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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 10 gennaio 2008

Pakistan: confermato uno degli otto casi sospetti

È stato confermato il primo caso di influenza aviaria da virus A/H5N1 in Pakistan: i test effettuati dal laboratorio di riferimento dell’Oms al Cairo, in Egitto, e dal Centro di riferimento e ricerca sull’influenza a Londra (Regno Unito) hanno infatti confermato la presenza del virus A/H5N1 nei campioni provenienti da un caso nella famiglia colpita. Si tratta di un giovane di 25 anni del Peshawar, che ha contratto un’infezione respiratoria il 21 novembre, è stato ricoverato in ospedale due giorni dopo ed è morto il 28 novembre. Sono in corso ulteriori analisi di laboratorio relative tra l’altro alla sequenza genetica del virus.

Su richiesta del governo pachistano, una squadra dell’Oms si è recata sul luogo per partecipare insieme alle autorità nazionali alle ricerche sui diversi casi sospetti di infezione umana da virus A/H5N1. Queste le conclusioni elaborate di comune accordo:

  • la valutazione preliminare del rischio non ha trovato alcuna prova di trasmissione estesa o di comunità da individuo a individuo
  • tutti i contatti identificati nelle vicinanze (inclusi gli altri membri della famiglia colpita e gli operatori sanitari coinvolti) sono tuttora privi di sintomi e non hanno più bisogno di stretta osservazione medica.

A metà dicembre 2007, il ministro della Salute in Pakistan aveva informato l’Oms di otto casi umani sospetti di influenza aviaria A/H5N1 nella regione di Peshawar. Questi casi erano stati individuati in seguito a una serie di operazioni di abbattimento per la presenza di focolai di infezione da virus A/H5N1 nel pollame. Uno dei casi è guarito, mentre altri due casi sospetti sono morti.

Il ministero della Salute pakistano ha intrapreso le opportune misure necessarie per le indagini e per arginare il focolaio tra cui: isolamento dei casi, ricostruzione e monitoraggio dei contatti, dettagliate indagini epidemiologiche, somministrazione di oseltamivir per la gestione e la profilassi del caso, revisione delle misure di controllo ospedaliero dell’infezione e potenziamento della sorveglianza sanitaria e comunitaria per le infezioni respiratorie acute.

L’Oms fornisce supporto tecnico al ministero della Salute nelle ricerche epidemiologiche, nella revisione delle misure di sorveglianza, prevenzione e controllo che sono state rafforzate ed effettuando le sequenze virali di pollame e volatili isolati.

Focolai multipli di influenza aviaria A/H5N1 nel pollame si sono verificati in Pakistan nel 2006. Nel 2007 hanno colpito anche gli uccelli selvatici. La maggior parte dei focolai scoperti riguardano il Nord ovest del Paese asiatico, in particolare nelle regioni Abbottabad e Mansehra. Casi d’infezione in uccelli selvatici sono stati identificati nel territorio della capitale Islamabad.

 

Egitto: nuovi casi nell’uomo

Il 26 dicembre 2007 il ministero della Salute egiziano ha annunciato un nuovo caso umano di infezione da virus A/H5N1. Gli ultimi casi di infezione nell’uomo erano stati segnalati nel luglio 2007. Il virus si è ripresentato dopo cinque mesi, colpendo una ragazza di 25 anni del governatorato di Bany Suwef. La donna, ricoverata in ospedale il 23 dicembre, è deceduta due giorni dopo. Il 28 dicembre 2007 le autorità egiziane hanno reso noti altri due nuovi casi di contagio nell’uomo. Il primo è una donna di 50 anni, del governatorato di Domiatt: ricoverata il 24 dicembre, è poi deceduta il 31 dicembre. Il secondo è una giovane di 22 anni, del governatorato di Menofia, venditrice di pollame, ricoverata in ospedale il 26 dicembre e tuttora sottoposta a terapia intensiva. Entrambe le donne erano venute a contatto con volatili malati e morti prima dell’esordio dei sintomi della malattia.
Il 2 gennaio 2008 il ministero della Salute ha annunciato altri due casi di contagio umano provocati dal virus A/H5N1: una donna di 25 anni del distretto di Dekerns, che ha manifestato i sintomi il 26 dicembre, è stata ricoverata il giorno successivo ed è morta il 30 dicembre. E una donna di 36 anni del distretto di Menof, che ha accusato i primi sintomi il 26 dicembre e, ricoverata in ospedale il 29 dicembre, è poi deceduta due giorni dopo. Fino ad oggi, non vi è alcuna evidenza di un legame epidemiologico tra questo caso e quello del 28 dicembre registrato nel governatorato di Menofia. Dei 43 casi confermati fino a oggi in Egitto, 19 hanno avuto esito fatale.

 

Ecdc: l’Europa è a metà strada nella preparazione alla pandemia
Per rispondere in maniera efficiente a un’influenza pandemica, l’Europa ha bisogno di ancora un paio di anni di sforzi e investimenti. L’Ecdc stima che per ottenere un livello di preparazione adeguato gli Stati membri necessitino di un tempo minimo complessivo di cinque anni. Un articolo di Eurosurveillance fa il punto della situazione sui risultati delle indagini effettuate dall’Ecdc nei 30 Paesi esaminati. Lo sviluppo di sistemi sanitari in grado di fornire farmaci antivirali durante una pandemia si sta rivelando una sfida per tutti i Paesi europei e il lavoro di preparazione è considerato un obiettivo irrinunciabile delle politiche strategiche dell’Ue almeno fino al 2010. Leggi l’articolo completo (in italiano).

 

IzsVe: la virologa Ilaria Capua si aggiudica il premio Scientific American 50

Ilaria Capua, virologa ed esperta di influenza aviaria, è uno dei vincitori di Scientific American 50, il premio annuale istituito dalla rivista americana Scientific American e riservato a scienziati, team di ricerca e aziende che si sono distinti nel 2007 per il loro contributo al progresso scientifico, tecnologico ed economico. Il comitato scientifico della rivista ha scelto Ilaria Capua, responsabile del Centro di referenza nazionale/Oie/Fao per l’influenza aviaria all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Padova (IzsVe), per aver promosso le iniziative in favore della condivisione e della trasparenza dei dati sull’influenza aviaria fra i ricercatori di tutto il mondo, attraverso il network Gisaid, il database pubblico che raccoglierà le sequenze geniche dei virus influenzali isolati dall’uomo e dagli animali.

 

(revisione a cura di Caterina Rizzo - Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)