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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Indagine nazionale 2018-19 sui Consultori Familiari
Sintesi dei risultati - Regione Marche

 

Indice della sintesi

  1. Le fonti dei dati presi in esame
  2. Il governo regionale dei servizi consultoriali
  3. Assetto organizzativo dei consultori sul territorio
  4. La rappresentazione grafica degli indicatori
  5. Diffusione dei CF sul territorio
  6. Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente
  7. Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani
  8. Volume di attività dei CF
  9. Integrazione dei CF con il territorio
  10. Disponibilità di personale nei CF
  11. Metodologia di lavoro nei CF
  12. Offerta di attività strategiche nei CF

 

Le fonti dei dati presi in esame
  • Scheda regionale
  • Schede compilate per le Area Vasta (AV): AV1; AV2; AV3; AV4; AV5. Schede mancanti: nessuna
  • Schede compilate a livello di singola sede: n=59; rispondenza=92,2%

 

Il governo regionale dei servizi consultoriali

La Regione Marche a livello regionale manca delle principali attività di governo dei servizi consultoriali censite dall’indagine: non dispone di un documento scritto su obiettivi e funzioni e di linee guida relative alle attività dei CF, non effettua una programmazione periodica delle attività dei servizi consultoriali con obiettivi definiti e misurabili, non è stato attivato un flusso informativo regionale dedicato e non viene redatta periodicamente una relazione consuntiva sulle attività dei CF (Figura 1). Inoltre non è stata riportata alcuna attività formalizzata di integrazione con gli altri servizi sociosanitari e con la comunità. Nella Regione sono stati istituiti i Comitati percorso nascita aziendali in cui è prevista la presenza di un responsabile/coordinatore dei CF. L’interpretazione di questi risultati deve tuttavia tener conto dello specifico modello organizzativo della Regione Marche, che demanda alle Aree Vaste (AV) la funzione di governo delle politiche sanitarie, in raccordo con la Direzione generale regionale. In particolare, tutte le AV hanno indicato la presenza di un flusso informativo per le attività dei CF e un livello di integrazione variabile.

 

La regione Marche non effettua attività ciclica di programmazione/valutazione a livello regionale mancando dei principali strumenti di governo che rendono fattibile tale processo.

 

Figura 1. Strumenti e attività a sostegno del governo regionale dei servizi consultoriali

Nota: nelle barre verdi il numero di Regioni che dispongono degli strumenti e delle attività indagate; nelle barre bianche il numero delle Regioni che non ne dispongono. I pallini verdi indicano gli strumenti e le attività disponibili nella Regione Marche

 

Assetto organizzativo dei consultori sul territorio

L’assetto organizzativo del servizio sociosanitario della Regione Marche prevede la suddivisione del territorio in 5 Aree Vaste (AV) con funzioni di governo delle politiche sanitarie. Il Distretto è l’articolazione territoriale dove si realizzano gli indirizzi strategici definiti a livello regionale e di Area Vasta. Ai fini dell’indagine il massimo livello di coordinamento dei servizi consultoriali a valle di quello regionale è stato identificato nelle Aree Vaste (AV). Unità Operative (UO) consultoriali semplici o complesse sono presenti solo in alcune AV/Distretti. In particolare è stata riportata nella Regione la presenza di 3 UO complesse e 7 UO semplici. I CF sono incardinati nel Dipartimento delle cure primarie.

 

La rappresentazione grafica degli indicatori

Nei grafici presentati a seguire viene rappresentato per ogni indicatore l’intero intervallo di variabilità per le 19 Regioni e PA. Il valore dell’indicatore riferito alla Regione in studio è rappresentato dal pallino colorato, mentre la barra verticale corrisponde alla media nazionale. I pallini bianchi rappresentano il valore assunto dall’indicatore nelle altre Regioni e PA.

 

Diffusione dei CF sul territorio

Con una sede di CF ogni 25.229 residenti, valore vicino al gold standard di una sede ogni 20.000 abitanti e molto inferiore ai 32.325 residenti per sede della media nazionale, la Regione Marche può contare su una buona diffusione dei CF nel proprio territorio, collocandosi fra le 7 realtà (6 Regioni e 1 PA) con la maggiore presenza di sedi di CF nel panorama nazionale (Figura 2).

 

Figura 2. Numero medio di residenti per sede consultoriale

 

Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente

La capacità attrattiva dei CF nelle Marche (6,6%) è superiore alla media nazionale sebbene inferiore rispetto al valore riscontrato nelle 5 Regioni con la capacità attrattiva più elevata (>8%), individuato come possibile standard al quale tutte le Regioni dovrebbero tendere (Figura 3).

 

Figura 3. Numero medio di utenti dei CF per 100 residenti

 

Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani

Nelle Marche la capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (1,6%) è la più bassa a livello nazionale (Figura 4). È opportuno ricordare che non in tutte le Regioni questo indicatore rileva le attività dirette a gruppi di giovani erogate in un contesto diverso da quello della sede di CF, come per esempio quello scolastico.

 

Figura 4. Numero medio di utenti giovani dei CF per 100 residenti di 14-19 anni

 

Volume di attività dei CF

Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate dai CF (12,5) è al di sotto della media nazionale, collocando le Marche fra le 6 Regioni con il valore più basso (Figura 5). Questo indicatore permette di tratteggiare un profilo del volume di attività dei CF in ambito nazionale ma va ricordato che parte della variabilità riscontrata è dovuta alla diversa modalità di registrazione delle prestazioni erogate e alle diverse piattaforme utilizzate per la registrazione delle attività, in particolare quelle relative a singoli utenti o a gruppi di utenti nonché al diverso criterio adottato nel registrare le attività dirette e quelle indirette, segnalata a volte anche nell’ambito della stessa Regione.

