Ultimi aggiornamenti
5/9/2024 - Natalità in provincia di Trento: i dati 2023
Nel 2023 il tasso di natalità provinciale è stato pari al 7,0‰ degli abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,28 figli per donna. Questi sono i valori più bassi registrati negli ultimi vent’anni ed emergono dal “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento – anno 2023” pubblicato dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento a settembre 2024. Il 52,5% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita (PN). Nelle dieci sedi consultoriali provinciali in cui è attivo il PN sono stati effettuati 3242 primi colloqui con l’ostetrica per la presa in carico del PN. Nel corso del 2023 sono stati conclusi 2874 percorsi. Di questi 2160 (ossia il 75,2%) hanno fatto registrare un parto dopo un cammino seguito dall’ostetrica dedicata del PN. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 90,9%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2023 è stata pari al 5,9% del totale di nati vivi partoriti da donne residenti. La percentuale di madri con cittadinanza extra UE nel 2023 è stata pari al 22,3%. Tra le donne partorienti nei punti nascita provinciali l’età media al parto è di 32,2 anni. In particolare per le italiane 32,7 anni, per le straniere 30,7 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce in base alla cittadinanza materna: 31,4 anni per le italiane rispetto ai 28,3 anni per le straniere. Tra le partorienti il 4,7% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. I controlli in gravidanza sono molto diffusi nel territorio trentino. Il 5,3% delle donne effettua almeno un’indagine prenatale invasiva per diagnosticare un’eventuale anomalia congenita e il 9,3% il prelievo di DNA fetale. La quota complessiva di gestanti che frequenta gli incontri di accompagnamento alla nascita (IAN) è pari al 57,5% sul totale delle madri. La prevalenza di fumatrici in gravidanza sembra non diminuire negli anni: nel 2023 è infatti ancora pari al 6,8%. I parti plurimi rappresentano l’1,7% del totale, mentre la proporzione di parti cesarei (20,7%) mantiene gli standard auspicati dall’OMS. I nati morti sono stati 6 per un tasso di natimortalità pari all’1,6‰. Infine l’allattamento materno alla dimissione riguarda la quasi totalità dei neonati (96,6%). Per approfondire consulta il documento completo (pdf 1,9 Mb).
9/5/2024 - Anomalie congenite in provincia di Trento: il rapporto annuale 2022
Nel 2022 i casi totali con anomalia congenita, nati (vivi/morti) o interrotti in provincia di Trento sono 105 (di cui 66 nati vivi e 39 interruzioni di gravidanza, IVG), per una prevalenza alla nascita di 27,0‰ nati. Lo riferisce il “Rapporto annuale sulle anomalie congenite in provincia di Trento - anno 2022” pubblicato a marzo 2024 dall’APSS Trento. Il documento utilizza i dati sulla casistica di nati e IVG con presenza di anomalie congenite forniti dal Registro Anomalie Congenite della Provincia di Trento, accreditato in EUROCAT. Da segnalare che, con decreto del Presidente della PA di Trento del 20 ottobre 2023, è stato approvato il Regolamento concernente il funzionamento del Registro malformazioni congenite della provincia di Trento.
Dal rapporto emerge che il 75,2% delle donne che ha partorito un nato con anomalia congenita o interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale ha cittadinanza italiana e il 24,8% ha cittadinanza straniera. Il 59,0% dei casi incidenti è classificato in isolato e il 41,0% in associato ad altre anomalie. Tra i 105 casi complessivi identificati il 23,8% presenta un’anomalia cromosomica. I casi notificati alla nascita dalle varie fonti informative sono in linea con quelli del 2017-2021. La casistica dei casi interrotti presenta un aumento del 25,8% rispetto al 2021. Le anomalie cromosomiche sono pari al 53,8% dei casi di IVG. Il tasso di ospedalizzazione dei residenti per anomalie congenite nel 2022 è dell’1,3%. Le anomalie congenite sono definite dall’OMS come anomalie strutturali o funzionali che si verificano durante la vita intrauterina. Queste condizioni si sviluppano nel periodo prenatale e possono essere identificate prima della nascita, alla nascita o nel corso della vita. Alcune anomalie congenite possono essere trattate con interventi chirurgici, le più gravi possono restare per l'intera esistenza. Per approfondire consulta il documento completo (pdf 846 kb).
