Oms: obiettivo clima e salute
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed i suoi partners lanciano
oggi un nuovo importante studio relativo all’impatto sulla salute del
cambiamento climatico. Lo studio prende in esame ad esempio in che modo
il tempo atmosferico, l’inquinamento e la contaminazione da cibo ed
acqua hanno un’influenza sull’insorgere delle malattie. Suggerisce
inoltre ai paesi misure efficaci per monitorare e controllare gli
effetti sulla salute del cambiamento climatico.
L’OMS ed i suoi partners lanciano inoltre delle linee guida pratiche a
supporto degli stati membri e delle altre organizzazioni per monitorare
e valutare l’impatto del cambiamento climatico e prevenirne gli effetti.
In base a dati recenti (tratti dal World Health Report 2002), il
cambiamento climatico é responsabile del 2,4% di tutti i casi di diarrea
nel mondo e del 2% di tutti i casi di malaria. Inoltre nel 2000 si stima
che 150 mila morti e 5.5 milioni di Disability-Adjusted Life Years
(rappresentano il numero stimato dei giorni/anni di vita persi a causa
di malattie debilitanti) siano stati provocati dal cambiamento
climatico.
“Finora, la maggior parte del lavoro svolto sul cambiamento climatico
mirava ad ottenere risultati a lungo termine, vale a dire in 10, 20 o 50
anni. Quello che dobbiamo fare, é agire per proteggere le vite umane
adesso”, afferma Dr Kerstin Leitner, Vice Direttore Generale Sviluppo
Sostenibile e Ambienti Sani.
"Cresce l’evidenza scientifica che i cambiamenti nel clima globale avranno
effetti profondi sulla salute e sul benessere dei cittadini del globo.
Dobbiamo capire meglio dunque i potenziali effetti sulla salute in
particolare per i gruppi vulnerabili, in maniera da gestire meglio il
rischio”, aggiunge.
Lo studio “Climate Change and Human Health – Risks and Responses” viene
lanciato oggi a Milano, durante la Nona Sessione della Conferenza delle
Parti della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni
Unite. L’OMS é l’autore della pubblicazione in collaborazione con
UNEP (United Nations Environment Programme ) e WMO (World
Meteorological Organization), e con il supporto della EPA americana
(Environmental Protection Agency).
Inoltre, l’Ufficio Europeo dell’OMS (WHO-EURO) insieme ad Health Canada,
e con il supporto di UNEP e WMO, lancia le linee guida dal titolo
“Methods of Assessing Human Health Vulnerability and Public Health
Adaptation to Climate Change”.
Gli anni ’90 sono stati la decade più calda mai registrata ed il trend in
aumento delle temperature nel mondo non sembra fermarsi. In Europa la
scorsa estate ad esempio, circa 20.000 persone sono morte a causa delle
ondate di calore (vedi tabella allegata).
Anche la pioggia può avere un impatto significativo sulla salute quando
supera i livelli normali. In questi casi può raccogliersi e
stagnare e costituire un ambiente idoneo per le zanzare ed altri vettori
che trasmettono malattie quali la malaria e la febbre di Dengue.
La pubblicazione lanciata oggi descrive il contesto ed il processo del
cambiamento climatico globale, l’impatto reale e probabile sulla salute
ed il modo in cui le societá ed i paesi dovrebbero rispondere, con
un’attenzione particolare alla salute. In generale, gli esperti
sottolineano che la maggior parte degli effetti sulla salute del
cambiamento climatico sarebbero negativi.
Le linee guida sono un complemento alla pubblicazione e forniscono
informazioni pratiche agli stati membri, alle agenzie ed istituzioni
ambientali e meteorologiche sia nei paesi sviluppati, sia in
quelli in via di sviluppo su come valutare la vulnerabilità e
l’adattamento al cambiamento climatico a livello di zone climatiche,
nazioni e regioni. Sono descritti metodi flessibili e strumenti per
raggiungere una comprensione migliore della vulnerabilità presente e
futura delle popolazioni a rischio.
Un riassunto può essere scaricato dal sito:
http://www.who.int/globalchange/en/