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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 26 ottobre 2005

Efsa: cibi crudi un rischio per salmonella non per l’influenza aviaria
"Non esistono evidenze scientifiche che mostrano che l'influenza aviaria si trasmette per via alimentare". L'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha emanato un comunicato stampa con il quale ha smentito alcune indiscrezioni pubblicate su alcuni giornali europei, secondo le quali sarebbe stato meglio non mangiare carne e uova di pollo crude per il rischio di essere infettati dal virus dell'influenza aviaria. "Il nostro consiglio di mangiare carne e uova ben cotte - si legge in una nota che accompagna il comunicato stampa - si riferisce non all'influenza aviaria, ma al rischio connesso alla salmonella e agli altri agenti che possono infettare questi prodotti".
(fonte: Efsa)

Salmaso (Cnesps): in Italia nessun rischio dagli alimenti
“Il rischio che l’influenza aviaria possa entrare nella catena alimentare in Italia è praticamente nullo”. Stefania Salmaso, direttrice del Cnesps, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, ci tiene a precisare su EpiCentro – il sito di riferimento del Cnesps - che la raccomandazione dell’Efsa pubblicata oggi è tesa a rassicurare i consumatori, ricordando loro le comuni regole di igiene in caso di rischi sanitari, e cioè il consumo di carni e uova previa cotture. “Questa raccomandazione già esisteva prima dell’influenza aviaria e riguardava le normali regole di igiene alimentare – prosegue Salmaso -. Era stata pensata per qualsiasi altra malattia, soprattutto quelle di origine batterica. Non bisogna stancarsi di ricordare, infatti, che le persone contagiate in Asia, pochissime rispetto ai milioni di animali infetti, sono state tutte in strettissimo contatto diretto con gli animali. Si è trattato, com’è facile intuire, di situazioni ambientali di notevole promiscuità tra uomini e animali, che nulla hanno a che vedere con le condizioni igieniche medie che si riscontrano nei Paesi europei”.
Dunque, anche la possibilità che uccelli infetti possano contagiare i polli è decisamente scarsa. “È probabile che entro qualche giorno i ricercatori troveranno qualche migratore infetto dal virus H5N1 – continua la direttrice del Cnesps -, ma i controlli e le precauzioni adottate ci fanno quasi escludere che siano grado di trasmettere l’infezione ai polli. Il rischio è decisamente minimo”.
Salmaso avverte poi dei rischi legati a un’informazione approssimativa e allarmistica sull’influenza aviaria e lancia un appello agli operatori sanitari, i quali dovrebbero “attingere le corrette informazioni solo da fonti istituzionali e divulgarle così come sono ai cittadini”.

Il ruolo della comunicazione e del counselling in condizioni di emergenza
Nell’ambito dell’emergenza causata dalla possibile pandemia influenzale, la comunicazione assume un ruolo fondamentale per garantire una gestione partecipata del rischio. Comunicazione tra le istituzioni nazionali, regionali e locali, comunicazione tra gli operatori sanitari coinvolti, comunicazione tra i diversi soggetti sociali che spesso hanno ruoli, competenze e percezioni diverse rispetto al rischio pandemico: operatori sanitari, amministratori, cittadini, media, opinion leader. Una comunicazione trasparente, omogenea e affidabile, in grado di rispondere al bisogno informativo delle persone, di ascoltare e comprendere i loro dubbi e le loro preoccupazioni è la condizione necessaria per fondare un rapporto fiduciario e per accrescere la credibilità delle istituzioni. Barbara De Mei (reparto Malattie infettive del Cnesps) propone una sessione dedicata all’approfondimento di competenze e strategie finalizzate a rafforzare la qualità della relazione e il rapporto di fiducia e collaborazione.

La guida del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
“Minimizzare i rischi per l’uomo di acquisire virus altamente patogenici dell’influenza aviaria da uccelli e animali”. Cosa fare con l’influenza aviaria. Scarica le linee guida aggiornate dell’Ecdc.

Ue: vietate le importazioni di uccelli vivi da paesi terzi
Avallata la decisione della Commissione di fermare le importazioni da paesi extra-Ue di uccelli vivi, diversi dal pollame, per scopi commerciali. Ci sono però alcune deroghe. Leggi la traduzione del comunicato.

“I rischi in estremo oriente sono diversi dai nostri”
Gianni Gallo, della Ulss 12 di Venezia, commenta le dichiarazioni del direttore generale della Fao, Jacques Diouf, per il quale ci si è preoccupati troppo di un’improbabile pandemia. Consulta il commento.