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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Indagine nazionale 2018-19 sui Consultori Familiari
Sintesi dei risultati - Regione Toscana

 

Indice della sintesi

  1. Le fonti dei dati presi in esame
  2. Il governo regionale dei servizi consultoriali
  3. Assetto organizzativo dei consultori sul territorio
  4. La rappresentazione grafica degli indicatori
  5. Diffusione dei CF sul territorio
  6. Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente
  7. Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani
  8. Volume di attività dei CF
  9. Integrazione dei CF con il territorio
  10. Disponibilità di personale nei CF
  11. Metodologia di lavoro nei CF
  12. Offerta di attività strategiche nei CF

 

Le fonti dei dati presi in esame
  • Scheda regionale
  • Schede compilate per Azienda Unità Sanitaria Locale (USL): USL Toscana centro; USL Toscana nord ovest; USL Toscana sud est. Schede mancanti: nessuna
  • Schede compilate a livello di singola sede: n=165; rispondenza del 93,8%

 

Il governo regionale dei servizi consultoriali

La Toscana è l’unica Regione a disporre di tutti gli strumenti e le attività indagati: ha prodotto documenti di programmazione, atti specifici su obiettivi e funzioni dei CF e linee guida relative ad attività dei consultori familiari CF (Figura 1). Ha attivato un flusso informativo regionale per i CF che permette di monitorare le attività svolte attraverso l’utilizzo di indicatori specifici. La Regione effettua programmazione periodica di attività e obiettivi (aggiornata negli ultimi 3 anni) e redige una relazione consuntiva annuale nell’ambito della valutazione della performance delle Aziende sanitarie e Servizio sanitario regionale (SSR) (https://www.regione.toscana.it/...). È stata inoltre segnalata l’attivazione del progetto regionale “Astercloud” per l’informatizzazione dell’attività territoriale, che consentirà a tutti i consultori aziendali di disporre di un applicativo unico per la registrazione dei dati di attività. La Regione ha deliberato atti formali di collaborazione con altri servizi regionali e sociosanitari territoriali, con la scuola e con associazioni di volontariato. Ha inoltre attivato i Comitati percorso nascita aziendali nei quali è prevista la presenza di un rappresentante dei CF.

 

Figura 1. Strumenti e attività a sostegno del governo regionale dei servizi consultoriali

Nota: nelle barre verdi il numero di Regioni che dispongono degli strumenti e delle attività indagate; nelle barre bianche il numero delle Regioni che non ne dispongono. I pallini verdi indicano gli strumenti e le attività disponibili nella Regione Toscana

 

La Toscana è una delle 4 Regioni che completano il ciclo della programmazione/valutazione; l’attivazione del flusso informativo dedicato permette infatti il monitoraggio delle attività con un sistema di indicatori definito anche a livello aziendale. La programmazione regionale viene effettuata periodicamente, fino al 2014 (anno del riordino del SSR) sulla base degli obiettivi del Piano Sociale e Sanitario Integrato relativi alla programmazione aziendale e a specifici programmi regionali (ad esempio interventi per la salute donne immigrate e mutilazioni genitali femminili [MGF], accoglienza profughi, fondi nazionali per la famiglia, fondi nazionali programma depressione post partum), dal 2014 per singoli ambiti di attività o su problematiche specifiche (MGF, procreazione medicalmente assistita, percorso nascita; violenza; allattamento, etc.). È stata definita una batteria di indicatori specifici relativi alle attività consultoriali per la valutazione annuale della performance aziendale sull’assistenza materno-infantile territoriale. Dal 2018 l’attività consultoriale è valutata nell’ambito dei PROMs (Patient Reported Outcome Measures) sul percorso nascita con misure di esito valutate dai pazienti durante il percorso o una sua fase (intervento/trattamento). La valutazione delle attività consultoriali viene effettuata annualmente sugli obiettivi di piano e di programma nell'ambito della misurazione della perfomance delle Aziende sanitarie e SSR tramite indicatori specifici ancorati agli obiettivi di programmazione.

 

Assetto organizzativo dei consultori sul territorio

A livello nazionale, pur con alcune criticità, la Toscana è tra le Regioni dove la gestione dei servizi consultoriali appare più strutturata. Come scelta strategica i CF sono organizzati in sedi principali con la presenza stabile di una équipe completa e da consultori secondari definiti tali per la presenza contemporanea di almeno due delle figure dell’équipe (generalmente ginecologo e ostetrica). Relativamente alle scelte organizzative per la continuità di cura da parte dello stesso professionista, il CF è denominato stabile quando il personale assegnato a una determinata sede è sempre lo stesso, non stabile quando non lo è.

