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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 23 marzo 2006

Azerbaijan: 7 casi, 5 decessi

Il laboratorio inglese di riferimento dell'Oms ha effettuato le analisi sui campioni prelevati a 11 pazienti sotto osservazione in Azerbaijan per una possibile infezione da H5N1. I campioni di sette pazienti sono risultati positivi al virus. Di questi, cinque sono morti.

Di tutti i casi, sei si sono verificati nella zona di Salyan, nella parte sud-orientale del Paese. Tutte queste sei persone vivevano nel piccolo paese di Daikyand, di sole 800 case.

Il 23 febbraio è morta una ragazza di 17 anni. Una sua cugina di primo grado, di 20 anni, è morta il 3 marzo. Il fratello sedicenne di questa donna è morto il 10 marzo. L'8 marzo è morta una ragazza di 17 anni, molto amica della famiglia. Tutti queste 4 persone vivevano insieme o comunque nelle vicinanze. Per ora si sta ancora indagando su quale possa essere stata la fonte di infezione.

Gli altri due casi verificatisi a Salyan riguardano un ragazzo di 10 anni, che è guarito, è una ragazza di 15 anni, ricoverata in ospedale in condizioni critiche. Il settimo caso è quello di una donna di 21 anni della regione occidentale di Tarter, morta il 9 marzo.
Altre due persone, una di Salyan e una della vicina Neftchela, sono state ricoverate con sintomi di polmonite bilaterale. Gli esami su questi pazienti sono ancora in corso.
L'Oms ha rafforzato il suo team presente in Azerbaijan, includendo sia esperti in gestione clinica e controllo delle infezioni, sia epidemiologi di lunga esperienza.
Durante il fine settimana, le indagini condotte a Salyan dall'Oms e dal ministero della Salute azero hanno evidenziato la presenza di numerose carcasse di cigni, morti da alcune settimane e mai seppelliti, raccolte probabilmente dagli abitanti per ottenerne le piume.
In questa comunità, sono solitamente le ragazze e le giovani donne a spiumare gli uccelli. Il team dell'Oms sta ora valutando se questa pratica potrebbe essere stata la fonte di infezione a Daikyand, dove la maggior parte dei casi si sono verificati in donne di età compresa tra 1 15 e i 20 anni. Parlando con i familiari sopravvissuti non è emersa alcuna storia di esposizione diretta a pollame morto o malato per la maggior parte delle vittime.
La collaborazione tra il ministero della Salute e l'Oms continua efficacemente. L'Oms confida nel fatto che grazie alla sorveglianza casa per casa di sindromi simil-influenzali, condotta da più di 90 medici locali a Salyan e a Tarter, si potranno individuare le persone da sottoporre a ulteriori controlli. La capacità diagnostica continua a essere garantita dall'Unità 3 di ricerca medica navale statunitense (Namru-3). C'è comunque urgentemente bisogno di approfondire la valutazione della situazione fra gli animali.

 

Egitto, primo caso umano di infezione da H5N1

Il ministero della Salute egiziano ha dato conferma del primo caso umano di infezione da virus dell'influenza aviaria H5N1 nel Paese. Si tratta di una donna di trent'anni del governatorato di Qaliubiy, nei pressi del Cairo. La donna ha sviluppato i sintomi all'inizio di marzo dopo essere stata a stretto contatto con polli, anatre e tacchini malati che facevano parte del branco domestico. La giovane è stata ricoverata il 16 marzo ed è deceduta nei giorni successivi.

Il monitoraggio dei membri della famiglia e altre persone che avevano avuto stretti contatti con la ragazza non ha individuato segni di infezione.

Le analisi sono state effettuate dall'Unità 3 di ricerca medica della marina (Namru-3) di stanza al Cairo. Campioni sono stati inviati all'estero a un laboratorio di riferimento dell'Oms per una verifica diagnostica e ulteriori analisi. Sulla base dei risultati di queste verifiche esterne, l'Oms aggiornerà le cifre relative al numero di casi umani riportate nella sua tabella cumulativa.

