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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il manuale dell’Oms sull’esposizione al radon in ambienti chiusi

23 settembre 2009 – Il radon provoca un incremento di rischio di tumore polmonare statisticamente significativo anche per esposizioni relativamente basse e interagisce marcatamente con il fumo di sigaretta esponendo a un più alto rischio di tumore al polmone i soggetti che consumano o hanno consumato tabacco. È quanto emerge da “Who Handbook on Indoor Radon. A Public Health Perspective" (pdf 600 kb), il documento elaborato nell’ambito del progetto dell’Oms "International Radon Project" e a cui hanno partecipato oltre 100 esperti di 35 Paesi di diversi continenti.

 

Il rapporto, che intende fornire un supporto alle politiche sanitarie dei vari Paesi in tema di protezione dai rischi connessi all’esposizione al radon, tratta in modo abbastanza completo le diverse problematiche sanitarie, normative, tecniche e organizzative connesse all’esposizione al radon nelle abitazioni, e contiene nuove e stringenti raccomandazioni sui livelli di azione. Il documento si basa sui più recenti risultati di studi epidemiologici sugli effetti sanitari dell’esposizione al radon nelle abitazioni e, in particolare, sull’analisi complessiva di 13 studi condotti in Europa, 7 in America settentrionale e 2 in Cina.

 

Il rapporto affronta i principali aspetti connessi all’esposizione al radon nelle abitazioni:

  • la valutazione degli effetti sanitari del radon
  • la misurazione della concentrazione di radon
  • gli interventi di prevenzione e di mitigazione per ridurre la concentrazione di radon
  • la valutazione del rapporto efficacia/costo delle diverse strategie di intervento
  • le strategie di comunicazione dei rischi connessi all’esposizione al radon
  • i programmi nazionali radon.

Effetti sulla salute del radon

Gli studi epidemiologici confermano che il radon nelle case aumenta il rischio di tumore ai polmoni nella popolazione. La percentuale di tutti i tumori polmonari legati al radon è stimata tra il 3% e il 14%, a seconda della concentrazione media di radon nel Paese considerato e dei metodi di calcolo.

 

Non è nota una concentrazione di radon al di sotto della quale l’esposizione non presenta alcun rischio. Anche basse concentrazioni di radon possono portare a un piccolo aumento del rischio di cancro ai polmoni. Le analisi indicano che il rischio di tumore ai polmoni aumenta in proporzione all'aumento di esposizione al radon, ma la maggior parte dei tumori al polmone connessi al radon sono causati da concentrazioni basse e moderate perché, in genere, meno persone sono esposte a elevate concentrazioni di radon in ambienti chiusi.

 

In molti Paesi, il radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. La maggior parte dei tumori al polmone dovuti a questo gas si verifica tra i fumatori a causa di un forte effetto combinato del fumo e radon.

La probabilità che il radon sia causa di tumore al polmone è molto più elevata nelle persone che fumano o che hanno fumato in passato, piuttosto che in quelle che non hanno mai fumato. Tuttavia, tra le persone che non hanno mai fumato, il radon è la prima causa di cancro ai polmoni.

 

Misurare la concentrazione di radon

Le misurazioni del radon nelle case sono facili da eseguire, ma devono essere basate su protocolli standard (ad esempio nazionali) per garantire l'esattezza e la coerenza delle misure. Le misurazioni integrate a lungo termine sono da preferire per valutare la concentrazione media annuale di radon all'interno di una casa o di altri ambienti. L’elevata variazione temporale di radon in ambienti chiusi rende le misurazioni a breve termine inaffidabili per la maggior parte delle applicazioni. Il tipo di rilevatore deve essere accuratamente scelto perché influisce sul costo delle misurazione per ogni abitazione, e quindi sul costo di un programma di radon a livello nazionale.

 

Prevenzione e mitigazione

Per ridurre complessivamente il rischio da radon è necessario adottare strategie di prevenzione nelle nuove abitazioni e di risanamento in quelle esistenti. Le fonti, le concentrazioni e i meccanismi di trasporto del radon influenzano la scelta di certe strategie e non altre nel campo della prevenzione e della mitigazione dei rischi. I professionisti del settore delle costruzioni sono attori chiave per la prevenzione e la mitigazione del radon e, pertanto, è opportuno pianificare attività di formazione che ne assicurino e aggiornino le competenze in questo settore.

 

Analisi costo-efficacia

Le analisi costo-efficacia sono strumenti utili per la valutazione delle attuali politiche e possono portare a nuove ed efficaci modalità per ridurre il rischio radon. Il costo-efficacia delle misure di prevenzione migliora via via che la concentrazione media di radon aumenta nell'area. Invece, il costo-efficacia di risanamento di edifici esistenti è fortemente influenzato dai costi per individuare le case interessate e dai costi di bonifica degli stessi. Anche se le analisi costo-efficacia indicano che i programmi di bonifica non sono costo-efficienti su base nazionale, nelle aree ad alta concentrazione la bonifica dovrebbe essere realizzata ugualmente.

 

Comunicazione del rischio

L'opinione pubblica è spesso inconsapevole dei rischi connessi al radon in ambienti chiusi: il radon non è molto conosciuto e può non essere percepito come un rischio per la salute da parte dei cittadini. Per questo, la comunicazione del rischio da radon deve essere incentrata sull’informazione di diverse fasce di popolazione e sulla raccomandazione di azioni appropriate per ridurre il radon in ambienti chiusi.

Oltre che informare il pubblico, un obiettivo primario della comunicazione del rischio da radon, è quello di convincere i responsabili delle politiche che questo gas è un importante problema di salute pubblica che richiede un intervento. Un'efficace comunicazione del rischio richiede la cooperazione tra organizzazioni, tecnici ed esperti di comunicazione, ma anche la messa a punto di messaggi chiari e coordinati, cioè semplici, brevi e puntuali.

 

Programmi nazionali

Gli elementi chiave per un programma nazionale di successo sono la collaborazione con gli altri programmi di promozione della salute (ad esempio sulla qualità dell’aria indoor, sul controllo del tabacco), la formazione dei professionisti del settore delle costruzioni e delle altre parti interessate coinvolte nella realizzazione di interventi di prevenzione e mitigazione del radon. I programmi nazionali sul radon devono mirare a ridurre la popolazione a rischio e il rischio individuale per le persone che vivono in zone con alte concentrazioni. Per limitare il rischio individuale, viene raccomandato il livello nazionale di riferimento di 100 Bq/m3. Laddove non sia possibile rispettare questo limite, il livello non deve comunque superare i 300 Bq/m3.

Affrontare il radon è importante sia nella costruzione di nuovi edifici (prevenzione) che nel risanamento (o bonifica) di quelli esistenti. Per ridurre il rischio per la popolazione generale, le norme dell’edilizia dovrebbero essere ripensate per comprendere misure di prevenzione del radon nelle case in costruzione. Le misurazioni sono necessarie perché le norme del settore delle costruzioni da sole non possono garantire che le concentrazioni di radon siano al di sotto del limite di riferimento. Sarebbe opportuno inserire norme edilizie che contemplino l'installazione di misure di prevenzione nelle case in costruzione e la misurazione del radon durante l'acquisto e la vendita di case (per identificare gli ambienti con elevate concentrazioni di radon).

 

Scarica il rapporto dell’Oms “Who Handbook on Indoor Radon. A Public Health Perspective" (pdf 600 kb).

 

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