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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Nota editoriale

Marie McGrath

Codirettore Emergency Nutrition Network e Coordinatore Infant Feeding in Emergency Core Group

 

 

Dal 1999, un gruppo di agenzie internazionali (Infant Feeding in Emergency - IFE - Core Group) (1) ha unito le forze per sostenere la sicurezza e l’appropriatezza dell’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli nelle emergenze. La prima versione della Guida Operativa per l’Alimentazione Infantile Nelle Emergenze (GO-AINE) è stata pubblicata nel 2001, in seguito alla crisi del Kosovo del 1999, con lo scopo di colmare la carenza di linee d’indirizzo per i referenti dei programmi di gestione delle emergenze.

Da allora la GO-AINE si è arricchita dei contributi derivati dalle esperienze sul campo ed è stata sostenuta da risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2010 (2) e ancora nel 2018 (3), fino a divenire la guida di riferimento. Gli aggiornamenti della guida operativa, gestiti dall’Emergency Nutrition Network, riflettono gli ultimi orientamenti tecnici, aiutano ad affrontare nuove sfide e integrano l’apprendimento derivante dalla pratica. La versione più recente (v3.0) (4) è stata pubblicata nel 2017 e i passaggi chiave sono riportati nell’articolo di Iellamo et al. pubblicato in questo fascicolo del BEN (cfr. p. 3-5). L’ultima versione della GO-AINE pone grande enfasi sulla preparazione alle emergenze, che è fondamentale per una risposta tempestiva e appropriata. Il governo è il primo responsabile in caso di emergenza e deve prendere in carico e rendere operative le disposizioni per la salvaguardia di neonati, bambini piccoli e madri.

La risoluzione 71.9 (3) dell’Assemblea Mondiale della Salute pone grande attenzione alla preparazione alle emergenze, esortando gli Stati membri “ad adottare tutte le misure necessarie per assicurare un’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli basata sull’evidenza e appropriata durante le emergenze, anche attraverso piani di preparazione, rafforzamento delle capacità del personale che lavora in situazioni di emergenza e coordinamento di interventi intersettoriali”.

L’Italia si è fatta carico di questa responsabilità e si sta ponendo, come si evince da questo fascicolo monografico, come esempio. Sono infatti necessarie azioni di preparazione a più livelli, che garantiscano in modo decisivo che le politiche per le emergenze, e non solo, includano la presa in carico dell’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli, e che siano presenti piani per l’implementazione supportati da un’adeguata capacità di risposta.

 

Nonostante i pianificatori e i soccorritori nazionali e sub-nazionali non abbiano una specifica conoscenza o esperienza in tema di AINE, la loro risposta è fondamentale per salvaguardare i lattanti e i bambini piccoli, specialmente quando tale risposta è tempestiva.

 

Bomben et al. (cfr. p. 6-8) descrivono un approccio innovativo in cui le famiglie con bambini piccoli sono state incluse in una simulazione di emergenza del 2018: il vero confronto con la realtà necessario a testare e migliorare la pianificazione per l’emergenza. Quando si tratta di risposta alle emergenze, le organizzazioni locali della società civile e i volontari sono i veri attori in prima linea, che hanno accesso immediato alle popolazioni colpite. La forza positiva di una tale risorsa che ha reso possibile la costruzione di politiche per l’AINE emerge nell’articolo di Colaceci et al. (cfr. p. 12-14), in cui il Comune di Marino (Roma) ha coinvolto le organizzazioni di volontariato e la società civile locale in un processo partecipativo per redigere il piano di emergenza comunale che, come risultato, ora riporta una procedura specifica sull’AINE.

L’esperienza più preziosa che possiamo trarre nelle emergenze per migliorare la risposta futura è quella delle madri e delle famiglie coinvolte nella crisi. L’articolo di Giusti et al. (cfr. p. 9-11) descrive le esperienze di allattamento di donne che erano in gravidanza durante l’emergenza a seguito del terremoto de L’Aquila del 2009. Le donne descrivono lo stress che hanno vissuto e il trauma della separazione dai loro partner, mettendo in evidenza anche la distribuzione non mirata di sostituti del latte materno, biberon e tettarelle. Le esperienze in molti contesti nel mondo hanno dimostrato che la distribuzione non mirata di sostituti del latte materno e ausili per l’alimentazione dei lattanti minano le pratiche di allattamento e non soddisfano i complessi bisogni dei bambini che al momento dell’emergenza non erano allattati (5).

Queste esperienze rinforzano le disposizioni della GO-AINE per quanto riguarda le donazioni/ distribuzioni di sostituti del latte materno in situazioni di emergenza. Un’azione chiave di preparazione consiste nel deciso recepimento e nell’implementazione del Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno (6) e in chiare disposizioni in materia di gestione delle donazioni di sostituti del latte materno che arrivano in un contesto di emergenza.

Per essere significativi, gli indirizzi delle politiche internazionali devono essere contestualizzati. Le indicazioni fornite dovrebbero essere funzionali ai sistemi e ai servizi esistenti ed è incoraggiante vedere le azioni già intraprese a questo riguardo in Italia. Questo fascicolo monografico del BEN non vuole contribuire solo alla preparazione e alla risposta alle emergenze in Italia, ma anche alla riflessione e alla crescita a livello internazionale, rappresentando un valido punto di riferimento per altri Paesi in contesti simili.

 

Riferimenti bibliografici

1. www.ennonline.net/ifecoregroup

2. World Health Assembly. Infant and young child nutrition. Resolution 63.23. Geneva; 2010.

3. World Health Assembly. Infant and young child feeding. Resolution 71.9. Geneva; 2018.

4. Infant Feeding in Emergency Core Group. Infant and Young Child Feeding in Emergencies. Operational Guidance for Emergency Relief Staff and Programme Managers. V3.0; 2017.

5. Scime NV. Supporting breastfeeding during humanitarian emergencies. Univ West Ont Med J 2017;86(1):12-3.

6. Organizzazione Mondiale della Sanità. Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno; 1981.