 

Il massimo livello di coordinamento dei servizi consultoriali a valle di quello regionale è stato identificato nelle USL. L'organizzazione dei consultori in Toscana prevede la loro articolazione in Unità Funzionali per attività di coordinamento e di integrazione. Le Unità Funzionali sono tutte strutture semplici, di cui 3 di livello aziendale e 32 di livello zonale. In due USL i CF sono incardinati nel Dipartimento delle cure primarie, in una USL nel Dipartimento materno infantile.

 

La rappresentazione grafica degli indicatori

Nei grafici presentati a seguire, viene rappresentato per ogni indicatore l’intero intervallo di variabilità per le 19 Regioni e PA. Il valore dell’indicatore riferito alla Regione in studio è rappresentato dal pallino colorato, mentre la barra verticale corrisponde alla media nazionale. I pallini bianchi rappresentano il valore assunto dall’indicatore nelle altre Regioni e PA.

 

Diffusione dei CF sul territorio

La diffusione dei CF sul territorio è capillare. La disponibilità di una sede ogni 22.229 abitanti colloca la Toscana tra le 4 realtà (3 Regioni e 1 PA) con la maggiore presenza di sedi di CF sul territorio (Figura 2). La diffusione dei CF è molto superiore rispetto alla media nazionale, in linea con il gold standard rappresentato da una sede di CF ogni 20.000 abitanti.

 

Figura 2. Numero medio di residenti per sede consultoriale

 

Capacità attrattiva dei CF rispetto alla popolazione residente

La capacità attrattiva dei CF (8,1%) è superiore alla media nazionale e colloca la Regione fra le 5 con la percentuale più elevata di utenti dei CF rispetto alla popolazione residente di riferimento (Figura 3).

 

Figura 3. Numero medio di utenti dei CF per 100 residenti

 

Capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti/giovani

La capacità attrattiva dei consultori rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni della Toscana (5,8%) è in linea con la media nazionale (Figura 4). Relativamente a questo indicatore la Toscana è tuttavia al di sotto del valore di riferimento registrato nelle 6 realtà (5 Regioni e 1 PA) con la capacità attrattiva più elevata (>10%), individuato come standard al quale tutte le Regioni potrebbero tendere. È opportuno ricordare che non in tutte le Regioni questo indicatore rileva le attività dirette a gruppi di giovani erogate in un contesto diverso da quello della sede di CF, come per esempio quello scolastico.

 

Figura 4. Numero medio di utenti giovani dei CF per 100 residenti di 14-19 anni

 

Volume di attività dei CF

Il numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti erogate dai CF della Toscana (19,1) è al di sopra della media nazionale e colloca la Regione tra le 9 realtà (8 Regioni e 1 PA) con il valore più elevato (Figura 5). Questo indicatore permette di tratteggiare un profilo del volume di attività dei CF in ambito nazionale ma va ricordato che parte della variabilità riscontrata è dovuta alla diversa modalità di registrazione delle prestazioni erogate, in particolare quelle relative a singoli utenti o a gruppi di utenti, segnalata a volte anche nell’ambito della stessa Regione.

 

Figura 5. Numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti

 

Integrazione dei CF con il territorio

Dopo la PA di Trento, la Toscana è la Regione con il più elevato numero medio di atti di collaborazione stipulati a livello aziendale tra i servizi consultoriali e gli altri servizi sanitari aziendali, i servizi sociali, la scuola e il terzo settore (9,3) per la presa in carico congiunta degli utenti, a testimonianza della radicata integrazione territoriale dei CF (Figura 6).

 

Figura 6. Numero medio di atti formali di collaborazione tra servizi consultoriali e altri servizi sanitari, sociali, educativi e con il terzo settore per Azienda sanitaria o Distretto

 

Disponibilità di personale nei CF

Prima di descrivere i risultati relativi alla disponibilità di personale è opportuno ricordare la scelta strategica fatta dalla Regione Toscana di istituire sedi principali con équipe complete e sedi secondarie con équipe incomplete e figure professionali che possono anche essere non stabili, ma di volta in volta coinvolte in risposta allo specifico bisogno dell’utenza. Questa organizzazione flessibile, pur richiedendo una gestione del personale più complessa, può favorire una migliore capacità di risposta ai bisogni dell’utenza anche in condizioni di carenza di personale.

 

Come riportato nella figura 7, la disponibilità della figura professionale del ginecologo (11 ore), è in linea con il valore medio nazionale ma al di sotto dello standard di riferimento di 18 ore. Superiore al doppio della media nazionale è la disponibilità oraria della figura dell’ostetrica (40,1 ore), che colloca la Toscana tra le 5 realtà (4 Regioni e 1 PA) con la disponibilità più elevata di questa figura professionale, superiore allo standard di riferimento di 36 ore settimanali del 1995 che appare inadeguato nei contesti in cui il modello di assistenza territoriale al percorso nascita è centrato su questa figura.