21/12/2023 - Rapporto annuale sull’Interruzione volontaria della gravidanza (IVG) anno 2022 - Provincia di Trento
Nel 2022 sono state effettuate nelle strutture della Provincia di Trento 559 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) con una lieve diminuzione dello 0,3% rispetto al 2021. Il tasso di abortività è pari al 5,2%, valore che risulta di poco inferiore a quello nazionale. Il numero complessivo di IVG effettuate da donne residenti è di 522. La quota di donne trentine che nel 2022 è ricorsa a una struttura extra-provinciale è pari al 6,5% del totale di IVG eseguite dalle donne residenti. Rispetto alle donne residenti in Trentino si nota un andamento temporale decrescente negli ultimi 15 anni. Sono alcuni dei dati presentati nel “Rapporto annuale sull’Interruzione volontaria della gravidanza (IVG) anno 2022 – Provincia di Trento” pubblicato a dicembre 2023 dal Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa – Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento. Considerando la casistica trattata a livello provinciale emerge che le utenti sono principalmente nubili (67,6%) e istruite (73,9%). Le donne straniere costituiscono il 30,9% della casistica provinciale. Tra queste il 14,3% proviene dall’Europa dell’Est, il 7,9% dall’Africa, il 4,5% dall’Asia e il 3,6% dall’America Latina. Il ricorso all’anestesia generale è pari al 27,2%; l’analgesia è stata utilizzata nel 3,2 % dei casi, mentre la sedazione profonda nel 5,5%. L'anestesia locale invece non è stata praticata. I casi di IVG trattati secondo un approccio medico-farmacologico–RU486 sono stati 392 pari al 70,1% del totale. Il secondo metodo maggiormente praticato negli istituti trentini è l’isterosuzione secondo Karman, con una proporzione pari al 25,4%. La proporzione di IVG effettuate con altre forme di isterosuzione scende allo 0,7% dei casi, mentre la tecnica di revisione cavità uterina è pari allo 0,9%. In termini di efficienza e di efficacia si registrano ottime prestazioni nelle strutture provinciali. I dati aggiornati sugli obiettori di coscienza confermano, anche in riferimento ai dati nazionali, il rispetto a livello provinciale della piena applicazione della Legge 194/78 della Legge 194/78. Consulta il documento completo (pdf 891 kb).
16/11/2023 - Rapporto 2022 sulla natalità in provincia di Trento
Il Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa della provincia di Trento ha pubblicato, come ogni anno, il report relativo alla natalità, all’assistenza in gravidanza, al parto e al neonato. Nel 2022 il tasso di natalità provinciale è risultato pari al 7,7‰ abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,37 figli per donna, valore a livello nazionale secondo solo alla PA di Bolzano (1,65). Il 49,1% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita (PN), in aumento rispetto al 45,7% nel 2021, 47,5% nel 2020 e 32,4% nel 2019. Durante il 2022 le ostetriche hanno portato a termine 3063 percorsi ostetrici, di cui 2223 (73,2%) si sono conclusi con un parto. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 90,8%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2022 è stata pari al 6%. In termini d’età al parto, si mantiene la storica differenza tra donne italiane e straniere, pari in media a 31,4 anni per le italiane al primo figlio e 28,9 per le straniere. Diversità si riscontrano anche rispetto alla proporzione di controlli effettuati in gravidanza e di indagini prenatali, entrambi più frequenti fra le italiane sebbene questa differenza si sia ridotta nell’ultimo quadriennio. Da notare come la proporzione di donne fumatrici che ha smesso appositamente durante la gravidanza è pari all’8%, mentre l’85,6% risulta essere non fumatrice. Inoltre, nel 2022, il 4,7% delle donne ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA), un dato in aumento e in analogia a quanto osservato a livello nazionale. Nelle due principali strutture della Provincia, S. Chiara di Trento e Rovereto, la proporzione di tagli cesarei è stata rispettivamente del 21,4% e del 20%, molto inferiori al dato nazionale del 31%. I nati morti sono stati 6 per un tasso di natimortalità pari all’1,5‰. I nati vivi sono nella quasi totalità dei casi in buone condizioni di salute. Infine, il 96,2% dei neonati alla dimissione è allattato. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento. Anno 2022” (pdf 1,9 Mb).
