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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Cambiamenti nei requisiti dei rapporti tecnici sull’infezione da virus pandemico H1N1 del 2009

Fonte: Pandemic (H1N1) 2009 briefing note 3 (revised) - Oms

 

(traduzione, sintesi e adattamento a cura della redazione di EpiCentro

revisione a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)

 

 

Con l’evolversi della pandemia, anche i dati necessari per l’accertamento del rischio, sia all’interno dei Paesi colpiti, sia a livello globale, stanno cambiando.

 

A questo punto, un’ulteriore diffusione della pandemia nei Paesi già colpiti, come in altri Paesi, è considerata inevitabile.

 

Questa premessa è totalmente supportata dall’esperienza. L’influenza pandemica del 2009 si è diffusa a livello internazionale con una velocità mai osservata in precedenza. Nelle epidemie passate, i virus dell’influenza hanno avuto bisogno di più di sei mesi per raggiungere il livello di diffusione che il nuovo virus H1N1 ha raggiunto in meno di sei settimane.

 

In molti di quei Paesi in cui la trasmissione del virus è ormai diffusa all’interno della comunità, il crescente numero di casi sta rendendo molto difficile, se non impossibile, tentare di confermare i casi attraverso le analisi di laboratorio. Inoltre, in questi Paesi, contare il numero di casi individuali non è più essenziale, né per monitorare il livello o la natura del rischio determinato dal virus della pandemia, né per orientare l’implementazione delle misure di risposta più appropriate.

 

Monitoraggio ancora necessario

Fino a oggi questa pandemia è stata caratterizzata da sintomi moderati nella grande maggioranza dei pazienti, che solitamente guariscono entro una settimana dalla prima manifestazione dei sintomi anche senza ricevere trattamenti medici. Comunque, è ancora necessario che in tutti i Paesi venga portato avanti uno stretto monitoraggio di eventi non comuni, come i cluster di casi con infezione da virus H1N1 grave o mortale, i cluster con disturbi respiratori che richiedono il ricovero o casi clinici inspiegabili o inusuali associati a esiti gravi o mortali.

 

Altri potenziali segnali di cambiamento nel corrente modello prevalente includono variazioni inattese, eccezionali o significative dei modi di trasmissione. I segnali da sorvegliare maggiormente sono i picchi dei tassi di assenteismo nelle scuole o nei luoghi di lavoro, oppure una maggiore gravità del decorso della malattia, come, ad esempio, lo suggerirebbe un rapido aumento di accessi ai pronto soccorsi.

 

In generale, il fatto che i servizi sanitari abbiano difficoltà ad affrontare i casi significa che questi sistemi sono sotto pressione, ma può anche essere segnale di un aumento dei casi o di quadri clinici più gravi.

 

Una strategia che si concentra sull’individuazione, sulla conferma e sull’indagine di tutti i casi, compresi quelli con forme lievi di malattia, è, dal punto di vista delle risorse, estremamente dispendiosa. In alcuni Paesi, questa strategia sta assorbendo gran parte dei laboratori nazionali e della capacità di risposta, lasciando poche risorse per il monitoraggio e l’indagine dei casi gravi e di altri episodi eccezionali.

 

Aggiornamento regolare dei nuovi Paesi colpiti

Per tutte queste ragioni, l’Oms non pubblicherà più le tabelle globali che mostrano i casi accertati in ogni Paese. Tuttavia, come parte dell’impegno continuo per documentare la diffusione a livello globale della pandemia, sarà fornito un aggiornamento regolare per la descrizione della situazione nei nuovi Paesi colpiti. L’Oms continuerà a richiedere che questi Paesi documentino i primi casi confermati e, per quanto possibile, forniscano settimanalmente i numeri dei casi aggregati e l’epidemiologia descrittiva dei primi casi.

 

Per i Paesi che già attraversano una fase in cui la trasmissione della malattia è estesa a livello di comunità, l’attenzione delle attività di sorveglianza si sposterà sulla documentazione degli indicatori messi a punto per il monitoraggio dell’attività dell’influenza stagionale. A questi Paesi non è più richiesto da parte dell’Oms di presentare rapporti regolari sui casi individuali confermati in laboratorio.

 

Il monitoraggio delle caratteristiche virologiche del virus della pandemia sarà importante durante tutta la pandemia e alcuni Paesi sono già provvisti di collaudati sistemi di sorveglianza su base di laboratorio per il monitoraggio del virus dell’influenza stagionale. Anche nei Paesi con limitate disponibilità di laboratori, l’Oms raccomanda che l’accertamento virologico iniziale sia seguito da test su almeno 10 campioni alla settimana, in modo da confermare che l’attività della malattia sia dovuta al virus della pandemia e da monitorare i cambiamenti del virus che potrebbero essere importanti per la gestione dei casi e lo sviluppo dei vaccini.

 

Le linee guida aggiornate dell’Oms per la sorveglianza globale riflettono in maggior dettaglio questi cambiamenti raccomandati, in linea con i requisiti per la redazione dei rapporti definiti dal regolamento sanitario internazionale.

 

Sul sito dell’Oms, leggi la nota informativa originale (in inglese).