 

La disponibilità della figura dello psicologo (7,2 ore) è molto al di sotto della media nazionale e dello standard di riferimento di 18 ore. Anche per l’assistente sociale si evidenzia un numero medio di ore settimanali molto basso (2,2 ore) rispetto alla media nazionale e allo standard di 36 ore.

 

Nell’ambito dell’équipe multiprofessionale la Regione sembra quindi aver puntato prevalentemente sulla disponibilità all’interno dei CF delle competenze relative alla salute sessuale e riproduttiva, pur con una certa variabilità nelle diverse USL. È possibile che due elementi caratteristici dell’organizzazione di questa Regione compensino, almeno in parte, la carenza dei professionisti dell’area psicosociale: il primo è relativo alla presenza di queste figure solo o prevalentemente nelle sedi principali, con la possibilità di intervenire anche in una sede secondaria ove ve ne sia la necessità; il secondo è l’elevato livello di integrazione con gli altri servizi socio-sanitari, che può sopperire alla carenza rilevata in uno specifico servizio tramite i percorsi assistenziali integrati.

 

Figura 7. Numero medio di ore di lavoro settimanale delle figure professionali dell’équipe consultoriale per 20.000 residenti

 

Metodologia di lavoro nei CF

Rispetto alla modalità di lavoro multidisciplinare a livello di singola sede, la percentuale di CF che effettuano regolarmente riunioni organizzative con tutte le figure professionali (32,1%) è molto inferiore alla media nazionale, così come la discussione di casi clinici allargata a tutte le figure (29,7%); per entrambi questi parametri solo una Regione presenta un valore inferiore (Figura 8). La rilevazione sistematica della soddisfazione degli utenti è una prassi diffusa solo nel 12,7% dei CF. La modalità dell’offerta attiva è utilizzata da circa la metà dei CF (49,1%) collocando la Regione al di sotto della media nazionale.

 

Figura 8. Percentuale di CF che utilizzano approccio multidisciplinare, offerta attiva, rilevazione della soddisfazione degli utenti

 

Offerta di attività strategiche nei CF

Relativamente alla percentuale di CF che svolgono attività nell’ambito dei programmi strategici indicati dal POMI, la Toscana si colloca molto al di sotto della media nazionale per le sedi che seguono tutta la gravidanza (63,0%), per le quali è al penultimo posto nel panorama nazionale, e per le sedi che offrono incontri/corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) (43,2%), parametro per il quale si registra il valore più basso in assoluto (Figura 9). Su quest’ultimo aspetto, da un’analisi più approfondita delle informazioni raccolte sui CAN, è emerso che il numero medio di corsi organizzati dai CF che offrono questo servizio in Toscana è più elevato della media nazionale (12 vs 8) e il numero medio di donne che hanno seguito i CAN nel 2017 è pari al doppio del valore medio nazionale (164 vs 89). Sembra quindi che la Toscana abbia messo in essere un sistema di offerta di questa attività strategica che, pur meno diffusa capillarmente sul territorio e accentrata in alcune sedi, è in grado di raggiungere la popolazione target in misura ben superiore rispetto alla media del Paese.

 

La percentuale di sedi di CF che offrono lo screening organizzato del tumore della cervice uterina (88,3%) è molto superiore rispetto alla media nazionale, rappresentando la quasi totalità dei CF. Relativamente a quest’ultima attività, i dati PASSI 2016-2019 indicano la Toscana come la seconda Regione con la più elevata copertura di screening organizzato (70,4%) nel panorama nazionale, con un valore ampiamente superiore alla media nazionale (48,7%) (Passi, Epicentro).

 

La Toscana è al di sotto del valore medio per i CF che hanno spazi dedicati ai giovani o effettuano attività nelle scuole (59,7%). Anche questi risultati vanno letti alla luce dell’organizzazione dei CF che vedono necessariamente concentrate alcune attività in alcune sedi. Questa peculiarità organizzativa è ben espressa dalla percentuale di spazi giovani che fungono da centro di riferimento aziendale/distrettuale (38,7%), pari a più del doppio del valore medio nazionale (17,9%)

 

Figura 9. Percentuale di CF che effettuano attività relative a percorso nascita, corsi di accompagnamento alla nascita, screening del tumore della cervice uterina, adolescenti/giovani

 

Per consultare una selezione di informazioni ricavate dalle schede aziendali e di singola sede di CF nelle 3 USL della Regione e per approfondire i dati consulta la sintesi completa “Indagine nazionale sui Consultori Familiari 2018-2019. Sintesi dei risultati: Regione Toscana” (pdf 1,2 Mb).

 

Data di creazione della pagina: 27 maggio 2021

Testo scritto da: Laura Lauria, Ilaria Lega, Enrica Pizzi, Serena Donati - Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute, CNAPPS - ISS