14/9/20231 - Anomalie congenite nella PA di Trento: i dati del 2021
Nella Provincia di Trento, nel 2021, i casi totali con anomalia congenita, nati (vivi o morti) o interrotti sono 118 (84 nati vivi, 3 nati morti e 31 interruzioni di gravidanza), per una prevalenza alla nascita di 29,4‰ nati. Il 77,1% delle donne che ha partorito un nato con anomalia congenita o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale ha cittadinanza italiana mentre il 22,9% ha cittadinanza straniera. Il 52,5% dei casi incidenti è classificato in “isolato” e il 47,5% in “associato ad altre anomalie”. Sono alcuni dei dati che emergono dal “Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento - Anno 2021” pubblicato dal Registro Anomalie Congenite della Provincia autonoma di Trento, accreditato allo European Network of Population-based Registries for the Epidemiological Surveillance of Congenital Anomalies (EUROCAT). Dal documento emerge anche che tra i 118 casi complessivi identificati, 30 presentano un’anomalia cromosomica, di cui il 60,0% è rappresentato da trisomia 21. La maggioranza dei casi cromosomici è individuata a seguito di diagnosi prenatale e il rapporto tra casi di interruzioni volontarie di gravidanza e nati è pari a 2,0. I casi registrati alla nascita dalle varie fonti sono in aumento rispetto a quelli del 2017-2020. La prevalenza alla nascita è di 21,3‰ nati da donne partorienti in Trentino. I casi di IVG diminuiscono del 24,4% rispetto al 2020 e le anomalie cromosomiche rappresentano il 64,5% dei casi di IVG. Considerando solo i nati da donne residenti si registra un totale di 90 nati con anomalie congenite per un tasso di prevalenza nelle residenti di 21,3‰ nati. La consulenza genetica continua a essere richiesta di più in caso di diagnosi prenatale di anomalia congenita nel feto (96,8%), rispetto a consulenze postnatali (48,3%). I ricoveri ospedalieri complessivi di residenti per anomalie congenite mostrano un aumento, dopo una lieve flessione registrata durante il periodo pandemico. Il tasso di ospedalizzazione dei residenti per anomalie congenite nel 2021 è nel complesso dell’1,5‰. Per approfondire leggi il documento completo “Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento - Anno 2021” (pdf 485 kb).
15/12/2022 - IVG in Provincia di Trento: i dati 2021
Nel 2021, le strutture della PA di Trento hanno registrato 561 interruzioni volontarie di gravidanza (+0,4 rispetto al 2020), di cui meno di un terzo in donne con cittadinanza straniera (27,8%, un’ulteriore riduzione rispetto a quanto già osservato nel 2020 e nel 2019, rispettivamente 29,9% e 37,9%). In linea con quanto osservato nel 2020, anche nel 2021 il tipo di intervento maggiormente utilizzato è stato quello medico-farmacologico (71,5% vs 55,4% nel 2020 e 36,7% nel 2019). I casi di IVG trattati secondo un approccio medico-farmacologico con RU486 sono stati 396 (70,6% del totale, nel 2020 erano il 48,8% e nel 2019 il 30,5%) a cui si aggiungono 5 casi per cui l’approccio medico-farmacologico è consistito nella somministrazione di sole prostaglandine (0,9%). Il secondo metodo maggiormente praticato negli istituti trentini è l’isterosuzione secondo Karman, con una proporzione pari al 23,4% (37,6% nel 2020 e 55,8% nel 2019). I dati aggiornati sugli obiettori di coscienza confermano, anche in riferimento ai dati nazionali, il rispetto a livello provinciale della piena applicazione della Legge 194/78. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Anno 2021” (pdf 1 Mb).
