Aspetti epidemiologici
La febbre di Lassa è endemica in Africa Occidentale (Benin, Guinea, Liberia, Nigeria, Mali, Sierra Leone e Togo). Si stimano tra 300.000 e 500.000 casi di infezione ogni anno, di cui 5000–10.000 fatali.
Il serbatoio naturale dell’infezione sono roditori del genere Mastomys, ampiamente diffusi in Africa Occidentale. La trasmissione all’uomo è associata principalmente all’esposizione a roditori infetti, sia diretta che indiretta (ad esempio tramite il consumo di cibo/bevande contaminati con escrementi di roditori o esposizione a polveri potenzialmente contaminate). Meno del 20% dei casi è riconducibile ad una trasmissione interumana, la maggior parte in contesti assistenziali laddove non siano attuate correttamente le misure di prevenzione e controllo delle infezioni associate all’assistenza. Il rischio di trasmissione è più elevato durante procedure invasive o nella preparazione di corpi per i funerali. Anche il personale sanitario in reparti di ostetricia è considerato a più alto rischio poiché nelle aree endemiche l’infezione è associata ad un numero significativo di aborti con elevate concentrazioni del virus nel feto e nella placenta.
- consulta il sito dell'OMS
- leggi il “Rapid risk assessment: Cases of Lassa fever in the Netherlands ex Sierra Leone” (pdf 345 kb).