Notiziario - 28 giugno 2006
Dall’acqua nessun rischio di contagio
Il rischio per l’uomo di contrarre l’influenza aviaria facendo il bagno quest’estate nei mari, nei fiumi e nei laghi europei è praticamente nullo. Non solo a causa dello scarso adattamento del virus all’uomo, ma anche per la sua diluizione in grandi masse d’acqua. Lo sostiene un rapporto tecnico dell’Ecdc sui rischi per la salute legati alla balneazione e all’uso di acque potabili contaminate dal virus H5N1.
C’è scarsa evidenza, infatti, che il virus H5N1 possa essere contratto
dall’uomo bevendo acqua infetta o facendovi il bagno. Secondo l’Ecdc, il
manifestarsi del virus H5N1 in alcuni uccelli selvatici in Europa non è
un segnale di incremento dei rischi per la salute. Per proteggere contro
gli agenti patogeni trasmissibili attraverso l’acqua potabile, basterà
potenziare l’attuale politica standard di fornire acqua potabile,
corrente o imbottigliata, attraverso un rifornimento centralizzato. Le
zone acquifere più a rischio sono i pozzi e le sorgenti private presenti
in villette isolate. Anche in questo caso, comunque, il rischio di
infezione da H5N1 è quasi inesistente, visto lo scarso adattamento del
virus all’uomo. In queste acque risultano essere più pericolosi altri
tipi di agenti patogeni.
Per quello che riguarda la balneazione, l’Ecdc non ha individuato alcun
rischio ulteriore per la salute umana dovuto alla presenza nell’ambiente
circostante di H5N1, portato da uccelli selvatici. Questo non solo per
lo scarso adattamento del virus all’uomo, ma anche per la diluizione in
grandi masse d’acqua.