13/10/2022 - Rapporto 2021 sulla natalità in provincia di Trento
Il Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa della provincia di Trento ha pubblicato, come ogni anno, il report relativo alla natalità, all’assistenza in gravidanza, al parto e al neonato. Nel 2021 il tasso di natalità provinciale è risultato pari al 7,7 abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,42 figli per donna, valore a livello nazionale secondo solo all’Alto Adige (1,71). Il 45,7% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita, in leggera diminuzione rispetto al 2020. Durante il 2021 sono stati portati a termine ben 2887 percorsi, di cui 2113 si sono conclusi con un parto. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 91,4%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2021 è stata pari al 5,6%. In termini d’età al parto, il differenziale tra donne italiane e straniere tende in generale a permanere, infatti l’età media al primo figlio è pari a 32,5 anni per le italiane e 30,6 per le straniere. Diversità si riscontrano anche rispetto alla proporzione di controlli effettuati in gravidanza e di indagini prenatali, entrambi più comuni fra le italiane sebbene questo differenziale si sia ridotto nell’ultimo quadriennio. Da notare come il 7,2% delle fumatrici ha smesso durante la gestazione, mentre il 3,1% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Nelle due principali strutture della Provincia, S. Chiara di Trento e Rovereto, la proporzione di parti cesarei è stata rispettivamente del 21,8% e del 18,9%. I nati morti sono stati 10 per un tasso di natimortalità pari al 2,4‰. I nati vivi sono in genere in salute. Infine, il 97% dei neonati alla dimissione riceve l'allattamento materno. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento. Anno 2021” (pdf 2,2 Mb).
28/7/2022 - Rapporto 2020 sulle anomalie congenite nella PA di Trento
Il 31 gennaio 2022 il Registro Anomalie Congenite della Provincia autonoma di Trento è stato accreditato allo European Network of Population-based Registries for the Epidemiological Surveillance of Congenital Anomalies (EUROCAT) in qualità di full member. Nel 2020, nella PA di Trento sono nati 3947 bambini, di cui 16 nati morti. I casi di bambini nati o di interruzioni di gravidanza con malformazione congenita identificati nel 2020 sono 119 (77 nati vivi, 1 nato morti e 41 interruzioni di gravidanza) per una prevalenza alla nascita pari a 30,2 per mille nati (in linea con i dati europei). Il 76,5% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di anomalia congenita, ha cittadinanza italiana, il rimanente 23,5% cittadinanza straniera. Dei 119 casi complessivi, il 52,9% è stato classificato come isolato e il 47,1% come associato ad altre anomalie congenite. Trentaquattro casi (28,6%) presentano un’anomalia cromosomica, di cui il 41,2% è rappresentato da trisomia 21, il 23,5% da trisomia 18 e il 14,7% da trisomia 13. Tra i cromosomi sessuali, sono stati rilevati tre casi di Monosomia X e due casi con anomalia dei cromosomi sessuali. La maggioranza dei casi cromosomici è stata identificata a seguito di diagnosi prenatale e la gravidanza è stata poi interrotta. L’età media delle donne che hanno partorito un nato con trisomia 21 o che hanno interrotto la gravidanza per trisomia 21 nel feto è di 35,3 anni (36,9 anni per le donne che hanno interrotto la gravidanza e 33,2 per le donne che hanno partorito). Per approfondire scarica il rapporto completo “Rapporto annuale sulle anomalie congenite nella PA di Trento. Anno 2020” (pdf 707 kb) realizzato con i dati dal Registro Anomalie Congenite della Provincia autonoma di Trento.
27/1/2022 - APSS del Trentino: consumo di zucchero nei distributori automatici
Nel 2021, nell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, il consumo di zucchero nelle bevande calde dei distributori automatici si è ridotto del 29%. Un risultato raggiunto intervenendo sulla quantità erogata automaticamente dalle macchinette. Leggi di più nel commento di Pirous Fateh-Moghadam (APSS di Trento).
4/9/2020 - IVG in Provincia di Trento: i dati 2020
Nel 2020, le strutture della PA di Trento hanno registrato 559 interruzioni volontarie di gravidanza (-10,7% rispetto al 2019), di cui meno di un terzo in donne con cittadinanza straniera (nel 2019 erano il 37,9%). Nel 2020, per la prima volta, il tipo di intervento maggiormente utilizzato è stato quello medico-farmacologico (55,4% vs il 36,7% nel 2019). I casi di IVG trattati secondo un approccio medico-farmacologico con RU486 sono stati 273 (48,8% del totale, nel 2019 erano il 30,5%) a cui si aggiungono 37 casi per cui l’approccio medico-farmacologico è consistito nella somministrazione di sole prostaglandine (6,6%). Il secondo metodo maggiormente praticato negli istituti trentini è l’isterosuzione secondo Karman, con una proporzione pari al 37,6% (55,8% nel 2019). I dati aggiornati sugli obiettori di coscienza confermano, anche in riferimento ai dati nazionali, il rispetto a livello provinciale della piena applicazione della Legge 194/78. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Anno 2020” (pdf 666 kb).
