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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 2 marzo 2006

Fao: Nigeria a rischio disastro, serve una campagna di vaccinazione

La Fao ha dichiarato oggi che il virus dell’influenza aviaria H5N1 continua a diffondersi tra il pollame nigeriano e potrebbe causare un disastro regionale nonostante gli intensi sforzi effettuati dalle autorità nigeriane per contenerne la diffusione. Joseph Domenech , direttore del Servizio veterinario della Fao, ha dichiarato: «Numerose prove stanno a indicare che in Nigeria la situazione dell’influenza aviaria è difficile e preoccupante».

«Il trasferimento e la commercializzazione del pollame ha abbondantemente contribuito all’ulteriore propagazione del virus. Il governo ha messo in atto misure adeguate come l’abbattimento del pollame in aree in cui è scoppiata l’epidemia, così come controlli di bio-sicurezza, tuttavia le autorità stanno affrontando enormi difficoltà per rafforzare i controlli» ha aggiunto Domenech. «Considerando il possibile generale radicamento dell’infezione nel pollame, la Fao ha consigliato al governo nigeriano di prepararsi a una campagna di vaccinazione mirata. L’eliminazione del pollame infetto e l’applicazione di misure di bio-sicurezza da sole potrebbero non essere in grado di fermare la diffusione del virus» ha aggiunto ancora.

Le campagne di vaccinazione richiederanno la mobilitazione di diverse migliaia di veterinari nigeriani pubblici e privati e vi sarà un forte impegno di spesa da parte delle autorità regionali e nazionali, così come il sostegno della comunità internazionale. Queste campagne hanno bisogno di fondi per i vaccini, le automobili, i team di vaccinatori, la formazione. Team di sorveglianza dovrebbero essere in grado di monitorare con attenzione la situazione e di intervenire tempestivamente allo scoppio dell’epidemia. «Lo stretto coordinamento delle attività di controllo e la necessità di una catena di comando centrale a livello di direzione del Servizio veterinario federale e tra gli stati regionali è cruciale» ha detto Domenech.

La Fao e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie), in collaborazione con l’Ufficio interafricano per le risorse animali dell’Unione africana, sta assistendo il governo nella valutazione della situazione e nella definizione di strategie adeguate per arrestare la diffusione dell’infezione. Tra queste, la preparazione di scorte di vaccini, siringhe ed equipaggiamenti protettivi per le persone coinvolte nelle operazioni di controllo. Inoltre c’è la necessità urgente di attrezzature quali generatori elettrici, computer e strumenti da laboratorio. Il Paese ha già stabilito un centro di crisi da influenza aviaria per la rapida raccolta e diffusione delle informazioni.

 

Oms: anche il Niger colpito da influenza aviaria

La conferma della presenza in Niger del virus dell'influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità, segna la diffusione del virus in un altro paese dell'Africa sub-sahariana.

Durante il mese di febbraio, in due distretti amministrativi nei pressi del confine con la Nigeria, è stato osservato un marcato livello di mortalità tra pollame e anatre in cinque diversi focolai. È stato riferito ieri l'esito positivo delle analisi effettuate su campioni di anatre morte rinvenute a Magaria e a Dan Barde, due località di uno dei due distretti. La ricerca di ulteriori focolai è ancora in corso. Lo staff dell'Ufficio dell'Oms in Nigeria ha riferito oggi che al momento nessuna indagine è in corso per casi umani di possibile infezione da H5N1.

Nella vicina Nigeria, lo scoppio dell'epidemia è stato ufficialmente confermato lo scorso 8 febbraio; a oggi è però chiaro che lo scoppio dell'epidemia risale ad almeno un mese prima.

L'individuazione del virus in Niger conferma i timori che il dinamico movimento dei volatili attraverso il confine, il basso livello di consapevolezza della popolazione in merito all'infezione, così come il ritardo nell'individuazione dei focolai favorirà la diffusione del virus in altri paesi.

L'esperienza maturata nei paesi colpiti ha mostrato quanto sia facile e rapido il radicamento del virus nei volatili in caso di individuazione tardiva e altrettanto tardiva introduzione delle misure di controllo. Nella provincia settentrionale di Kano, in Nigeria, nei pressi del confine con il Niger, sono state colpite dal virus 51 fattorie. In questo paese, quattro persone sono state messe sotto osservazione per stabilire la data del possibile contagio. Analisi locali hanno escluso la presenza dell'infezione in tre di questi casi, compreso il quarto caso, risultato in seguito fatale.

