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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La prevenzione basata sull'efficacia nei dipartimenti di sanità pubblica Modena 28 aprile 2004

a cura di Carlo Goldoni, direttore del Servizio di Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL Modena


Sintesi degli interventi


Un seminario, quello di Modena, che ha visto una partecipazione molto alta , tenuto conto del bacino “regionale” di dedica dell’iniziativa: infatti , hanno aderito 135 professionisti provenienti in gran numero anche da altre realtà regionali, inoltre la discussione sollecitata dalle relazioni del mattino e gli interventi successivi alla tavola rotonda del pomeriggio, sono un buon “indicatore” dell’interesse e del gradimento del seminario.

Nella mattinata l’introduzione di Luigi Salizzato, dell’ufficio di presidenza della Snop, ha aperto i lavori sintetizzando il cammino svolto finora ed evidenziando gli obiettivi futuri, in particolare evincendoli dal documento della conferenza Stato Regioni sui Dipartimenti di Prevenzione che ha già ampiamente circolato fra gli addetti ai lavori.

Alberto Baldasseroni, dell’ufficio di presidenza della Snop, ha da un lato aggiornato la storia del movimento EBP, in particolare sottolineando l’importanza della recentissima pubblicazione dello statement TREND per gli studi non randomizzati (BMJ 24/4/2004 382:966-7) che potrebbe essere di analogo valore del CONSORT per gli RCT e fornendo poi altre informazioni su ricerca, formazione ed informazione. Si è quindi soffermato sugli esiti di un questionario di valutazione rivolto ai partecipanti alle prime sei edizioni dei corsi EBP, gli insegnamenti dei quali, pur essendo percepiti positivamente, sono stati applicati solo da una minoranza dei partecipanti: fra i principali ostacoli, la scarsa conoscenza della lingua inglese.

Massimo Valsecchi, del Dipartimento di prevenzione della Ulss 20 di Verona, ha mirabilmente (ed ironicamente) descritto lo stato di avanzamento delle attività di prevenzione basata sulle evidenze in particolare sottolineando i conflitti istituzionali fra Stato e Regioni che spesso rendono lunga e poco praticabile la via legislativa. Finalmente, però, il 30 dicembre 2003, la regione Veneto ha finanziato una ricerca sanitaria finalizzata di “Verifica, implementazione e valutazione di modelli di prevenzione basata sull’evidenza scientifica” .

Obiettivi:

  • monitorare e “seguire” le abolizioni già deliberate
  • effettuare un censimento “ragionato” di quanto    operato da tutte le regioni\province italiane
  • analisi dei nuovi campi da aprire (es. modalità organizzazione screenings oncologici, implementazione attività motoria) in collaborazione con ISS

Vittorio Demicheli, del Servizio sovrazonale di epidemiologia dell’Asl 20 di Alessandria, ha relazionato sullo stato dell’arte in Piemonte, regione in cui si è deciso di seguire due strade, da un lato un gruppo di lavoro multidisciplinare per valutare quale direzione hanno preso i servizi di prevenzione della Regione, dall’altro, entro i Dipartimenti, l’avvio di alcune attività evidence based, anche con finalità didattiche; tutto questo in prospettiva di un obiettivo di riorganizzazione/rifondazione dei Servizi di Prevenzione. La valutazione delle attività ha portato alla produzione di alcune schede su attività svolte dai Dipartimenti:

  • Igiene edilizia

  • Polizia mortuaria

  • Libretti sanitari alimentaristi

  • Libretti sanitari parrucchieri

  • Commissioni pubblico spettacolo

Ed alla progettazione di attività di ricerca sull’efficacia, ad es. il “Progetto cadute”: Studio di fattibilità circa l’applicazione di interventi definiti efficaci in letteratura, per la prevenzione delle cadute negli ultrasessantaquattrenni, in strutture sociosanitarie.

Il messaggio conclusivo è che la valutazione di efficacia non può rendere i processi decisionali privi di errori e di criticità, ma è di fondamentale importanza per renderli trasparenti.

Paolo Lauriola, di ARPA, ha discusso la tematica dell’epidemiologia ambientale sotto vari punti di vista, dalle problematiche di tipo tecnico ai rapporti con la popolazione ed i vari stakeholder, sottolineando, con Terracini “Per la prevenzione dei rischi ambientali, è necessario un metodo che permetta di conciliare le spinte verso la razionalità scientifica con la filosofia che sta alla base delle misure di precauzione”, riassumibile, con un gioco di parole: assenza di prove non è prova di assenza.

Carlo Goldoni, Servizio di Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena, ha presentato l’esperienza modenese dei Piani per la Salute, sottolineando la necessità di valutazione degli esiti e di monitoraggio, con metodiche confrontabili a livello nazionale, in particolare per la rilevazione dei determinati di salute, mediante la effettuazione di surveys, lanciando la proposta che il movimento EBP se ne faccia promotore.