Notiziario - 27 gennaio 2011
Sorveglianza epidemiologica integrata nella stagione 2009-2010: rapporto Istisan
Nel 2009, l’identificazione dei primi casi di virus influenzale A/H1N1v e l’allerta lanciata dall’Oms sui rischi connessi alla sua diffusione, hanno spinto i governi di tutto il mondo all’innalzamento dei livelli di attenzione. Il potenziamento dei sistemi di sorveglianza epidemiologica e di monitoraggio della pandemia nel territorio italiano è stato avviato a partire dal 24 aprile 2009, data del primo caso di importazione confermato nel nostro Paese.
Nel periodo compreso tra il 1 maggio e il 18 ottobre 2009, sono stati segnalati 15.791 casi di sindromi simil-influenzali (Influenza Like Illness, Ili), di cui il 19% è stato confermato e per il 10% è stata necessaria l’ospedalizzazione. Tra questi casi si sono registrati 4 decessi, con una letalità (numero di decessi/sul numero di casi di malattia per 100) pari a 0,02%.
Dal mese di ottobre 2009 l’incremento dei casi di Ili ha permesso l’utilizzo della sorveglianza sentinella Influnet per rilevare l’andamento della malattia nella popolazione. I dati ottenuti hanno evidenziato un picco epidemico, di casi e decessi, nel periodo ottobre-novembre. In particolare nella settimana 46 sono stati registrati 12,92 casi ogni 1000 assistiti, valore calato progressivamente a partire dalla settimana seguente, sino ai livelli di base registrati nella settimana 51 del 2009. I casi di influenza hanno interessato il 9% della popolazione italiana con un’incidenza diversa nelle diverse fasce d’età:
- età 0-4 anni, 232 casi per 1000 abitanti
- età 5-14 anni, 271 casi per 1000 abitanti
- età 15-64 anni, 64 casi per 1000 abitanti
- età ≥ 65 anni, 26 casi per 1000 abitanti.
Complessivamente, dal 19 ottobre 2009 alla fine di aprile 2010, si sono verificati circa 5.544.000 casi di Ili: per 532 è stato necessario il ricovero presso un’Unità di terapia intensiva, 49 pazienti sono stati trattati con la tecnica di supporto cardiopolmonare Ecmo (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), 166 hanno presentato una sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) e 166 sono stati intubati. Si sono verificati complessivamente 260 decessi: il 5% tra bambini e ragazzi sotto i 14 anni di età e il 28% in adulti oltre i 65 anni. La Campania è stata la Regione maggiormente colpita (20% di tutti i decessi) mentre Valle d’Aosta e Sardegna non hanno segnalato alcun decesso.
Dal 26 ottobre 2009 il lavoro degli operatori sanitari è stato aiutato dalla pubblicazione del resoconto settimanale complessivo Flunews, contenente una lettura integrata dei risultati raccolti dai sistemi di sorveglianza. Inoltre, tramite l’analisi dei dati sulla copertura vaccinale, le autorità sanitarie locali, regionali e nazionali hanno potuto conoscere, in tempo reale, il numero di vaccini somministrati per età e categoria di rischio. La necessità di avvalersi di dati rappresentativi del territorio nazionale ha portato all’ampliamento del monitoraggio e all’utilizzo di sistemi fino a quel momento poco utilizzati come la rete sentinella delle strutture di Pronto Soccorso (PS) e un sistema di rilevazione (pre-esistente) dei dati sulla vendita dei farmaci antivirali e degli antibiotici, basato su un campione di farmacie.
Infine, i dati prodotti dalla sorveglianza integrata sono stati fondamentali per la messa a punto, e il successivo aggiornamento, dei modelli matematici che hanno fornito le informazioni necessarie alla definizione degli interventi da adottare.
Secondo il rapporto Istisan, nonostante l’avvio della fase post pandemica (agosto 2010), il pericolo di una recrudescenza della pandemia non è da escludere: per questo motivo è importante mantenere il sistema di sorveglianza attivo e in grado di assicurare l’esecuzione di indagini tempestive. Per maggiori informazioni leggi il rapporto Istisan “Sorveglianza epidemiologica integrata della pandemia influenzale da virus A/H1N1v nella stagione 2009-2010” (pdf 1,2 Mb).