Osteoporosi, la prevenzione passa dalla promozione della salute e l'adozione di stili di vita sani
Emanuele Scafato, Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica -
Istituto Superiore di Sanità
La prevenzione dell'osteoporosi incomincia in età giovanile e comunque
quanto più precocemente possibile. Ciò è in particolare necessario per
le donne che presentano il maggior rischio e la maggiore probabilità
dello sviluppo di osteoporosi. Contrariamente a quanto si possa
presumere gran parte dei costi sociali e sanitari conseguenti
all'osteoporosi e alle sue complicanze (ad es. fratture) non sono legati
ai costi farmacologici ma alle conseguenze di osteoporosi misconosciuta
(invalidità transitoria e/o permanente, mortalità precoce e quindi
evitabile, cura e riabilitazione ecc.).
Per tentare di ridurre l'impatto sanitario e sociale di una patologia per
lo più asintomatica, progressiva e potenzialmente invalidante quale
è l'osteoporosi, appare prioritario perseguire un approccio di
promozione della salute e di sensibilizzazione della popolazione sui
vantaggi collegati all'adozione di stili di vita sani in una visione che
abbracci l'intero corso della vita.
E' opportuno, a tale riguardo, che i bambini e le bambine ed i
giovani e le giovani partecipino alle attività fisiche già previste
scolarmente e/o facoltative, dalla scuola materna fino alla fine
della scuola secondaria e, possibilmente, attuare esercizio fisico e
muscolare su base quotidiana.
Le adolescenti , in particolare, e le donne in menopausa dovrebbero
assicurarsi un apporto costante regolare degli alimenti ricchi di calcio
e di vitamina D (in caso contrario supplementare secondo le indicazioni
mediche) e praticare regolarmente un’attività fisica per le
articolazioni portanti al fine di consolidare la struttura ossea in età
giovanile (la compattezza dell'osso si raggiunge in età giovanile grazie
all'intake di calcio) e di rallentare, di bloccare e auspicabilmente invertire
la perdita di massa ossea che inevitabilmente si accompagna
all'invecchiamento.
Assumere regolarmente cibi che contengano calcio (ad esempio il latte a
colazione) garantisce una migliore performance dell'osso del soggetto
adulto.
La eccessiva magrezza va evitata in quanto alla perdita eccessiva di
peso si accompagna anche la rarefazione dell'osso con conseguente minore
resistenza ed elasticità agli stimoli esterni, anche accidentali.
Parimente andrà evitato il sovrappeso, in particolare nelle donne
anziane, che sottopone ad un incrementato rischio di frattura (anche
spontanea, più frequentemente vertebrale e femorale) la struttura
ossea indebolita dalla perdita anche fisiologica di calcio che si
osserva in vecchiaia.
Le donne più anziane dovrebbero comunque essere incoraggiate a partecipare
a sedute di attività fisica e muscolare moderata (ginnastica dolce,
piscina ).
Occorre ricordare che una esposizione ai raggi solari nei periodi
primaverili ed estivi, momenti in cui la pelle è più esposta ai raggi
solari, incrementa la produzione e la disponibilità di vitamina D utile
per il fissaggio del calcio alimentare alla massa ossea.
L'evidenza scientifica dimostra inoltre che abuso di alcol e il fumo
nuocciono alla massa ossea e sono fattori di rischio per lo sviluppo
dell'osteoporosi.
Fattori predisponenti (difficilmente modificabili) |
Fattori modificabili legati agli stili di vita |
Menopausa precoce |
Garantire nel periodo della crescita un apporto adeguato alimentare di calcio (alimenti ricchi in calcio sono, ad es. : latticini, broccoli, spinaci, fagioli, soia, salmone conservato, mandorle ecc.) |
Comparsa tardiva del primo ciclo mestruale |
Favorire una stile di vita non sedentario e praticare regolarmente attività fisica (anche leggera) |
Periodi prolungati di scomparsa del ciclo conseguenti a alimentazione o nutrizione inadeguate (anorresia) |
Prevenire possibili cause di fratture (domestiche ad es.) che possono incrementare la probabilità di sviluppo di osteoporosi su ossa già "fragili" (in particolare del femore) |
Età avanzata |
Evitare di fumare |
Trattamento prolungato con alcune categorie di farmaci (ad es. diuretici, cortisonici, ormoni tiroidei , lassativi, antiacidi contenenti sali di alluminio). |
Favorire una alimentazione adeguata che eviti di condurre ad una struttura corporea gracile e ad una evitabile, eccessiva magrezza |
Prolungata immobilizzazione conseguente a ricoveri |
Garantire adeguati introiti alimentari di vitamina D |
Asportazione chirurgica in età fertile delle ovaie |
Evitare l'abuso di alcool e/o caffè |