Si sta attualmente indagando sulla possibile presenza di focolai in altri Paesi africani. La rapida individuazione di focolai nel continente è impedita dall'assenza di un sistema di allarme preventivo per l'influenza aviaria su animali ed esseri umani, capacità diagnostica inadeguata e difficoltà nella spedizione di campioni - sia all'interno dei paesi che all'estero - per la conferma diagnostica.

È alta la preoccupazione che si possano manifestare casi umani nei Paesi africani colpiti a causa dello stretto contatto tra le persone e il pollame. Studi di laboratorio hanno mostrato che il virus attualmente in circolazione in Nigeria è virtualmente identico ai virus che, a partire dall'inizio di quest'anno, ha provocato casi umani e decessi altrove. Nel continente è stimata la presenza di 1.1 miliardi di polli, la maggior parte allevati a terra. Le pratiche tradizionali, esacerbate dalla povertà rurale, favoriscono la macellazione casalinga e il consumo di pollame quando i segni dell'infezione si sono già presentati tra gli animali allevati. Questo atteggiamento accresce notevolmente il rischio di esposizione umana alle infezioni. Mentre molti Paesi africani possono contare su un'infrastruttura veterinaria a sostegno di allevamenti commerciali, pochi sono quelli che offrono un servizio che si estende alle aree rurali.

L'Oms è preoccupata che la diffusione del virus in altre parti del continente accresca il rischio che si manifestino casi umani in circostanze in cui le capacità di trovare, diagnosticare, indagare e gestire casi di contagio umano sono limitate. Ogni ulteriore caso offre al virus l'opportunità di evolversi verso una forma che può diffondersi da uomo a uomo.

 

Fao, il bollettino della situazione aggiornata
Sull'ultimo bollettino della Fao, gli aggiornamenti sulla situazione in corso e le preoccupazioni per una possibile diffusione del virus nei Paesi confinanti con la Nigeria.

 

Nuovi casi umani in Cina e in Indonesia

Il ministro della salute cinese ha confermato in laboratorio altri due casi umani di influenza aviaria da H5N1. Entrambi i pazienti sono in gravi condizioni. La prima è una bambina di 9 anni della provincia orientale di Zhejiang, che ha sviluppato i primi sintomi il 10 febbraio in seguito a una visita presso alcuni parenti nella vicina provincia di Anhui. Fin dal 2004 non è stata riportata alcuna epidemia fra gli animali nella provincia di Zhejiang. Il secondo caso è quello di una giovane contadina di 26 anni della provincia di Anhui, che ha sviluppato i sintomi l'11 febbraio dopo il contatto con polli malati. Le autorità agricole locali hanno isolato il virus H5N1 da alcuni campioni prelevati da uccelli morti nelle vicinanze della sua abitazione.

Sino a oggi la Cina ha riportato 14 casi confermati in laboratorio, di cui 8 mortali. Attualmente si ritiene che il virus H5N1 sia endemico fra gli uccelli in larga parte del Paese. Le autorità nazionali, in collaborazione con l'Oms, stanno lavorando per accrescere la consapevolezza del pubblico sulla malattia, incoraggiare le persone a riferire qualsiasi focolaio epidemico e metterle in guardia dal contatto con uccelli morti o malati.

 

Il ministro della salute indonesiano ha confermato un altro caso umano di influenza aviaria da H5N1. Si tratta di una donna di 27 anni della provincia occidentale di Java, che ha sviluppato i sintomi il 13 febbraio ed è morta il 20 febbraio. Le indagini condotte dalle autorità locali hanno riportato la presenza di polli morti nei pressi della casa della donna circa 4 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi. Con questo salgono in tutto a 27 i casi in Indonesia, di cui 20 mortali.

 

Le linee guida delle Marche

La Regione Marche ha pubblicato le linee guida di sanità pubblica per l'influenza aviaria. Si tratta di un documento che va a integrare le istruzioni del manuale operativo redatto dal Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria, Izs delle Venezie. Obiettivo del documento è stabilire le procedure per la sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti e le misure per limitare un eventuale contagio interumano; definire le procedure per impedire o limitare il contagio con virus dell'influenza aviaria da parte del personale tecnico e sanitario intervenuto in allevamenti in cui si sospetta o si è accertata l'infezione da virus dell'influenza aviaria; indicare le procedure per la diagnosi e il ricovero ospedaliero di eventuali soggetti malati. Consulta le linee guida delle Marche.