Notiziario - 27 marzo 2008
Indonesia: situazione seria e da tenere sotto controllo
L’Indonesia è il Paese più colpito dal virus dell’influenza aviaria malgrado gli sforzi di contenimento delle autorità nazionali e della comunità internazionale: lo ha affermato Joseph Domenech, direttore del Servizio veterinario della Fao, (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura). Il tasso di mortalità dovuto all’influenza aviaria nell’uomo è, infatti, il più alto del mondo.
Sono 31 le province contagiate dal virus, su un
totale di 33. La
malattia è endemica a Giava, Sumatra, Bali e nelle Sulawesi meridionali, con
focolai sporadici segnalati anche in altre zone. Inoltre, circa il 20% del
pollame appartiene a circa 30 milioni di allevamenti a conduzione familiare.
Domenech
ha dichiarato di essere «allarmato che l’ampia circolazione del virus tra gli
uccelli possa creare le condizioni per cui possa mutare e causare un’epidemia
umana di influenza aviaria». La preoccupazione riguarda anche la recente
comparsa di nuovi ceppi di virus dell’influenza aviaria A/H5N1 e il rischio che
i vaccini attualmente usati possano non riuscire più a proteggere completamente
il pollame. Questo problema è all’esame del ministro dell’Agricoltura
indonesiano con l’assistenza tecnica dell’Offlu (network Oie/Fao di expertise
sull’influenza aviaria) e con il finanziamento fornito dall’Usaid (Agenzia Usa
per lo sviluppo internazionale) e dall’AusAID (l’Agenzia australiana per lo
sviluppo internazionale).
La Fao sta
offrendo assistenza alle autorità indonesiane riguardo a molte di aree
d’intervento e anche nel formare team locali di professionisti della salute
animale sulle misure di sorveglianza e sulle tecniche di risposta. Ad oggi sono
stati formati più di 1350 addetti tra il personale governativo locale che
lavorano attivamente con le comunità locali per prevenire e controllare
l’influenza aviaria. Questi team sono attualmente operativi in 193 distretti su
un totale di 448. Si prevede che, entro giugno 2008, oltre 2000 team di
sorveglianza saranno attivi in più di 300 distretti.
(traduzione a cura della redazione di EpiCentro
revisione
a cura di Caterina Rizzo
- Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)