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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Mesoteliomi: i dati del registro del Veneto

L’attività del Registro regionale del Veneto, sviluppata a partire dal 2001, rappresenta quella più ampia finora svolta in Italia da un singolo registro regionale.

 

Il secondo rapporto del Registro regionale del Veneto dei casi di mesotelioma (“Il ruolo dell’esposizione lavorativa e ambientale ad amianto nella genesi dei casi di mesotelioma insorti in residenti del Veneto. Secondo Report”), di cui è disponibile una sintesi (pdf 1,2 Mb), ha ricostruito frequenza e andamento nel tempo dei nuovi casi di mesotelioma fra i 4,45 milioni di residenti della Regione, dal 1987 al 2005.

 

In questo arco di tempo sono stati registrati circa 1100 nuovi casi di malattia; di questi, circa 800 in persone di sesso maschile e quasi 1000 a carico della pleura. In Veneto la frequenza risulta quindi simile a quella di altre Regioni del Nord, come Lombardia e Piemonte, ma più elevata di quella di tutte le Regioni del Centro-Sud. All’interno della Regione, si osserva inoltre una frequenza doppia rispetto alla media regionale nei maschi residenti a Venezia e nei comuni limitrofi e una frequenza marcata in entrambi i sessi per i residenti Padova e comuni limitrofi.

Tra l’inizio e la fine del periodo esaminato, la frequenza della malattia è raddoppiata: non si sono quindi ancora osservati i benefici dell’eliminazione dell’amianto.

 

Casi di malattia rapportabili all’amianto

Per 1000 casi di mesotelioma è stato possibile raccogliere informazioni sulla presenza di esposizioni lavorative, ambientali o domestiche ad amianto, intervistando i malati o i familiari e facendo una ricerca di dati complementari sulla storia lavorativa e residenziale.

 

L’esposizione maggiore è risultata tra i malati che è stato possibile intervistare direttamente: 93% dei maschi e 84% delle donne. Le percentuali più elevate sono rilevate nei soggetti affetti da mesotelioma pleurico. Negli uomini l’esposizione ad amianto è quasi sempre dovuta al lavoro svolto, mentre nelle donne circa il 40% dei casi di mesotelioma è dovuto a esposizioni ad amianto di tipo ambientale (legate al luogo dove hanno abitato e all’inquinamento da fonti esterne) o domestiche (per aver convissuto con soggetti esposti ad amianto sul lavoro).

 

Mesotelioma e lavoro

Le esposizioni ad amianto che sono all’origine dei casi di mesotelioma risultano in genere di lunga durata e di importante intensità. In Veneto, tra i settori lavorativi più a rischio di mesotelioma ci sono quello edilizio, la costruzione e riparazione di mezzi ferroviari e la cantieristica navale. Si spiega così l’elevata frequenza di casi di mesotelioma rilevata nel veneziano, dove si concentrano numerose condizioni di esposizione: cantieristica navale, scarico di carichi di amianto al porto, industria chimica, impiantistica, ecc.

 

Sulla base delle interviste, per molte attività lavorative sono state ricostruite nel dettaglio le condizioni di lavoro e le occasioni di esposizione ad amianto, producendo una sorta di antologia dei rischi. È stato stimato che chi ha lavorato nella costruzione e riparazione di mezzi ferroviari coibentati con amianto, oppure in industrie del cemento amianto, ha avuto un rischio di mesotelioma da 600 a 1800 volte più alto rispetto alla popolazione generale (la stima è espressa per 14 diverse attività lavorative).

 

L’ampiezza del numero di casi rilevata per singolo per settore produttivo e per singole aziende riflette le inadeguate condizioni di lavoro, con un uso continuato ed esposizione a fibre anfiboliche fino ad anni recenti.

 

Prospettive future

Gli anni di vita persi ammontano a circa 9000: rispetto alla popolazione generale del Veneto, si è calcolato che gli uomini e le donne morti di mesotelioma hanno avuto un decesso anticipato rispettivamente di 12 o 17 anni.

 

Inoltre, ogni anno si osservano nella Regione almeno 80 nuovi casi di mesotelioma. Considerando che l’esposizione lavorativa ad amianto aumenta anche il rischio di cancro del polmone, le neoplasie da amianto rappresentano ancora oggi il tumore occupazionale più frequente, con una mortalità annuale simile a quella degli infortuni mortali sul lavoro.

 

La frequenza di casi di mesotelioma nel campo dell’edilizia suggerisce che i lavoratori di questo settore debbono essere fortemente responsabilizzati e sollecitati a riconoscere il rischio, per lavorare in condizioni di assoluta sicurezza. Inoltre, bisogna fare in modo che anche la rimozione dell’amianto o dei manufatti a base di amianto avvenga in condizioni di assoluta protezione. Soprattutto, si dovrebbe evitare di trasferire i rischi alle fasce sociali più deboli, visto che entrambe queste attività sono ormai svolte sempre di più da immigrati.

 

La versione completa del volume, di cui è disponibile una sintesi (pdf 1,2 Mb), è disponibile gratuitamente presso la Direzione regionale per la prevenzione della Regione Veneto.