7/10/2021 - Rapporto 2020 sulla natalità in provincia di Trento
Il Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa della provincia di Trento ha pubblicato, come ogni anno, il report relativo alla natalità, all’assistenza in gravidanza, al parto e al neonato. Nel 2020 il tasso di natalità provinciale è risultato pari al 7,4‰ abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,35 figli per donna, valore a livello nazionale secondo solo all’Alto Adige (1,69). Il 47,5% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita. Durante il 2020 sono stati portati a termine ben 2817 percorsi, di cui 2108 si sono conclusi con un parto. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 91,6%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2020 ha raggiunto il minimo dell’ultimo decennio (5,5%). In termini d’età al parto, il differenziale tra donne italiane e straniere tende in generale a permanere, infatti l’età media al primo figlio è pari a 32,4 anni per le italiane e 30,1 per le straniere. Diversità si riscontrano anche rispetto alla proporzione di controlli effettuati in gravidanza e di indagini prenatali, entrambi più comuni fra le italiane. Da notare come il 7,1% delle fumatrici ha smesso durante la gestazione, mentre il 3,3% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Nelle due principali strutture della Provincia, S. Chiara di Trento e Rovereto, la proporzione di parti cesarei è stata rispettivamente di 19,3% e 21,4%. I nati morti sono stati 16 per un tasso di natimortalità pari al 4‰. I nati vivi sono in genere in salute. Infine, il 97,7% dei neonati alla dimissione riceve l'allattamento materno. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento. Anno 2020” (pdf 1,8 Mb).
16/9/2021 - Rapporto 2019 sulle anomalie congenite nella PA di Trento
Nel 2019, nella PA di Trento sono nati 4090 bambini, di cui 13 nati morti. I casi di bambini nati o di interruzioni di gravidanza con malformazione congenita identificati nel 2019 sono 106 (66 nati vivi, 2 nati morti e 38 interruzioni di gravidanza) per una prevalenza alla nascita pari a 25,9 per mille nati (nel 2018 la prevalenza alla nascita era pari a 23,4‰, nel 2017 28,7‰, nel 2016 28,9‰, nel 2015 24,6‰ e nel 2014 26,7‰). Il 76,4% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di anomalia congenita, ha cittadinanza italiana, il rimanente 23,6% cittadinanza straniera (Est Europa nel 40% dei casi, Africa nel 32%, Asia nel 20% dei casi, e nel restante 8% America Latina o Paesi EU). Dei 106 casi complessivi, il 57,6% (61 casi) è stato classificato come isolato e il 42,4% (45 casi) è stato classificato come associato ad altre anomalie congenite. Tra i 106 casi complessivi identificati, 32 (30,2%) presentano un’anomalia cromosomica. Il 62,5% dei casi (20/32) è rappresentato da trisomia 21 (4,9‰ nati), il 12,5% da trisomia 18 (1,0‰ nati) e il 9,4% da trisomia 13. Tra i cromosomi sessuali, sono stati rilevati due casi di Trisomia X e due casi di anomalia dei cromosomi sessuali (in mosaico). L’ultima anomalia cromosomica riguarda un caso di trisomia degli autosomi (in mosaico). La maggioranza dei casi cromosomici è stata identificata a seguito di diagnosi prenatale e la gravidanza è stata poi interrotta (22/32; 68,8%). L’età media delle donne che hanno partorito un nato con trisomia 21 o che hanno interrotto la gravidanza per trisomia 21 nel feto è di 36,9 anni. Per approfondire scarica il rapporto completo “Rapporto annuale sulle anomalie congenite nella PA di Trento. Anno 2019” (pdf 538 kb).
16/9/2021 - Progetto IMAgiNE EURO: online il questionario dedicato al personale sanitario
Il questionario è stato realizzato nell’ambito del progetto IMAgiNE EURO (Improving MAternal Newborn carE in the EURO Region), è disponibile in più di 10 lingue ed è dedicato alle figure professionali direttamente coinvolte nell'assistenza materno neonatale da almeno un anno e che prestano, o hanno prestato servizio, durante la pandemia di COVID-19. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata al progetto.
