Indagine nazionale 2018-19 sui Consultori Familiari
Sintesi dei risultati - Regione Abruzzo
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Indice della sintesi

- Le fonti dei dati presi in esame
- Il governo regionale dei servizi consultoriali
- Assetto organizzativo dei consultori sul territorio
- La rappresentazione grafica degli indicatori
- Diffusione dei CF sul territorio
- Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente
- Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani
- Volume di attività dei CF
- Integrazione dei CF con il territorio
- Disponibilità di personale nei CF
- Metodologia di lavoro nei CF
- Offerta di attività strategiche nei CF
Le fonti dei dati presi in esame
- Scheda regionale
- Schede compilate per Azienda Sanitaria Locale (ASL) o Distretto:
Distretto sanitario area L’Aquila, Distretto sanitario area Peligno
Sangrina; Area distrettuale di Lanciano; ASL3; ASL4. Schede mancanti: 8
Distretti
Le schede dei Distretti della ASL1 e della ASL2 descrivono solo una parte del territorio delle 2 ASL. - Schede compilate a livello di singola sede: n=42; rispondenza=80,8%.
Il governo regionale dei servizi consultoriali
La Regione Abruzzo si è dotata di documenti scritti su obiettivi e funzioni dei CF ed effettua programmazione periodica di attività e obiettivi (aggiornata negli ultimi 3 anni) (Figura 1). Non sono state prodotte linee guida regionali sulle attività dei CF. Non è disponibile un flusso informativo regionale per le attività dei CF e non viene redatta una relazione annuale consuntiva sulle attività svolte e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tuttavia, un flusso informativo sulle attività dei CF e una relazione consuntiva annuale sono disponibili in alcune ASL. A livello regionale non sono stati stipulati atti formali di collaborazione con altri servizi sociosanitari territoriali, con la scuola e con associazioni di volontariato. Sono stati istituiti i Comitati percorso nascita aziendali nei quali è prevista la presenza di un rappresentante dei CF.
L’Abruzzo non conclude a livello regionale il ciclo della programmazione/valutazione intesa come attività periodica in quanto, pur effettuando una programmazione di attività e obiettivi per i CF, non dispone di un sistema informativo regionale dedicato che consenta il monitoraggio delle attività di questi servizi.
Figura 1. Strumenti e attività a sostegno del governo regionale dei servizi consultoriali
Nota: nelle barre verdi il numero di Regioni che dispongono degli strumenti e delle attività indagate; nelle barre bianche il numero delle Regioni che non ne dispongono. I pallini verdi indicano gli strumenti e le attività disponibili nella Regione Aruzzo
Assetto organizzativo dei consultori sul territorio
Il massimo livello di coordinamento dei servizi consultoriali a valle di quello regionale è stato identificato nelle ASL. Non sono state create Unità Operative (UO) consultoriali complesse. In tutta la Regione sono presenti 2 UO consultoriali. I CF sono incardinati nel Distretto.
La rappresentazione grafica degli indicatori
Nei grafici presentati a seguire viene rappresentato per ogni indicatore l’intero intervallo di variabilità per le 19 Regioni e PA. Il valore dell’indicatore riferito alla Regione in studio è rappresentato dal pallino colorato, mentre la barra verticale corrisponde alla media nazionale. I pallini bianchi rappresentano il valore assunto dall’indicatore nelle altre Regioni e PA.
Diffusione dei CF sul territorio
Con una sede di CF ogni 27.873 abitanti la diffusione dei CF sul territorio in Abruzzo è maggiore rispetto alla media nazionale, pur non raggiungendo il gold standard di una sede di CF ogni 20.000 abitanti (Figura 2).
Figura 2. Numero medio di residenti per sede consultoriale
Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente
La capacità attrattiva dei CF (10,4%) è doppia rispetto alla media nazionale e colloca l’Abruzzo fra le 2 Regioni con la percentuale più elevata di utenti dei CF rispetto alla popolazione residente di riferimento (Figura 3).
Figura 3. Numero medio di utenti dei CF per 100 residenti
Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani
La capacità attrattiva dei consultori rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (14,7%) colloca l’Abruzzo al secondo posto fra le 6 realtà (5 Regioni e 1 PA) con una capacità attrattiva maggiore del 10%, individuato come standard al quale tutte le Regioni potrebbero tendere (Figura 4). È opportuno ricordare che non in tutte le Regioni questo indicatore rileva le attività dirette a gruppi di giovani erogate in un contesto diverso da quello della sede di CF, come per esempio quello scolastico.
Figura 4. Numero medio di utenti giovani dei CF per 100 residenti di 14-19 anni
Volume di attività dei CF
Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate dai CF dell’Abruzzo (22,6) è al di sopra della media nazionale e colloca la Regione tra le 6 realtà (5 Regioni e una PA) con il valore più elevato (Figura 5). Questo indicatore permette di tratteggiare un profilo del volume di attività dei CF in ambito nazionale ma va ricordato che parte della variabilità riscontrata è dovuta alla diversa modalità di registrazione delle prestazioni erogate, in particolare quelle relative a singoli utenti o a gruppi di utenti, segnalata a volte anche nell’ambito della stessa Regione.
