La sorveglianza rapida della mortalità attuata dall'Istituto superiore di sanità
a cura di Susanna Conti, direttrice dell'Ufficio di statistica dell'Iss
Consulta i risultati della sorveglianza rapida:
La mortalità è il più solido degli indicatori epidemiologici ed è particolarmente appropriato per studiare le più gravi conseguenze sulla salute di eventi particolari, come possono essere i periodi particolarmente caldi o freddi o le epidemie influenzali, con particolare riferimento agli organismi deboli, quali quelli delle persone anziane, ma anche dei bambini.
Per disporre in modo tempestivo di dati di mortalità su cui ragionare a fini di sanità pubblica, l'Ufficio di statistica dell'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute, ha avviato una sorveglianza epidemiologica rapida sulla mortalità nelle 21 città capoluogo di Regione/Provincia Autonoma. Una sorveglianza che raccoglie attivamente i record individuali anonimi delle persone decedute in tutti i mesi dell'anno.
Le città considerate sono:
- per il Nord-ovest: Torino, Aosta, Genova e Milano
- per il Nord-est: Trento, Bolzano, Trieste, Venezia e Bologna
- per il Centro: Firenze, Perugia, Ancona e Roma
- per il Sud-Isole: L'Aquila, Campobasso, Napoli, Potenza, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari
Tra queste, vi sono tutte le città che nel nostro Paese superano mezzo milione di abitanti.
L'impianto dello studio è basato sull'esperienza compiuta dall'Ufficio di statistica dell'Iss nel condurre indagini analoghe (mortalità estiva 2003 e 2004; mortalità nel periodo invernale legata all'epidemia influenzale dell'inverno 2004-2005) e si avvale della proficua collaborazione delle anagrafi comunali, che hanno sempre mostrato grande disponibilità.
Per disporre di dati in modo tempestivo ma che siano consolidati, lo schema di indagine prevede che entro il 10 di ogni mese debbano essere inviati i dati della mortalità osservata nel mese precedente. Poiché le informazioni sulle specifiche cause di mortalità sono disponibili in tempi assai più lunghi, quella che viene monitorata e descritta è la mortalità generale, considerata un primo forte indicatore di eventuali situazioni critiche, da analizzare con indagini approfondite.
I decessi osservati tra le persone residenti in ciascun mese vengono posti a confronto con quelli attesi sulla base di quanto è successo nello stesso mese del quinquennio precedente, calcolando un “rate ratio” o “rapporto di mortalità” ed il relativo intervallo di confidenza al 95%.