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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 2 febbraio 2006

Primo caso umano di influenza aviaria in Iraq

Il ministro della salute iracheno ha confermato il primo caso di infezione umana da parte del virus dell'influenza aviaria H5N1 in Iraq. Si tratta di una ragazza di 15 anni morta il 17 gennaio a causa di gravi complicanze respiratorie, con sintomi compatibili con una diagnosi di influenza aviaria da H5N1.

La conferma preliminare in laboratorio è stata fornita dall'Unità navale di ricerca medica statunitense del Cairo, in Egitto.

La zio di 39 anni, che ha curato la ragazza durante la malattia, ha sviluppato i sintomi il 24 gennaio ed è morto tre giorni dopo a causa di gravi complicanze respiratorie.

Entrambi vivevano nella città di Raniya, vicino a Sulaimaniyah, nella parte settentrionale del Paese vicino al confine con la Turchia. Recentemente sono state riportate diverse morti fra il pollame in zone limitrofe, ma l'influenza aviaria da H5N1 non è stata confermata fra gli uccelli in nessuna parte del Paese. Alcuni campioni animali sono stati inviati a un laboratorio esterno per essere analizzati.

Mentre per la ragazzina è stata riscontrata una storia di esposizione a uccelli malati, per quanto riguarda la fonte d'infezione dello zio sono ancora in corso le indagini.

Il ministro della salute ha successivamente infornato l'Oms di un terzo caso umano sospetto che è ancora sotto indagine per una possibile infezione da H5N1. Si tratta di una donna di 54 anni che proviene dalla stessa regione e che è stata ricoverata il 18 gennaio.

I campioni di tutti e tre i pazienti sono stati inviati a un laboratorio inglese che collabora con l'Oms per confermare la diagnosi ed effettuare ulteriori analisi.

Il ministro della salute ha nominato un team internazionale, composto anche da rappresentanti di altre agenzie delle Nazioni Unite, per analizzare la situazione attuale e pianificare un adeguato intervento di sanità pubblica. Lo staff dell'Oms presente in Iraq verrà supportato direttamente dal piano di risposta operativa del governo, che è stato lanciato subito dopo la morte della ragazza.

L'Iraq è il settimo Paese che ha riportato casi di infezione umana da H5N1 durante l'attuale epidemia. Il primo caso umano è stato riscontrato in Vietnam nel dicembre del 2003.

 

L'Ecdc invia esperti in Iraq dopo i sospetti casi umani

Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) è pronto a inviare i suoi principali esperti epidemiologi in Iraq, dopo la conferma provvisoria che una ragazza di 15 anni, morta nella città irachena di Raniya (Sulaimanaya) il 17 gennaio, era stata infettata dal virus dell'influenza viaria H5N1.

Denis Coulombier, direttore dell'Unità di allerta e risposta dell'Ecdc, si recherà in Iraq per prendere parte al team internazionale istituito su richiesta dell'Oms. Columbier ha una grossa esperienza in campo epidemiologico ed è già stato a capo del Dipartimento dei sistemi informativi di sanità pubblica presso il Centro nazionale di sorveglianza della salute pubblica di Parigi.

Il team internazionale assisterà le autorità irachene nella valutazione delle possibili modalità di infezione della ragazza, ma anche degli altri due casi sospetti che sono ancora sotto indagine.

Le analisi dei campioni prelevati dalla ragazza di 15 anni sono state effettuate dall'Unità di ricerca medica navale statunitense del Cairo. Questi campioni sono stati inviati, insieme a quelli prelevati dagli altri due casi sospetti, al laboratorio di riferimento dell'Oms di Londra per ulteriori indagini. Uno di questi è proprio la zio della ragazza che è morta il 27 gennaio, mentre l'altro è un uomo di 54 anni attualmente ricoverato in un ospedale del nord del Paese.

