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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Comunicare le strategie di risposta all’influenza A/H1N1: mitigazione o ritardo di diffusione

2 luglio 2009 - Questi messaggi chiave hanno l’obiettivo di fornire alle autorità nazionali una visione generale, con evidenze e consigli per informare i decisori politici e per implementare strategie di risposta (mitigazione o rinvio), soprattutto quando le infezioni da virus A/H1N1 si diffonderanno nelle comunità dei Paesi Eu e See (Spazio economico europeo).

 

Mitigazione

La mitigazione è il termine raccomandato dall’Oms per indicare quell’insieme di azioni da portare avanti nei Paesi colpiti durante le fasi di allerta pandemica 5 e 6, soprattutto per ridurre l’impatto della pandemia. Leggi il documento “Phases 5-6 pandemic” dell’Oms (pdf 26 Kb).

 

Nel settore della salute, gli scopi della mitigazione includono:

  • la riduzione del numero di persone colpite
  • la riduzione della trasmissione
  • l’accesso alle cure per coloro che potrebbero essere contagiati
  • la massimizzazione delle cure per coloro che sono colpiti dalla malattia
  • la protezione dei gruppi più vulnerabili
  • interventi più generali.

È importante sottolineare che molte delle azioni e dei messaggi che vengono intraprese o promulgate sono gli stessi sia per le strategie di mitigazione che per quelle di ritardo (o rinvio della diffusione sostenuta) (vedi la prossima sezione).

 

Ritardo o “contenimento”

Per ritardo o contenimento si intende il tentativo di prevenire la diffusione dell’infezione con:

  • la diagnosi dei casi: individuando le infezioni importate e la prima generazione di trasmissioni
  • l’adozione di misure per evitare che le prime infezioni diano il via a una catena di trasmissione e di epidemie, soprattutto attraverso un’intensa attività di identificazione e rintraccio dei contatti, il trattamento e/o la quarantena dei contatti.

L’obiettivo è evitare il maggior numero possibile di trasmissioni. In ogni modo, ciò è molto difficile con l’influenza.

 

Il termine “contenimento” non è raccomandabile in questo contesto perché crea l’aspettativa che un virus pandemico possa essere contenuto dopo il focolaio iniziale, come nel caso del virus del 2009. Questo è il motivo per cui il termine “ritardo” è preferibile.

 

Il termine “contenimento” non è raccomandato dall’Oms per il virus della nuova influenza A/H1N1, perché quando è stato scoperto la trasmissione si era già diffusa oltre i confini di un’area delimitata.

 

Interventi che vengono messi in atto in caso di “ritardo”

Le seguenti misure sono solitamente considerate parte delle strategie di rinvio. La maggior parte delle misure sono applicabili anche per la mitigazione, ma quelle elencate di seguito non sono praticate durante la mitigazione. La misura al punto 2, quella dell’identificazione dei casi, è praticata di più in una strategia di rinvio che in una di mitigazione.

 

Misure che riguardano i viaggiatori:

  1. fornire informazioni rilevanti ai viaggiatori in entrata e in uscita
  2. identificazione dei casi, soprattutto per i viaggiatori sintomatici in arrivo da aree in cui si verifica la trasmissione
  3. autoisolamento o isolamento istituzionale delle persone con i sintomi, dei casi probabili e confermati dopo la comunicazione delle pratiche necessarie alle cure domiciliari
  4. trattamento precoce delle persone sintomatiche con farmaci antivirali
  5. identificazione intensiva delle persone esposte a contagio e somministrazione di antivirali o raccomandazione di prestare attenzione ai sintomi
  6. messa in quarantena delle persone che sono state a contatto con soggetti infetti, o di tutti i viaggiatori provenienti da aree a con trasmissione dell’infezione.

Ci sono anche suggerimenti per i “controlli in entrata”, come lo screening termico, anche se l’Oms specifica chiaramente che si tratta di una strategia a breve termine.

 

Le misure destinate al controllo della popolazione in generale prevedono di:

  1. fornire ai cittadini le informazioni necessarie
  2. isolare le persone con sintomi sospetti
  3. trattare precocemente le persone sotto controllo
  4. identificazione dei casi, identificazione dei contatti e somministrazione di antivirali o messa in allerta dei contatti circa i sintomi
  5. mettere in quarantena le persone che sono state a contatto con soggetti infetti.

In entrambe le strategie, di mitigazione e di rinvio, ci sono pratiche universali come l’informazione ai viaggiatori e la comunicazione alle persone di cosa debbano fare in caso di infezione, che tutte le autorità dovrebbero impegnarsi a sostenere. L’implementazione di queste misure varia in Europa da Paese a Paese.

 

Motivi che rendono opportuna l’adozione di misure sia di ritardo che di mitigazione

  • è possibile che un’individuazione intensiva dei casi e dei contatti insieme al trattamento o all’isolamento possa rimandare la fase di introduzione e diffusione della pandemia in un Paese
  • il contenimento è una strategia legittima di controllo per altre infezioni, anche se è ritenuta poco praticabile per l’influenza umana oltre la fase 4, salvo alcune circostanze specifiche di alcune comunità chiuse.

È importante sapere che la maggior parte delle componenti del rinvio dovrebbero comunque essere previste anche da una strategia di mitigazione, come:

  • fornire ai cittadini, compresi i viaggiatori in entrata, informazioni necessarie
  • promuovere l’isolamento delle persone con sintomi e il trattamento, secondo i protocolli nazionali, con attenzione particolare alle persone in visita nel Paese
  • elaborare linee guida per le persone che sviluppano i sintomi dell’influenza in aereo e predisporre strumenti a livello europeo per cui le compagnie aeree accettano l’autocertificazione di malattia confermata dal medico come buona ragione per le persone che devono rimandare il viaggio e non perdere il biglietto
  • assicurare il trattamento precoce, secondo le politiche nazionali, di coloro che si trovano in Paesi in cui si è diffusa la malattia.

Per approfondimenti consulta la guida dell’Ecdc sulla mitigazione e sul rinvio (in inglese, pdf 78 kb).

 

Sul sito dell’Ecdc, leggi il documento originale (in inglese, pdf 62 kb).