Lo scorso 17 febbraio, l'Egitto aveva confermato il primo scoppio di epidemia negli animali da virus di H5N1. Da allora la presenza del virus è stata individuata in 18 dei 26 governatorati del Paese. In Egitto, il pollame è spesso allevato molto vicino alle abitazioni, anche nelle aree urbane.

 

Oms: aggiornate le raccomandazioni per l'uso di oseltamivir

L'Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le raccomandazioni relative all'uso e alla somministrazione dell'antivirale oseltamivir, sia per quanto riguarda il trattamento che la profilassi dell'influenza.

Leggi le raccomandazioni (in italiano).

Israele: restrizioni sulle importazioni avicole
La Commissione ha deciso di bandire le importazioni di polli vivi, carne di pollo, uova e altri prodotti avicoli da Israele, dopo che le autorità israeliane hanno confermato oggi un'epidemia di influenza aviaria da H5N1 ad alta patogenicità in due allevamenti di tacchini della regione di Ha Darom region. Inoltre, si sospettano epidemie in due allevamenti di tacchini delle regioni di Ha Darom e di Gerusalemme.
Tuttora è consentita l'importazione da Israele di prodotti avicoli trattati al calore, così come di carne di pollo macellata prima del 15 febbraio 2006 (sicure, se si tiene in considerazione il periodo di incubazione del virus). La decisione di oggi verrà ridiscussa al prossimo incontro del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale.


Svezia, sospetta aviaria in anatre da allevamento
Le autorità svedesi hanno confermato alla Commissione europea un caso di influenza aviaria ad alta patogenicità da H5 in un'anatra selvatica, in un allevamento vicino alla città di Oskarshamn, sulla costa orientale del Paese. Il sospetto, non ancora confermato, è che si tratti di H5N1. Alcuni campioni verranno inviati al laboratorio di riferimento per l'influenza aviaria di Weybridge per verificare che si tratti del ceppo asiatico del virus H5N1. L'allevamento coinvolto i trova vicino alla zona di sorveglianza che era già stata predisposta il 28 febbraio, dopo la conferma di un caso di influenza aviaria in uccelli selvatici. Le autorità svedesi hanno riferito alla Commissione che stanno applicando le misure precauzionali stabilite dalla Direttiva sull'influenza aviaria e dalla decisione 2006/135/EC sull'influenza viaria fra il pollame domestico. Tutti gli uccelli presenti nell'allevamento (circa 500 anatre selvatiche e 150 fagiani) verranno abbattuti nelle prossime ore. Inoltre, altre tenute presenti nelle vicinanze verranno monitorate e controllate e saranno applicate misure di biosicurezza, tra cui la disinfezione. Nelle scorse settimane, nessun uccello è stato mandato al macello o venduto dall'allevamento contaminato e le autorità svedesi sembrano avere la situazione del tutto sotto controllo. Il virus H5 era stato individuato nell'allevamento svedese grazie all'intensificazione delle misure di controllo adottate nella zona di sorveglianza, in linea con la Decisione 2006/115/EC della Commissione. È interessante notare che il virus è stato individuato soltanto in un'unica anatra, mentre gli altri uccelli dell'allevamento sembrano stare bene. Per comprendere meglio la situazione, verranno fatte delle altre analisi sugli animali dell'allevamento una volta avvenuta la macellazione. All'interno dell'Ue, questa è la seconda epidemia di influenza aviaria da H5N1, sospetta o confermata, in un allevamento a fini commerciali; la prima era stata in un allevamento di tacchini nella zona di Ain, in Francia, lo scorso febbraio. Sia l'epidemia confermata in Francia, sia quella sospetta in Svezia si sono verificate in zone dove le restrizioni speciali stabilite dalla Decisione 2005/115/EC erano già state applicate, a seguito del rilevamento dell'influenza aviaria da H5N1 in uccelli selvatici.