Disuguaglianze di salute: interventi in atto e strategie future
19 aprile 2012 - Riconoscere che le disuguaglianze sociali costituiscono (anche in Paesi evoluti e dotati di un Servizio sanitario nazionale) un potente fattore di disparità sanitarie ed essere consapevoli che a volte, paradossalmente, gli interventi di prevenzione incrementano le disuguaglianze invece di ridurle, è un primo passo per affrontare un tema tanto importante per le fasce deboli della popolazione quanto ignorato dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale.
È per questo che l’Ulss 20 Verona con Delibera del 5 aprile 2012 (pdf 119 kb) ha predisposto una ricognizione complessiva degli interventi in corso (che fanno capo al Dipartimento di prevenzione) e che riguardano le disuguaglianze di salute. L’intento è di partire da questo primo atto e di allargare l’indagine a tutti gli altri settori di intervento dell’Azienda, per programmare un successivo piano organico di contrasto.
Correda la Delibera una scheda sintetica (pdf 69 kb) che riassume le iniziative del Dipartimento su questo tema, espresse dalle diverse Unità Operative secondo i rispettivi obiettivi, sia come attività ordinaria che come progettualità specifiche. Le attività sono accompagnate dal monitoraggio sullo stato di salute delle popolazione, presentato annualmente nella Relazione sanitaria del Dipartimento, in cui vengono evidenziati i dati epidemiologici più rilevanti che segnalano la presenza di disuguaglianze. Per ogni Unità Operativa vengono elencati le attività e i progetti rilevati a una prima ricognizione, indicando l’obiettivo, il target ed eventuali riferimenti documentali.
Le disuguaglianze in salute considerate in questa indagine comprendono le situazioni socio-economiche e culturali più diverse e sono quindi relative alla condizione di immigrazione, povertà, carcerazione, nomadismo, disabilità, appartenenza a particolari categorie sociali e di genere. Fra i diversi target si è data particolare attenzione ai sottogruppi di popolazione che appaiono particolarmente fragili: popolazione nomade, pazienti psichiatrici, carcerati, donne immigrate. Gli ambiti indagati:
- vaccinazioni e controllo malattie infettive
- screening oncologici
- rischi abitativi e urbani
- alimentazione
- promozione della salute fisica in psichiatria
- promozione della salute.
Bisogna considerare che sono molte le attività di contrasto alle disuguaglianze che vengono organizzate diffusamente nel nostro Paese, anche se al di fuori di una cornice generale di riferimento. Per questo, è bene cominciare a dar loro risalto tentando di identificare il mosaico di iniziative realizzabili e realizzate in modo da innescare strategie sinergiche ed esempi di buone pratiche.
Uno sguardo particolare l’Ulss 20 Verona l’ha dedicato alla promozione dell’attività motoria, in particolare tra gli stranieri. I target: bambini dalla primaria alla secondaria di secondo grado (ma si sta lavorando per estendere l'intervento, attraverso gli insegnanti, anche alla fascia della scuola dell'infanzia a partire dagli asili nido), gli insegnanti dagli asili nido alle secondarie di secondo grado, le donne e altri adulti stranieri, i mediatori culturali, gli operatori che lavorano "sul campo”.
Risorse utili
- la Delibera del 5 aprile 2012 (pdf 119 kb)
- una scheda sintetica (pdf 69 kb).