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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Malattie non trasmissibili: il Piano d’azione Oms 2008-2013

Le malattie non trasmissibili, soprattutto quelle cardiovascolari, il cancro, il diabete e i disturbi respiratori cronici, rappresentano oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano. Queste quattro malattie sono responsabili della maggior parte dei decessi e provocano ogni anno circa 35 milioni di morti, il 60% dei decessi a livello globale e l’80% dei decessi nei Paesi a basso e medio reddito.

 

Circa l’80% di queste malattie potrebbero essere prevenute eliminando alcuni fattori di rischio come il consumo di tabacco, le diete poco salutari, l’inattività fisica e il consumo eccessivo di alcol, ma senza un’adeguata prevenzione il loro peso sulla salute globale potrebbe crescere del 17% nei prossimi 10 anni. Il più grave aumento è previsto per la regione africana (27%) e per il Mediterraneo orientale (25%), mentre il numero più alto di decessi si verificherà probabilmente nel Pacifico occidentale e nell’Asia sud-orientale.

 

Le conoscenze e le strategie per prevenire queste malattie ci sono, ma spesso a livello nazionale non vengono concretizzate in effettive iniziative di prevenzione. Nonostante le malattie non trasmissibili colpiscano soprattutto la parte più povera della popolazione globale e siano un grosso impedimento per lo sviluppo, la loro prevenzione non fa parte dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite.

 

Per questo motivo l’Oms, lavorando a stretto contatto con i singoli Stati, ha sviluppato un Piano di azione (pdf 563 kb) per la prevenzione di queste malattie. Il piano, approvato in occasione della sessantunesima Assemblea per la salute mondiale (maggio 2008), si basa sulla strategia globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili definita nel marzo del 2000. Il documento, inoltre, fornisce ai singoli Stati, all’Oms e alla comunità internazionale alcune linee guida per stabilire e rafforzare le iniziative per la sorveglianza, la prevenzione e la gestione delle malattie non trasmissibili.

 

Investire nella prevenzione, localizzare le nuove epidemie, ridurre l’esposizione

Il Piano evidenza come sia indispensabile per lo sviluppo socio-economico investire nella prevenzione di queste malattie e come questa sia una responsabilità di tutti i governi. Il documento sottolinea come negli ultimi decenni la prevenzione delle malattie croniche stia acquisendo sempre maggiore importanza. Individua, inoltre, come scopi primari della strategia globale la localizzazione geografica delle nuove epidemie di malattie non trasmissibili, analizzandone le determinanti sociali, economiche, comportamentali e politiche. Particolare attenzione va data alle popolazioni più povere o svantaggiate così da potere intervenire con misure politiche, legislative e finanziarie. Importanti anche la riduzione dell’esposizione degli individui ai fattori di rischio e il rafforzamento delle cure sanitarie per le persone affette da questo tipo di malattie.

 

Nel 2007 l’Assemblea per la salute globale ha chiesto al direttore generale di tradurre l’Azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche in azioni concrete e il piano è stato avviato in collaborazione con gli Stati membri. Nel 2008 l’Assemblea ha approvato una risoluzione con la quale sostiene la Strategia globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili per il periodo 2008-2013, definendo obiettivi e azioni da portare avanti a livello nazionale, regionale e globale, con particolare attenzione per i Paesi più vulnerabili.

 

Il piano mira a una implementazione coordinata, completa e integrata degli interventi già in corso a livello nazionale e la creazione di nuovi piani d’azione dove questi ancora non siano stati avviati. Il Piano d’azione individua 6 obiettivi principali:

  • l’accrescimento della priorità riconosciuta alle malattie croniche sia a livello globale sia a livello nazionale e nell’integrazione della prevenzione e del controllo di queste malattie nelle politiche attuate dai Governi
  • la definizione e il rafforzamento delle politiche e dei piani per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili
  • la promozione degli interventi per ridurre i fattori di rischio (primi tra tutti il fumo, le diete poco equilibrate, l’inattività fisica e l’eccessivo consumo di alcol)
  • la ricerca sulle malattie croniche
  • la promozione di collaborazioni tra enti e istituzioni
  • il monitoraggio e la sorveglianza delle malattie non trasmissibili e dei fattori che le determinano e la valutazione dei progressi a livello nazionale, regionale e globale. In Italia, su questo, è già al lavoro il sistema di sorveglianza Passi.

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