Strategie per ridurre la morbilità e mortalità da diabete attraverso interventi del sistema sanitario e l'educazione all’autogestione della malattia in contesti comunitari
La riduzione della morbilità e della mortalità e il miglioramento della
qualità di vita delle persone affette da diabete mellito rappresenta una
delle sfide attuali per gli operatori sanitari, le organizzazioni sanitarie
e per il personale medico che opera nelle strutture sanitarie pubbliche.
Sono attuabili provvedimenti incentrati sui pazienti diabetici, sui sistemi
sanitari, sulle famiglie e sulle politiche pubbliche. La Task Force on
Community Preventive Services
ha effettuato revisioni sistematiche di sette interventi orientati alla
popolazione attuabili a livello dei sistemi sanitari e delle comunità. Due
di essi erano incentrati sui sistemi sanitari (gestione della malattia e
case management) e altri cinque erano rivolti ai pazienti affetti da
diabete (educazione alla gestione personale della malattia fornita in
contesti collettivi).
Sulla base di tali revisioni, la
Task Force raccomanda fortemente la gestione della malattia e il
case management a livello del sistema sanitario per le persone affette da
diabete. L'educazione all'autogestione della malattia è raccomandata in
luoghi di aggregazione comunitaria (ad es. centri sul territorio o
istituzioni religiose) per pazienti adulti e a livello domiciliare per
bambini e adolescenti affetti da diabete di tipo 1. Sono invece
insufficienti le prove sperimentali a sostegno di interventi di educazione
all’autogestione della malattia da effettuarsi in altri contesti, quali
scuole, luoghi di lavoro o centri ricreativi, o in ambito domiciliare per
gli adulti affetti da diabete di tipo 2.
La presente relazione fornisce ulteriori informazioni in merito alle
raccomandazioni formulate, descrive in sintesi le metodologie adottate nelle
revisioni, riporta la bibliografia relativa alle revisioni complete degli
interventi, fornisce informazioni per coadiuvare l’applicazione degli
interventi a livello locale e segnala altri studi sul diabete ancora in
corso.