Stefania Castellini, medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva, tirocinante presso il SIAN Area Vasta 1, per la collaborazione.

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

1. EuroHealthNet. La salute per tutte le politiche; 2012

2. World Health Organization. European Action Plan For Food And Nutrition Policy 2007-2012; 2008.

3. World Health Organization. Global recommendations on physical activity for health; 2010.

4. CIHEAM/FAO. Mediterranean food consumption patterns: diet, environment, society, economy and health. A White Paper Priority 5 of Feeding Knowledge Programme, Expo Milan 2015. CIHEAM-IAMB, Bari/FAO, Rome.

5. Environmental Working Group. Good Food on a tight budget. A shopping guide. Washington; 2012.

6. Minkler M, Chang C. Coinvolgimento delle comunità nella ricerca azione partecipata. In: Guest C, Ricciardi W, Kawachi I, Lang I. Manuale Oxford di Sanità Pubblica. Edizione italiana. Ricciardi W, Palombi L. (Ed.). Padova: Piccin Nuova Libraria SpA; 2015. p. 208-19.

7. Pacini C. (Ed.). Le cosiddette diete speciali. Linee guida nella ristorazione scolastica; 2014.

8. Ravaglia E, Lisi M, Viti F. Gli interventi di promozione della nutrizione corretta. In: Calamo Specchia F. (Ed.). Manuale critico di Sanità Pubblica. Santarcangelo di Romagna: Maggioli Editore; 2015. p. 803-9.

9. Regione Marche. Deliberazione della Giunta Regionale 15 luglio 2015, n. 540. Interventi regionali di attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018.

10. Ravaglia E, Mattei P. (Ed.). Okkio alla salute, Risultati dell’indagine 2014. ASUR Area Vasta 1.