05/11/2020 - Rapporto 2019 sulla natalità in provincia di Trento
Il Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa della provincia di Trento ha pubblicato, come ogni anno, il report relativo alla natalità, all’assistenza in gravidanza, al parto e al neonato. Da segnalare che quest'anno il documento si è arricchito di un nuovo capitolo sulla gestione ostetrica del Percorso Nascita (PN). Nel 2019 il tasso di natalità provinciale è risultato pari al 7,9‰ degli abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,4 figli per donna, valore a livello nazionale secondo solo all’Alto Adige (1,7). Il 37,2% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del PN. Durante il 2019 sono stati portati a termine ben 2252 percorsi, di cui 1628 si sono conclusi con un parto. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari all’89,0%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2019 ha raggiunto il minimo dell’ultimo decennio. Il differenziale tra donne italiane e straniere tende in generale a permanere. Infatti se l’età media al primo figlio è pari a 30,7 comunque differisce in base alla cittadinanza materna. Diversità si riscontrano anche rispetto alla pratica di effettuare controlli in gravidanza e indagini prenatali, entrambi più comuni fra le italiane. Da notare come il 6,5% delle fumatrici ha smesso durante la gestazione, mentre il 4,1% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Nelle due principali strutture della Provincia, S. Chiara di Trento e Rovereto, la proporzione di parti cesarei è stata rispettivamente di 21,2% e 17,9%. I nati morti sono stati 13 per un tasso di natimortalità pari a 3,1‰. I nati vivi sono in genere in salute. Infine, il 97,1% dei neonati alla dimissione riceve l'allattamento materno. Per approfondire consulta i documento completo “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento. Anno 2019” (pdf 3,5 Mb).
24/09/2020 - Rapporto sull'abortività spontanea a Trento - Anno 2019
In Provincia di Trento nel 2019 ci sono stati 184 casi di aborto spontaneo, in modalità di ricovero, presso una struttura sanitaria (flusso ISTAT D-11), con una diminuzione del 12,8% rispetto al 2018. Per cercare di rappresentare in modo più completo la casistica degli aborti spontanei occorrenti nella popolazione femminile della provincia di Trento, è stato avviato un recupero della casistica gestita in modo esclusivo a livello di Pronto Soccorso (PS). Nel 2019 627 casi di aborto spontaneo sono stati assistiti in modo esclusivo a livello di Pronto Soccorso. Tale casistica rappresenta il 77,3% di quella annuale complessiva (72,1% nel 2018, 67,7% nel 2017, 60,5% nel 2016 e 41,1% nel 2015). Il rapporto d’abortività spontanea corretto con la casistica del PS è equivalente al 175,5‰ di bambini nati vivi da donne in età fertile (rispetto al 45,3‰ considerando solo i casi ricoverati). È quanto emerge dal documento “Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2019” pubblicato a settembre 2020 dal Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa - Area Sistemi di Governance – APSS Trento. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2019” (pdf 688 kb).
3/9/2020 - IVG in Provincia di Trento: i dati 2019
Nel 2019, gli istituti di cura della Provincia di Trento hanno registrato 626 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), segnando una diminuzione dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Di queste, 43 (6,9%) sono relative ad aborti terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del feto o da patologia materna. Il tasso d’abortività volontaria risulta pari a 5,5/1000 donne in età fertile, e il rapporto di abortività volontaria risulta pari a 144,4/1000 nati vivi da donne residenti e in età fertile. I dati aggiornati sugli obiettori di coscienza indicano, anche in riferimento ai dati nazionali e ai dati regionali, il rispetto della piena applicazione della Legge 194/78. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Anno 2019” (pdf 328 kb).
27/2/2020 - Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento
Nel 2018, nella PA di Trento, sono nati 4072 bambini di cui 9 nati morti (2,2‰). Indipendentemente dalla residenza, sono stati identificati 95 casi di bambini nati o interrotti con malformazione congenita (60 nati vivi, 2 nati morti e 33 interruzioni di gravidanza) per un’incidenza alla nascita pari a 23,4 per mille nati vivi. Tra i 95 casi complessivi identificati, 18 (18,9%) presentano un’anomalia cromosomica (di cui il 55,6% è rappresentato da trisomia 21, con un’incidenza pari a 2,5‰ nati vivi), 58 (61%) presentano un’anomalia isolata, 12 una condizione nota e 7 condizioni malformative multiple. Per approfondire scarica il “Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento. Anno 2018” (pdf 238 kb).
