Studi e pubblicazioni
Salute e campi elettromagnetici: stato delle conoscenze. Un articolo del Notiziario dell’Istituto superiore di sanità del mese di giugno 2009 presenta il ciclo di convegni sul tema “Salute e campi elettromagnetici: stato delle conoscenze”, organizzato nell’ambito di Camelet, il progetto condotto dall’Iss in collaborazione con il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, per rispondere alle diffuse preoccupazioni dei cittadini nei confronti dei campi elettromagnetici e delle numerose sorgenti che li producono. I seminari itineranti di diffusione delle conoscenze scientifiche sui campi elettromagnetici hanno fatto tappa a Bologna, Torino e Bari e sono stati occasione di incontro e di discussione tra i soggetti ai quali più spesso si rivolgono i cittadini per ottenere risposte ai loro interrogativi: medici e personale del Servizio sanitario nazionale, operatori delle Agenzie regionali protezione ambiente (Arpa), strutture tecniche di Regioni, Province e Comuni e altri organismi di controllo.
Sui campi a bassa ed alta frequenza
A pooled
analysis of magnetic fields and childhood leukaemia.
Ahlbom A., Day N., Feychting M., Roman E., Skinner J., Dockerty J., Linet M.,
McBride M., Michaelis J., Olsen J.H., Tynes T., Verkasalo P.K. (2000). Br.
J. Cancer 83:692-698.Una analisi dei dati
aggregati di nove tra le più importanti indagini epidemiologiche fatte negli
ultimi anni.
Health Effects from Exposure to Power-Line Frequency Electric and Magnetic
Fields.
Un
rapporto del 1999 pubblicato dal National Institute of Environmental Health
Sciences degli Stati Uniti che definisce i CEM “possibilmente cancerogeni”
sulla base di una serie di studi epidemiologici effettuati negli USA. Il
rapporto evidenzia l’assenza di dati sugli effetti specifici, data la
difficoltà di stabilire un rapporto causale tra esposizione a CEM ed effetti
sanitari.
Static and
Extremely Low-Frequency Electric and Magnetic Fields. Uno studio pubblicato
dall’International
Agency for Cancer Research (IARC) nel 2001 (Vol. 80, 19–26 giugno 2001)
nel quale si considerano tutti gli studi prodotti dal 1979 sull’esposizione a
CEM. Le conclusioni dello studio indicano che esposizione sotto i 0,4
microTesla per i bambini non indicano aumenti di rischio di leucemie e che
una limitata evidenza si verifica solo per esposizioni superiori a tale
soglia. Nel caso di adulti, invece, gli studi non hanno prodotto nessuna
evidenza a sostegno dell’ipotesi di carcinogenicità.
Twenty years
of epidemiological evidence of electromagnetic fields and cancer.
Savitz D.A. (1999). Relazione presentata al
XII Convegno Scientifico dell’Associazione Internazionale di Epidemiologia. In:
Abstracts of the XII International Meeting of the International
Epidemiology Association. Florence.
Radiofrequency electromagnetic fields (300 Hz- 300 GHz). Una rassegna degli
studi disponibili pubblicata nel 1997 dall’Health Council of the Netherlands,
l’Aja.
Sui telefoni cellulari
Tumori e uso del telefonino: i risultati dello studio Interphone (2010). L’uso del telefono cellulare non risulta legato allo sviluppo di tumori cerebrali. È quanto emerge dall’articolo pubblicato sull’International Journal of Epidemiology dal gruppo di studio Interphone. Lo studio caso-controllo basato su interviste, promosso e coordinato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), è stato realizzato in 13 Paesi compresa l’Italia. Interphone ha avuto l’obiettivo di valutare la relazione tra uso del telefono cellulare e rischio di tumori cerebrali (gliomi e meningiomi) e di alcune altre neoplasie (neurinomi del nervo acustico e tumori delle ghiandole salivari). Leggi il commento di Susanna Lagorio, del reparto di epidemiologia dei tumori dell’Iss e responsabile scientifico per l’Italia dello studio Interphone.
Handheld
Cellular Telephone use and Risk of Brain Cancer.
2000. Muscat, J.E., Malkin, M.G., Thompson, S., Shore, R.E., Stellman, S.D.,
McRee, D., Neugust, A.I., Wynder, E.L.
JAMA 284: 3001-3007. Uno studio recente sui rischi di esposizione dovuti
alla telefonia mobile.
Cellular
telephone Use and Brain Tumors. 2001. Inskip P.D., Tarone R.E., Hatch
E.E., Wilcosky T.C., Shapiro W.R., Selker R.G., Fine H.A., Black P.M.,
Loeffler J.S., Linet M.S.
N. Engl. J. Med. 344:79-86. Studio sui rischi di cancro al
cervello derivanti da uso del telefonino.
Il “Rapporto Stewart”: telefoni mobili e salute. Un rapporto di 160
pagine sui rischi connessi alla telefonia mobile. A cura
dell’ Independent Expert Group on Mobile Phones britannico.
Documenti normativi e rapporti prodotti dalle istituzioni di salute:
Non-ionizing
radiation. Sources, Exposure and health effects.
Pubblicazione della
Commissione Europea, 1996, con rassegna degli studi e indicazione dei limiti
di sicurezza.
Linee guida per l’esposizione dei lavoratori e della popolazione a campi
elettromagnetici (fino a 300 GHz). Le linee guida sulla protezione da
radiazioni non ionizzanti preparate dall’ICNIRP nel 1998 e pubblicate sulla
rivista Health Physics (74: 494-522).
Approccio
generale alla protezione dalle radiazioni non ionizzanti. Un
documento dell’ICNIRP che chiarisce l’approccio utilizzato per fornire
raccomandazioni e che delinea il lavoro futuro della commissione. Disponibile
in una versione italiana tradotta dall’originale pubblicato su Health Physics
nel 2002 (82: 540-548).
WHO International EMF Project and results so far. Relazione
intermedia della Organizzazione Mondiale della sanità (ottobre 2003) sul
progetto dedicato ai campi elettromagnetici.