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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aspetti epidemiologici

Nel mondo

 

5 marzo 2009 - Le più comuni forme di violenza sulle donne sono le violenze fisiche inflitte dal partner. Mediamente, almeno una donna su tre è stata picchiata, costretta ad avere rapporti sessuali o a subire altre forme di abusi dal suo partner. Secondo la Banca Mondiale, per le donne tra i 15 e i 44 anni il rischio di subire violenze domestiche o stupri è maggiore del rischio di cancro, incidenti o malaria.

 

Sul sito dell’Oms alla violenza è dedicata un’intera sezione, con segnalazioni di iniziative e documenti utili. In particolare, nel 2004 è stata prodotta una guida per l’implementazione e la realizzazione delle raccomandazioni e delle linee guida Oms, attraverso un approccio multidisciplinare e basato sulle evidenze disponibili.

 

Sono più di 5 milioni le persone che nel mondo sono entrate a far parte della campagna dell’Unifem (Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo della donna) “Say NO to Violence against Women” e che hanno prestato il loro nome per far rientrare la violenza contro le donne tra le priorità dei governi di tutto il mondo. La campagna è stata portata avanti a supporto della pluriennale iniziativa “Unite to end violence against women” e la sua prima fase si è conclusa il 25 novembre 2008, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. All’appello dell’Unifem hanno aderito anche personalità politiche di rilievo come Condoleezza Rice. “Come la povertà e l’Hiv, la violenza contro le donne è un male che colpisce le persone, la comunità e lo Stato”, ha dichiarato l’ex Segretario di Stato degli Usa.

 

Un’altra importante iniziativa portata avanti dall’Unifem è il Global Programme on Safe Cities Free of Violence against Women, progetto che ha lo scopo di creare, con il contributo di esperti provenienti da tutto il mondo, un programma internazionale per la lotta alle violenze sessuali nelle città.

 

Un’iniziativa specifica per prevenire la violenza di genere e dare supporto ai Paesi in guerra è invece l’Azione contro la violenza sessuale nei conflitti, promossa dalle Nazioni Unite e basata sul coinvolgimento sia dei singoli Paesi, sia dei cittadini.

 

Negli Stati Uniti, si verifica uno stupro ogni 6 minuti e ogni 15 secondi una donna viene picchiata e in alcuni Paesi la percentuale di donne che ha subito abusi raggiunge il 70%. Amnesty international è da anni attiva nella lotta alla violenza contro le donne attraverso la campagna “Stop the violence against women”.

 

Il periodico americano Mother Jones, sul numero di luglio-agosto 2005, dedica al problema della violenza domestica un lungo servizio, con dati e testimonianze relative alla situazione negli Stati Uniti. EpiCentro propone traduzione e adattamento dell’articolo introduttivo “No Safe Haven”, per la sezione per il piacere di leggerli.