12/12/2019 - IVG in Provincia di Trento: i dati 2018
Nel 2018, gli istituti di cura della Provincia di Trento hanno registrato 636 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), segnando una diminuzione del 9,5% rispetto all’anno precedente. Di queste, 39 (6,1%) sono relative ad aborti terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del feto o da patologia materna. Il tasso d’abortività volontaria risulta pari a 5,3/1000 donne in età fertile, e il rapporto di abortività volontaria risulta pari a 135,5/1000 nati vivi da donne residenti e in età fertile. I dati aggiornati sugli obiettori di coscienza indicano, anche in riferimento ai dati nazionali ed ai dati regionali, il rispetto della piena applicazione della Legge 194/78. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Anno 2018” (pdf 326 kb).
21/11/2019 - Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2018
Nel 2018, in Provincia di Trento, sono stati registrati 211 casi di aborto spontaneo (-14,2% rispetto al 2017), il dato più basso dell’ultimo decennio. Calo dovuto in particolar modo all’aumento della quota di aborti spontanei gestiti esclusivamente in Pronto Soccorso. Per assicurare il più possibile la completezza della rilevazione, a partire dal 2009 è stata avviata una procedura di recupero dei casi di aborto spontaneo attraverso l’incrocio tra i dati delle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) e quelli ottenuti col modello Istat D-11 (flusso abortività spontanea), mentre a partire dal 2010 si è tenuto conto della casistica gestita esclusivamente a livello di Pronto Soccorso in modo da ottenere tassi e rapporti di abortività spontanea corretti. Dai dati del flusso Istat D-11 emerge che l’età media all’aborto è 34,2 anni, che nel 63% dei casi si tratta di donne coniugate e che il 32,6% delle donne ha vissuto in precedenza un’esperienza di aborto spontaneo, mentre un 9,4% ha effettuato in passato almeno un’interruzione volontaria di gravidanza. Il 60,2% degli aborti si è verificato entro la decima settimana gestazionale completa (57,7% nel 2017; 66% nel 2016). Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 674 kb).
31/10/2019 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2018
Nel 2018, nella Provincia di Trento sono nati 4146 bambini (-3,5% rispetto al 2017). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,3‰ abitanti. Sono alcune delle informazioni pubblicate nell’ultimo rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,5 anni, per le straniere 30 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2018, il 2,7% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2018)” (pdf 1,1 Mb).
20/6/2019 - Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento
Nel 2017, nella PA di Trento, sono nati 4203 bambini di cui 16 nati morti (3,7‰). Indipendentemente dalla residenza, sono stati identificati 120 casi di bambini nati o interrotti con malformazione congenita (68 nati vivi e 52 interruzioni di gravidanza) per un’incidenza alla nascita pari a 28,7 per mille nati vivi. Tra i 120 casi complessivi identificati, 42 (35%) presentano un’anomalia cromosomica (di cui il 64,3% è rappresentato da trisomia 21, con un’incidenza pari a 6,4‰ nati vivi), 57 (47,5%) presentano un’anomalia isolata, 14 (11,7%) una condizione nota e 7 (5,8%) condizioni malformative multiple. Per approfondire scarica il “Rapporto annuale sulle anomalie congenite in Provincia di Trento” (pdf 493 kb).
13/6/2019 - PA di Trento: i dati 2014-17 sugli incidenti domestici in età pediatrica
In Provincia di Trento, nel periodo 2014-2017, sono stati registrati 5977 accessi in Pronto Soccorso per incidente domestico nella fascia di età 0-14 anni (pari al 17,2% del totale degli incidenti domestici registrati nelle strutture di PS), di cui il 53% nella fascia 0-4 anni. La maggior parte degli accessi è legata a incidenti di lieve entità: il 21,7% dei casi era un codice di accesso bianco, il 72% verde, il 6,2% giallo e solo lo 0,06% rosso (4 casi). Contusione (31,8%), ferita/abrasioni (22,6%) e trauma cranico (21,9%) sono state le tipologie di trauma più frequenti. Oltre il 90% dei traumi ha coinvolto due compartimenti: “testa/volto” nel 45,7% dei casi e “arti inferiori/superiori” rispettivamente nel 17,6% e nel 28,4% dei casi. I dati indicano che sino ai 4 anni la sede prevalente è il comparto testa/volto (62%), percentuale che cala al crescere dell’età arrivando al 12,7% nella fascia 10-14 anni, in cui sono invece più presenti i traumi agli arti (80,5% dei casi). Per maggiori informazioni consulta il rapporto della “Gli incidenti domestici pediatrici in Provincia di Trento. Anni 2014-2017. Studio descrittivo degli accessi alle strutture di Pronto Soccorso” (pdf 566 kb).
