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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Informazioni preliminari, importanti per comprendere l'evoluzione della situazione

Fonte: Oms - Pandemic (H1N1) 2009 briefing note 4

 

(traduzione, sintesi e adattamento a cura della redazione di EpiCentro

revisione a cura di Caterina Rizzo - Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)

 

Il numero dei casi di influenza da virus pandemico A/H1N1v è in aumento in molti Paesi, anche in quelli che sono già stati colpiti da tempo.

 

La nostra comprensione della malattia continua a evolversi man mano che nuovi Paesi vengono colpiti, che la diffusione a livello comunitario si estende in Paesi già colpiti e che le informazioni vengono condivise a livello mondiale. Molti Paesi con trasmissione di comunità diffusa hanno smesso di testare solo i campioni di persone malate e hanno spostato i propri sforzi di sorveglianza sul monitoraggio e la segnalazione dei trend. Questo cambiamento è stato raccomandato dall’Oms, perché man mano che avanza la pandemia, la sorveglianza può essere ottimizzata attraverso l’analisi dei trend dei casi di malattia, piuttosto che attraverso il tentativo di confermare tutte le persone malate, impegno che sollecita eccessivamente le risorse nazionali. Resta una priorità determinare quali gruppi di persone sono a più alto rischio di grave malattia, in modo da adottare le migliori misure per proteggere queste persone.

 

In aggiunta alle informazioni sulla sorveglianza, l'Oms si sta basando sui risultati di particolari ricerche e studi clinici e di altri dati forniti dai Paesi direttamente attraverso frequenti teleconferenze tra esperti su aspetti clinici, epidemiologici e virologici della pandemia, per avere una panoramica globale della situazione.

 

In aumento l’età media dei casi

Nella gran parte dei Paesi, il maggior numero dei casi di malattia avviene ancora nelle persone giovani, con età mediana tra i 12 e i 17 anni (sulla base dei dati provenienti da Canada, Cile, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti). Alcuni dati indicano che le persone che necessitano di ricovero e i pazienti con malattia mortale sono leggermente più grandi.

 

Man mano che la malattia si diffonde, l'età media dei casi sembra aumentare leggermente. Ciò può riflettere la situazione in molti Paesi dove i primi focolai spesso si sono verificati nelle scuole, ma poi i casi si sono verificati nella comunità. L’andamento della pandemia differisce dall’influenza stagionale, dove i decessi attribuibili ad influenza si verificano soprattutto nei pazienti anziani (> 65 anni). Tuttavia, il quadro epidemiologico completo della pandemia non è ancora del tutto chiaro, perché in molti Paesi il virus dell'influenza stagionale e il virus A/H1N1v sono entrambi in circolazione e la pandemia rimane relativamente all'inizio del suo sviluppo.

 

Anche se i fattori di rischio per malattia grave non si conoscono in modo definitivo, i fattori di rischio già riscontrati, come le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie, il diabete e il cancro, attualmente sono considerati fattori di rischio di grave malattia. L’asma e le altre forme di malattia respiratoria sono state costantemente segnalate come condizioni di base associate a un aumentato rischio di malattia pandemica grave in diversi Paesi.

 

Un recente rapporto suggerisce che l'obesità può essere un altro fattore di rischio di malattia grave. Allo stesso modo, un certo numero di evidenze indica che le donne in gravidanza sono a più alto rischio di malattie gravi. Pochi studi preliminari suggeriscono, inoltre, che l’aumento del rischio di malattia grave può essere elevato in alcune popolazioni minoritarie, ma il contributo potenziale dei fattori di rischio culturali, economici e sociali non è chiaro.

 

La situazione dei vaccini

La produzione di nuovi vaccini contro il virus continua a migliorare (attualmente, per alcuni produttori, dal 25% al 50% della normale produzione per l’influenza stagionale). L’Oms sarà in grado di rivedere la sua stima della fornitura di vaccino pandemico una volta che avrà nuove indicazioni relative alle capacità produttive delle ditte. Altre importanti informazioni saranno inoltre fornite dai risultati delle valutazioni cliniche sui vaccini in corso o che stanno per essere avviate. Queste prove forniranno una migliore idea del numero di dosi necessarie per immunizzare un soggetto, così come il quantitativo di principio attivo (antigene) necessario in ogni dose di vaccino.

 

Ci si aspetta che i produttori abbiano i vaccini pronti per l’uso intorno a settembre. Sulla produzione di vaccini pandemici un certo numero di aziende stanno lavorando con diverse scadenze.

 

Sul sito dell’Oms, leggi la nota informativa 4 “Preliminary information important for understanding the evolving situation”.