Figura 5. Numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti
Integrazione dei CF con il territorio
Il numero medio di atti formali di collaborazione stipulati a livello di ASL con gli altri servizi sanitari, con i servizi sociali, con la scuola e il terzo settore per la presa in carico congiunta degli utenti (4,4) è inferiore alla media nazionale e colloca i CF dell’Abruzzo fra quelli delle 3 realtà (2 Regioni e una PA) in cui l’integrazione dei CF con gli altri servizi del territorio è meno diffusa (Figura 6).
Figura 6. Numero medio di atti formali di collaborazione tra servizi consultoriali e altri servizi sanitari, sociali, educativi e con il terzo settore per Azienda sanitaria o Distretto
Disponibilità di personale nei CF
Per quanto riguarda la disponibilità delle varie figure dell’équipe consultoriale rapportate a 20.000 residenti, la disponibilità della figura professionale del ginecologo (10,4 ore) e quella della figura professionale dell’ostetrica (23,3 ore) sono in linea con i rispettivi valori medi nazionali ma al di sotto degli standard di riferimento, rispettivamente di 18 ore e 36 ore (Figura 7).
Anche la disponibilità della figura professionale dello psicologo (16,1 ore) è in linea con il valore medio, vicina allo standard di 18 ore.
La disponibilità della figura professionale dell’assistente sociale (19,6 ore) è superiore alla media nazionale e posiziona l’Abruzzo tra le 5 Regioni con la maggiore disponibilità di questa figura, pur rimanendo al di sotto dello standard di riferimento di 36 ore.
Figura 7. Numero medio di ore di lavoro settimanale delle figure professionali dell’équipe consultoriale per 20.000 residenti
Metodologia di lavoro nei CF
Rispetto alla modalità di lavoro multidisciplinare a livello di singola sede, la percentuale di CF che effettuano regolarmente riunioni organizzative con tutte le figure professionali (64,3%) è di poco inferiore della media nazionale mentre la discussione di casi clinici allargata a tutte le figure dell’équipe (61,9%) è in linea con il valore medio (Figura 8). La modalità dell’offerta attiva viene utilizzata nel 40,5% dei CF, con un valore molto inferiore alla media nazionale, che colloca l’Abruzzo tra le 4 Regioni con i valori più bassi per questo parametro. La rilevazione sistematica della soddisfazione degli utenti è una prassi diffusa in circa 1 CF su 3 (33,3%), in linea con la media nazionale
Figura 8. Percentuale di CF che utilizzano approccio multidisciplinare, offerta attiva, rilevazione della soddisfazione degli utenti
Offerta di attività strategiche nei CF
Per la percentuale di CF che svolgono attività nell’ambito dei programmi strategici indicati dal POMI l’Abruzzo registra un valore al di sotto della media nazionale per le sedi che seguono tutta la gravidanza (73,2%) e che offrono incontri/corsi da accompagnamento alla nascita (CAN) (61,0%), collocandosi tra le 6 Regioni con i valori più bassi per entrambe le attività (Figura 9). Questi 2 indicatori sintetizzano un’ampia variabilità a livello aziendale, con alcune ASL che registrano un’offerta superiore alla media nazionale e altre in cui, a fronte di quello che appare essere un livello critico di disponibilità di personale, l’erogazione di queste attività è estremamente ridotta. Un approfondimento sull’offerta dei CAN ha evidenziato che il numero medio di corsi realizzati dai CF che offrono l’attività nel 2017 è stato di poco superiore alla media nazionale (8,9 vs 7,8), mentre il numero medio di donne partecipanti è stato di poco inferiore (85,5 vs 89,2).
Tutti i CF offrono il programma di screening organizzato del tumore della cervice uterina, collocando l’Abruzzo tra le 3 Regioni con il massimo livello di offerta (100,0%). L’ampia disponibilità di attività di screening organizzato del tumore della cervice uterina registrata dall’indagine non trova corrispondenza nell’adesione al programma da parte delle donne tra i 24 e i 64 anni alle quali esso è rivolto. In Abruzzo infatti, secondo i dati PASSI 2016-2019, solo il 43,2% delle donne aderisce allo screening organizzato a fronte di una media nazionale pari al 48,7% (Passi, Epicentro).
Relativamente alla percentuale di CF che hanno attivato spazi giovani e/o effettuano attività nelle scuole (80,0% ) si registra un valore superiore alla media nazionale.
Figura 9. Percentuale di CF che effettuano attività relative a percorso nascita, corsi di accompagnamento alla nascita, screening del tumore della cervice uterina, adolescenti/giovani
Per consultare una selezione di informazioni ricavate dalle schede aziendali e di singola sede di CF nelle 4 ASL della Regione e per approfondire i dati consulta la sintesi completa “Indagine nazionale sui Consultori Familiari 2018-2019. Sintesi dei risultati: Regione Abruzzo” (pdf 1,2 Mb).