30/5/2019 - Giornata mondiale senza tabacco 2019
Nella PA di Trento, il 25% della popolazione fuma (o ha smesso da meno di 6 mesi), il 23% è un ex fumatore e il 52% non ha mai fumato (o ha fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma). L’abitudine al fumo è più diffusa nella fascia di età 18-24 anni (37%), tra gli uomini (28%), tra le persone con difficoltà economiche (45%), tra quelle con un basso titolo di studio (26%) e tra i lavoratori (26%). Sono alcuni dei dati pubblicati dall’Osservatorio per la salute della Provincia autonoma di Trento nell’infografica realizzata in occasione della Giornata mondiale senza tabacco 2019 (31 maggio). Dalla scheda, che combina i dati delle sorveglianze di popolazione Passi, Passi d’Argento e Hbsc, emerge inoltre che il 20% dei 15enni ha fumato almeno 1 sigaretta nei 30 giorni precedenti l’intervista, che il 2% dei trentini fuma la sigaretta elettronica e che una parte considerevole di fumatori desidera smettere: nell’ultimo anno ci ha provato il 44%, nella maggior parte dei casi senza successo (78%). Indipendentemente dal risultato, si è trattato di un’iniziativa personale senza nessun ausilio (84%): il 10% ha provato con la sigaretta elettronica ma la percentuale di chi riesce a smettere con la sigaretta elettronica è pari a quella che prova senza ausili. La probabilità di riuscirci aumenta invece ricorrendo a farmaci e con il sostegno di professionisti delle ASL, una modalità tentata solo da pochissimi fumatori. Per maggiori informazioni scarica la scheda (pdf 1,9 Mb).
18/4/2019 - Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2017
Nel 2017, in Provincia di Trento, sono stati registrati 246 casi di aborto spontaneo (-30,9% rispetto al 2016), il dato più basso dell’ultimo decennio. Calo dovuto in particolar modo all’aumento della quota di aborti spontanei gestiti esclusivamente in Pronto Soccorso. Per assicurare il più possibile la completezza della rilevazione, a partire dal 2009 è stata avviata una procedura di recupero dei casi di aborto spontaneo attraverso l’incrocio tra i dati delle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) e quelli ottenuti col modello Istat D-11 (flusso abortività spontanea), mentre a partire dal 2010 si è tenuto conto della casistica gestita esclusivamente a livello di Pronto Soccorso in modo da ottenere tassi e rapporti di abortività spontanea corretti. Dai dati del flusso Istat D-11 emerge che l’età media all’aborto è 34,4 anni, che nel 71,1% dei casi si tratta di donne coniugate e che il 28,9% delle donne ha vissuto in precedenza un’esperienza di aborto spontaneo, mentre un 8,5% ha effettuato in passato almeno un’interruzione volontaria di gravidanza. Il 57,7% degli aborti si è verificato entro la decima settimana gestazionale completa (66% nel 2016; 75,7% nel 2015). Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 368 kb).
18/4/2019 - L’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) nella PA di Trento. Anno 2017
Nel corso del 2017, nella PA di Trento sono state eseguite 703 Ivg (+2,8% rispetto all’anno precedente), di cui 52 (8,1%) relative ad aborti terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del feto o da patologia materna. La classe d’età modale è quella compresa tra i 25 e i 29 anni (22,3% dei casi), a seguire si trovano le fasce d’età 35-39 (20,1%) e 20-24 (19,6%) e 30-34 (18,3%). L’età media all’aborto è di 29,9 anni, un valore leggermente inferiore rispetto all’ultimo quinquennio. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 624 kb).
8/11/2018 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2017
Nel 2017, nella Provincia di Trento sono nati 4296 neonati (-2,7% rispetto al 2016). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,3‰ abitanti. Sono alcune delle informazioni pubblicate nell’ultimo rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,6 anni, per le straniere 29,8 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31,2 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2017, il 4% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2017)” (pdf 1,3 Mb).