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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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ACE-inibitori/sartani e prognosi di pazienti con COVID-19

Esiste un’associazione tra l’utilizzo di ACE inibitori e/o sartani e rischio di morte in pazienti con COVID-19? Alla domanda ha provato a rispondere uno studio realizzato dalla rete nazionale ITA-COVID19, un gruppo nato spontaneamente a seguito dell’emergenza COVID-19 con lo scopo di condurre studi osservazionali di farmacoepidemiologia in corso di pandemia. Il network è coordinato dal Reparto di Farmacoepidemiologia e Farmacosorveglianza del Centro Nazionale per la Ricerca e la Valutazione dei Farmaci dell’ISS in collaborazione con alcune Regioni, Aziende sanitarie e università.

 

Si tratta di uno studio di coorte retrospettivo che ha valutato l’associazione tra la mortalità per tutte le cause e l’uso precedente di ACE inibitori e/o sartani nei pazienti COVID-19, ricoverati tra febbraio e aprile 2020 negli ospedali di Lombardia e Veneto e in quelli della AUSL di Reggio Emilia. I dati, provenienti da flussi sanitari correnti locali (registro COVID-19, archivi delle prescrizioni farmaceutiche, delle dimissioni ospedaliere e delle esenzioni per patologia), sono stati elaborati e analizzati attraverso un applicativo open source sviluppato ad hoc dall’ISS (The ShinISS) che consente di condurre analisi distribuite di tipo multidatabase elaborando i dati a livello locale, per produrre dataset di analisi totalmente anonimizzati, che vengono successivamente analizzati a livello centrale.

 

I risultati principali

Nel periodo in studio sono stati identificati 42.926 pazienti COVID-19 ospedalizzati, con un’età mediana di 69 anni (range interquartile 57-79) e un rapporto maschi/femmine di 1,67. Sono stati osservati 11.205 decessi (in o out ospedale) con una mediana di 24 giorni di follow-up dal ricovero ospedaliero. L’analisi, aggiustata per precedenti comorbidità o fattori di rischio, non ha evidenziato differenze di mortalità tra gli utilizzatori di ACE inibitori o sartani e gli utilizzatori di calcio antagonisti (categoria di riferimento). Le analisi di sensibilità e di sottogruppo hanno confermato i risultati principali.

 

Conclusioni

In questa grande coorte di pazienti COVID-19 ospedalizzati, l'uso degli ACE inibitori o dei sartani non è associato a un aumento o una riduzione di rischio di mortalità per tutte le cause, rispetto all'uso di calcio antagonisti. Il ricorso a questi farmaci quindi non influisce sulla prognosi nei pazienti COVID-19. I risultati dello studio confermano e rafforzano le raccomandazioni delle agenzie regolatorie internazionali e nazionali nel supportare l’uso continuativo di ACE inibitori e/o sartani nei pazienti COVID-19.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 10 settembre 2020

Testo scritto da: Stefania Spila Alegiani e Marco Massari, Reparto di Farmacoepidemiologia e Farmacosorveglianza - Centro Nazionale per la Ricerca e la Valutazione pre-clinica e clinica dei Farmaci - ISS