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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La prevenzione basata sull'efficacia nei dipartimenti di sanità pubblica - Modena 24 aprile 2004

a cura di Carlo Goldoni, direttore del Servizio di Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL Modena

La ricerca dell’efficacia in medicina è un’esigenza che nasce da molteplici motivazioni. Senza scendere nel dettaglio si possono citare: il forte aumento della domanda sanitaria, a volte indotta, l’esplosione dei costi sanitari dovuti alla corsa incessante verso nuove tecnologie e a nuovi farmaci (spesso conseguente più alla pressione delle industrie che alla reale efficacia degli stessi). In questo contesto, riprendendo quanto scriveva Muir Gray “è necessario ricercare sistematicamente, valutare e rendere disponibili le migliori evidenze scientifiche, quali prove di efficacia degli interventi sanitari per pianificare le decisioni (e gli investimenti) che riguardano la salute di una popolazione”.

Anche per l'area della prevenzione è in atto un profondo ripensamento delle pratiche e degli assetti organizzativi. Il vaglio dell'efficacia mette in crisi pratiche consolidate che, pur se sostenute da una precisa normativa, si risolvono, nella migliore ipotesi, in uno spreco di risorse, nella peggiore arrivano ad infastidire o, peggio, a danneggiare l'utente. Quanti sono gli italiani sottoposti per legge a procedure di cui non è stata valutata l'efficacia? Vi sono pratiche efficaci non offerte alla popolazione? Come riorientare i Servizi a ciò che ottimizza i criteri di efficacia e di efficienza? Quali sono le risposte appropriate ai reali bisogni di salute delle nostre comunità? Quali risposte dà oggi la ricerca? Quali ricerche sono in corso o sarebbe meglio attivare?

Chiunque si confronti con problemi che coinvolgono l’efficacia di un intervento socio sanitario si trova di fronte ad un compito molto complesso. Anche quando si ha la sensibilità di porsi queste domande (“serve questo o quello? Ne vale la pena?”) ci dobbiamo cimentare con problemi collegati alla resistenza culturale degli attori coinvolti nel processo, con la mancanza di un metodo standardizzato per il campo della sanità pubblica e, non da ultimo, con quesiti etici, come quello, importante soprattutto in campo ambientale, ma non solo, del potenziale conflitto fra “prevenzione” (basata sulla nozione di “rischio”; probabilità di un effetto nefasto come risultato di un pericolo) e precauzione” (basata sulla nozione di “pericolo”; presenza di un agente biologico, fisico o chimico suscettibile di provocare degli effetti nefasti sulla salute).

Tutto questo è stato oggetto di un Seminario a Modena il 28 aprile 2004, organizzato dalla Azienda USL Modena e dalla SNOP (Società Nazionale Operatori della Prevenzione) nel quale, ad una mattinata in cui hanno parlato esperti impegnati nel campo della valutazione, ha fatto seguito nel pomeriggio una discussione fra stakeholders, persone che a vario titolo sono portatori di un interesse verso le attività di prevenzione.

Clicca qui per consultare la sintesi degli interventi della mattinata di convegno

On-line sul sito SNOP le presentazioni complete della giornata di convegno