 

Figura 5. Numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti

 

Integrazione dei CF con il territorio

Il numero medio di atti formali di collaborazione stipulati a livello di AV con gli altri servizi sanitari, con i servizi sociali, con la scuola e il terzo settore per la presa in carico congiunta degli utenti (4,8) è inferiore alla media nazionale e colloca i CF delle Marche fra quelli delle 4 realtà (3 Regioni e una PA) in cui l’integrazione territoriale dei CF è più bassa (Figura 6). Sono presenti con maggiore frequenza rispetto alla media nazionale atti formali di collaborazione con i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale (40,0% vs 36,1%), con l’autorità giudiziaria (60,0% vs 57,4%) e in particolare con le associazioni (100% vs 82%).

 

Figura 6. Numero medio di atti formali di collaborazione tra servizi consultoriali e altri servizi sanitari, sociali, educativi e con il terzo settore per Azienda sanitaria o Distretto

 

Disponibilità di personale nei CF

Complessivamente i coordinatori dei servizi consultoriali delle 5 AV hanno riportato la presenza di 61 sedi e di 25 équipe complete con un rapporto variabile da 1 a circa 3 sedi per équipe e con una AV per la quale si rileva l’assenza di équipe complete

 

La disponibilità della figura professionale del ginecologo (9,5 ore) è inferiore alla media nazionale e pari a circa la metà rispetto al gold standard di 18 ore (Figura 7). La disponibilità della figura dell’ostetrica (28,7 ore) è superiore alla media nazionale ma al di sotto del gold standard di 36 ore.

 

La disponibilità della figura professionale dello psicologo (23,3 ore) è superiore alla media nazionale e al valore di riferimento di 18 ore, collocando la Regione Marche tra le 5 Regioni con la maggiore disponibilità di questa figura professionale. La disponibilità della figura dell’assistente sociale (16,3 ore) è superiore alla media nazionale seppure distante dal gold standard di 36 ore.

 

Emerge un’ampia variabilità fra le diverse AV nella composizione delle équipe consultoriali e nella complessiva disponibilità di personale meritevole di attenzione.

 

Figura 7. Numero medio di ore di lavoro settimanale delle figure professionali dell’équipe consultoriale per 20.000 residenti

 

Metodologia di lavoro nei CF

Rispetto alla modalità di lavoro multidisciplinare a livello di singola sede, la percentuale di CF che effettuano regolarmente riunioni organizzative con tutte le figure professionali (67,9%) è in linea con la media nazionale, mentre la discussione di casi clinici allargata a tutte le figure (69,6%) è superiore alla media nazionale (63,6%) (Figura 8). Poco frequente è l’utilizzo della modalità dell’offerta attiva, adottata mediamente solo nel 17,2% dei CF, valore che colloca le Marche tra le due Regioni con i valori più bassi per questo parametro. Emerge tuttavia un’ampia variabilità tra AV relativamente a questo parametro, con l’AV3 e l’AV4 che hanno valori più vicini alla media nazionale, e altre realtà in cui questa modalità di lavoro è poco rappresentata (AV2, AV5) o del tutto assente (AV1). Anche la rilevazione sistematica della soddisfazione degli utenti è una prassi poco diffusa. Viene utilizzata mediamente solo nel 5,2% dei CF, ma è di fatto del tutto assente in 4 AV su 5, mentre nella sola AV3 è in linea con la media nazionale.

 

Figura 8. Percentuale di CF che utilizzano approccio multidisciplinare, offerta attiva, rilevazione della soddisfazione degli utenti

 

Offerta di attività strategiche nei CF

Relativamente alla percentuale di CF che svolgono attività nell’ambito dei programmi strategici indicati dal POMI, la Regione Marche si colloca molto al di sotto della media nazionale per le sedi che seguono tutta la gravidanza (62,7%) con il valore più basso nel panorama nazionale, per le sedi che offrono incontri/corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) (50,8%) collocandosi tra le 3 Regioni con i valori più bassi, e per le sedi che hanno spazi dedicati ai giovani o effettuano attività nelle scuole (48,6%) per le quali è al penultimo posto (Figura 9). Anche relativamente a questi parametri emerge una forte variabilità tra AV, che sembra sottendere diversi obiettivi e funzioni dei CF nelle diverse realtà partecipanti.

 

La modalità organizzativa di individuare alcune sedi di CF che fungano da centro di riferimento aziendale (CRA) relativamente ad alcune attività non sembra essere stata adottata nella Regione Marche su larga scala. Non esistono spazi giovani identificati come CRA a fronte di una media nazionale di 17,9%, mentre le sedi che offrono CAN come CRA sono l’8,5% rispetto a una media nazionale del 12,7%.

 

Sono invece più frequenti rispetto alla media nazionale i CF che offrono programmi di screening organizzato del tumore della cervice uterina (88,1%). Relativamente a quest’ultima attività, i dati PASSI 2016-2019 indicano per le Marche una copertura di screening organizzato pari al 56,3%, con un valore superiore alla media nazionale (48,7%) (Passi, Epicentro).

 

Figura 9. Percentuale di CF che effettuano attività relative a percorso nascita, corsi di accompagnamento alla nascita, screening del tumore della cervice uterina, adolescenti/giovani

 

Per consultare una selezione di informazioni ricavate dalle schede aziendali e di singola sede di CF nelle 5 AV della Regione e per approfondire i dati consulta la sintesi completa “Indagine nazionale sui Consultori Familiari 2018-2019. Sintesi dei risultati: Regione Marche” (pdf 1,2 Mb).

 

Data di creazione della pagina: 10 giugno 2021

Testo scritto da: Laura Lauria, Ilaria Lega, Enrica Pizzi, Serena Donati - Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute, CNAPPS - ISS