Il certificato di morte: potenzialità e limiti ai fini della ricerca scientifica
La rilevazione delle cause di morte rappresenta uno dei più importanti e consolidati flussi informativi correnti e viene attuata attraverso la compilazione da parte dei medici (curanti e/o necroscopi) delle schede Istat D4, D5, D4bis e D5bis (distinte per genere e per decessi avvenuti prima o dopo il primo anno di vita). Poter disporre di schede compilate correttamente contribuisce a una corretta codifica e alla produzione di statistiche di mortalità e di dati scientifici esaurienti e accurati, in modo da consentire confronti nazionali e internazionali.
La scheda di morte non è uno strumento che tutti i medici nel corso della loro attività professionale si trovano a dover compilare, e forse da questo deriva la carenza didattica dedicata alla procedura e alle regole sottostanti alla compilazione di queste schede, a meno che non si frequentino corsi di specializzazione, quale quello di medicina legale. Una lacuna che può indurre i medici certificatori a considerare la compilazione della scheda come un mero obbligo amministrativo, sottovalutando gli aspetti scientifici di questa procedura.
La constatazione (maturata in molteplici esperienze di studi sulla mortalità condotti dall’ufficio di Statistica dell’Iss) che molte schede vengono compilate in modo inadeguato, e che le regole di base indicate sulla stessa vengono talvolta ignorate, ci ha indotti a proporre, nell’ambito dell’offerta formativa Iss per il Servizio sanitario nazionale, un breve corso sulla certificazione di morte, che è stato tenuto per la prima volta in forma sperimentale nel dicembre 2006. Contributo fondamentale al corso è stato dato dall’Istat, nell’ambito di una storica e consolidata collaborazione inter-istituzionale. Obiettivo del corso è stato proporre ai partecipanti una serie di concetti teorici e operativi, nonché delle esercitazioni pratiche, utili a una compilazione corretta ed esauriente della scheda di morte.
Il corso si è aperto con una panoramica degli studi di mortalità in ambito di sanità pubblica, condotti dall’ufficio di Statistica dell’Iss (lezione svolta da Susanna Conti, direttore dell’ufficio).
Giancarlo Umani Ronchi, docente di Medicina legale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha fornito indicazioni sulle regole da seguire in caso di decesso per morte da causa naturale e violenta, facendo riferimento al regolamento di polizia mortuaria attualmente in vigore nel nostro Paese. Ha inoltre presentato e discusso casi che, partendo dalla scheda di decesso, hanno generato procedimenti e cause. È stato particolarmente approfondito il tema delle morti apparenti e sono state fornite indicazioni relative all’organizzazione del servizio di medicina legale previsto presso le Asl. Il dibattito scaturito da questa sessione ha evidenziato la necessità di implementare le conoscenze al riguardo e di diffondere capillarmente queste informazioni tra i medici.
Molto spazio è stato dedicato all’illustrazione della scheda di morte Istat, approfondendo in particolare la logica del concatenamento causale degli eventi che ha portato al decesso. È poi stato illustrato il “Training package europeo sulla certificazione delle cause di morte”, sviluppato dall’Istat (lezioni svolte da Monica Pace, ricercatrice dell’Istat, esperta di mortalità).
È stato affrontato ed esplicitato l’argomento relativo alla completezza della compilazione per tutte le diverse sezioni della parte sanitaria della scheda e della necessità di fornire indicazioni accurate, chiare e leggibili; è stato approfondito il problema relativo all’uso frequente di termini inappropriati, acronimi e termini generici, (lezioni svolte da Paola Meli, epidemiologa, ricercatrice dell’ufficio di Statistica). È stata inoltre introdotta la potenzialità di studi che si avvalgono dell’analisi di tutte le cause riportate nella scheda di decesso (lezione di Giada Minelli, statistica, ricercatrice dell’ufficio di Statistica).
Sono stati forniti numerosi esempi e sono state svolte esercitazioni sui più frequenti errori che si possono commettere nella compilazione delle schede di morte e sulle loro conseguenze in termini di errori e distorsioni dell’informazione che poi contribuisce a formare la statistica ufficiale di mortalità.
Come di consueto, al temine del corso, i partecipanti sono stati invitati a esprimere una propria valutazione dei temi proposti. Gli organizzatori hanno preso atto delle istanze emerse, riconoscendo l’esigenza di numerose criticità che coinvolgono gli operatori e cogliendo comunque l’esigenza di approfondire e riproporre l’iniziativa, peraltro prevista nell’offerta formativa del Cnesps (Iss) per il 2007.