 

Oms: la bozza del protocollo di risposta rapida e contenimento

L'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato una bozza, aggiornata al 27 gennaio 2006, del protocollo di risposta rapida e contenimento contro l'influenza aviaria. Si tratta, appunto, di un documento ancora non definitivo che sarà aggiornato via via che saranno disponibili nuove informazioni sulla situazione epidemiologica globale in corso.

 

Turchia: i laboratori Oms confermano 12 casi

Uno dei laboratori inglesi che collaborano con l'Oms ha confermato 12 dei 21 casi di influenza aviaria da H5N1 precedentemente annunciati dal ministro della salute turco. Tra i 12 casi confermati ci sono tutti e 4 quelli risultati fatali. Campioni prelevati dagli altri 9 pazienti, risultati positivi alle analisi per la presenza di H5 effettuate ad Ankara, sono ancora in corso di indagine sia ad Ankara che in Gran Bretagna.

Il test per la presenza dell'infezione da H5N1 non è ancora del tutto affidabile dal punto di vista tecnico, specialmente in caso di epidemia, quando vanno analizzati tantissimi campioni e vanno forniti risultati in tempi brevi per stabilire una politica sanitaria in merito.

I test ulteriori effettuati in un laboratorio che collabora con l'Oms possono produrre risultati non definitivi o soltanto debolmente positivi. In questi casi, la valutazione definitiva viene fatta sulla base dei dati clinici del paziente.


Cipro, un caso animale da H5N1 ad alta patogenicità

La Commissione europea e le autorità turche sono state informate dal laboratorio di riferimento per l'influenza aviaria di Weybridge della presenza di una forma ad alta patogenicità del virus dell'influenza aviaria H5N1 in un campione animale prelevato in un'area che non si trovava sotto il controllo effettivo del governo cipriota.

Né animali vivi né prodotti animali, compresi tutti i prodotti derivati dai polli e le piume, possono essere esportati oltre la Linea verde o nell'Unione europea.

La Commissione europea invierà due esperti dell'Unità di assistenza tecnica e di scambi informativi nella regione che non è sotto il controllo effettivo del governo di Cipro.

Gli esperti veterinari effettueranno analisi epidemiologiche sul terreno e l'Unione europea è pronta a intervenire, se necessario. In accordo con la decisione della Commissione europea, le autorità cipriote hanno preso tutte le misure necessarie per mantenere il pollame in ambienti chiusi.

 

Gestire casi di influenza aviaria: lezioni dal Belgio

Il 13 gennaio 2006 un giornalista russo si è presentato al pronto soccorso di un ospedale di Bruxelles con febbre alta, dolori muscolari, tosse, malessere generale, secrezioni nasali e gola infiammata. Aveva visitato allevamenti di pollame nella provincia di Van, nella Turchia orientale, dal 9 al 12 gennaio, mentre realizzava un documentario sull'influenza aviaria. Si trattava di una normale influenza di stagione, ma il sistema di sorveglianza e allerta rapida è entrato subito in azione, predisponendo le più adeguate misure di sicurezza. Leggi l'articolo di Eurosurveillance (in italiano nella traduzione a cura della redazione di EpiCentro).

 

Cdc, Usa: la checklist per le famiglie

Il governo degli Stati Uniti, in collaborazione con i Cdc di Atlanta, ha messo a punto una serie di checklist rivolte a diversi soggetti, dai governi locali alle associazioni di comunità. Lo scopo è ottimizzare la preparazione a un'eventuale pandemia attraverso l'integrazione e il coordinamento delle risorse a tutti i livelli della società. EpiCentro propone la traduzione della checklist indirizzata ai singoli individui e alle famiglie.

 

Regione Lombardia: “più informati, meno influenzati”

Niente panico, ma livello di attenzione sempre alto: è questo l'atteggiamento della Regione Lombardia, che ha predisposto un nuovo documento con consigli utili ai viaggiatori internazionali. L'opuscolo si aggiunge agli altri già pubblicati, che hanno come filo conduttore lo slogan "più informati, meno influenzati".