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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 27 ottobre 2005

Ue: pronto vaccino per H7N1, servirà per combattere l'H5N1

Un gruppo di scienziati italiani, inglesi e norvegesi ha sviluppato il primo vaccino destinato alla sperimentazione umana contro il virus H7N1, ritenuto molto meno pericoloso dell'H5N1 ma comunque in grado di passare dal pollame all'uomo, secondo l’articolo uscito la scorsa settimana sul Journal of infectious diseases. La scoperta del vaccino è stata annunciata dal portavoce del commissario Ue alla tutela della salute e dei consumatori, Markos Kyprianou. Il progetto è stato finanziato da un programma per la ricerca scientifica dell'Ue con fondi pari a 2,1 milioni di euro e sulla base del lavoro svolto dagli esperti dei tre paesi impegnati nelle ricerche con il sostegno dei ricercatori sui vaccini della Sanofi Pasteur in Francia. La sperimentazione clinica del nuovo vaccino sull'uomo, chiamato RD-3, partirà nella primavera dell'anno prossimo. Si pensa che la messa a punto del vaccino per il virus H7N1 possa rivelarsi utile anche per quello contro il più pericoloso H5N1, il virus attualmente in circolazione.

 

Il virus H7N1 ha causato un'epidemia di influenza aviaria nel pollame in Italia tra il 1999 e il 2000 ed è collegato all'H7N7 che ha causato in Olanda nel 2001 un'altra epidemia che è costata la vita a un veterinario. Importante è soprattutto la tecnica con cui questo vaccino è stato prodotto, chiamata genetica inversa. In effetti, si tratta del primo esempio di vaccino basato su materiale genetico preparato per l'uomo e consiste essenzialmente in una sequenza genetica del virus clonata. "In questo modo - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano - è possibile produrre il vaccino senza ricorrere all'incubazione in uova di pollo, cosa che lo rende di più facile e veloce realizzazione". L'H7N1 è uno dei virus considerati potenzialmente pandemici.

 

Ministero Salute, bandire uova e pollame sarebbe una misura ingiustificata
In riferimento alle notizie riguardo le raccomandazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di consumare carni di pollame e uova cotte, il ministero della Salute conferma che non esiste evidenza scientifica che il consumo di carni e uova, anche se provenienti da animali infetti, possa trasmettere l'influenza aviaria all’uomo. In una lettera al ministro Storace, il direttore dell’Efsa ha sottolineato di aver diffuso informazioni rassicuranti, insistendo “affinché il messaggio venga recepito senza fraintendimenti”.

 

Riunione Ccm sul piano pandemico influenzale

Ieri, il comitato strategico del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), presieduto dal ministro Francesco Storace, ha avviato le discussioni sul piano pandemico influenzale. Il Ccm ha anche dato mandato al ministero di acquistare una prima scorta di antivirali contro l'influenza.

 

Oms: il 7 novembre una conferenza mondiale sull’influenza aviaria

L’Organizzazione mondiale della sanità ha organizzato una conferenza internazionale dal titolo “Agenda H5N1: verso una strategia globale”, che si terrà a Ginevra dal 7 al 9 novembre. In tutto il mondo, nelle ultime settimane, si sono tenuti meeting nazionali, regionali e internazionali, ma anche missioni sul campo e conferenze scientifiche che hanno cercato di chiarire le sfide poste dal virus H5N1 in molte aree del mondo. La conferenza di Ginevra aggregherà tutte queste esperienze in un quadro generale per la valutazione globale del problema e fisserà le prossime mosse per il controllo dell’influenza aviaria negli animali e per la preparazione in caso di pandemia influenzale umana. La conferenza produrrà poi un’agenda per le azioni da intraprendere. Saranno chiariti tutti i temi trattati finora e verranno affidati incarichi specifici per assistere i Paesi colpiti dall’influenza e quelli a rischio. La conferenza fisserà poi le priorità sulle necessità tecniche e finanziarie per combattere il virus H5N1 ma esaminerà anche a fondo la strategia bifronte che è stata adottata: il controllo dell’influenza aviaria alla fonte, cioè negli animali, e la messa a punto delle azioni da intraprendere in caso di pandemia influenzale umana. La conferenza, a cui parteciperanno rappresentanti governativi e Ong, è organizzata dall’Oms, dalla Fao, dall’Oie e dalla Banca mondiale.

 

Eurosurveillance: isolato virus H5N1 resistente all’oseltamivir

L'articolo in cui si paventano i rischi di mutazioni che rendano il virus resistente ai farmaci. Nel rapporto gli autori sollevano anche la possibilità che il virus possa essersi trasmesso da uomo a uomo. Leggi la traduzione.

 

Russia: scoperto nuovo focolaio di influenza aviaria nella regione di Omsk

Un nuovo focolaio di influenza aviaria è stato scoperto in Russia, nella regione di Omsk, in Siberia occidentale. Il focolaio si trova nel villaggio di Rotovka, dove dal 20 ottobre è morto un centinaio di volatili tra galline, anatre e oche. Un laboratorio veterinario della vicina regione di Novosibirsk ha accertato che si tratta proprio di influenza aviaria. A Rotovka sono subito scattate alcune misure di contenimento: sono stati immediatamente abbattuti tutti i volatili domestici nei quattro pollai risultati contagiati, è stata introdotta la quarantena per tutto il villaggio. In Siberia i primi casi di influenza aviaria risalgono allo scorso luglio. Nelle ultime settimane, due focolai sono stati scoperti nelle regioni della Russia europea (Tula e Tambov), a poche centinaia di chilometri da Mosca.

 

Tamiflu: Vietnam, se ci sarà pandemia lo produrremo senza permesso

Il Vietnam, dove l'influenza aviaria ha causato la morte di 41 persone, inizierebbe a produrre per conto suo il farmaco antivirale Tamiflu in caso di pandemia. Lo ha annunciato oggi un alto responsabile della Sanità. Cao Ming Quang, capo del Dipartimento controllo farmaci, ha detto alla radio 'Voce del Vietnam' che il governo ha chiesto all'industria farmaceutica svizzera Roche di poter produrre su licenza il Tamiflu. "Ma, in una situazione di pandemia, avvieremo la produzione senza permesso", ha sottolineato Quang, aggiungendo che gli stabilimenti nazionali sono pronti a una produzione di massa. Il responsabile ha citato una stima dell'Organizzazione mondiale della Sanità secondo cui, in caso di pandemia, il 10% degli 82 milioni di vietnamiti potrebbero contrarre la malattia. Il Vietnam - il primo Paese dove l'influenza aviaria si è manifestata, nel dicembre 2003 - ha una scorta di 600.000 dosi di Tamiflu, ma vuole immagazzinarne un altro milione.