Notiziario - 2 dicembre 2005
Il punto della situazione
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Umana
Indonesia: una ragazza che avrebbe contratto il virus dell'influenza aviaria è morta lo scorso 30 novembre. La causa del decesso della ragazza, 25 anni, deve ancora essere confermata dagli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità. Se le analisi dovessero trovare un riscontro, si tratterebbe dell'ottava vittima accertata nel paese.
Francia: in caso di pandemia influenzale, potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di chiudere le frontiere europee. Lo ha affermato il ministro della Sanità francese, Xavier Bertrand. Si tratterebbe di una misura temporanea, per prendere tempo e ritardare al massimo la diffusione del virus. Secondo il ministro, un'altra soluzione potrebbe essere istituire controlli severi sui passeggeri negli aeroporti. -
Veterinaria
Romania: sono stati individuati tre nuovi focolai di influenza aviaria, due nel dipartimento di Braila e il terzo sul delta del Danubio. Sale così a 12 il numero dei focolai scoperte nel Paese dal mese di ottobre. I campioni prelevati dai volatili saranno ora esaminati dai laboratori della capitale Bucarest.
Oms: la situazione in Indonesia e in Cina
Il ministro indonesiano della Salute ha confermato un ulteriore caso di infezione umana con il virus H5N1 dell'influenza aviaria. Il caso riguarda un ragazzo di 16 anni della provincia di occidentale Giava, che ha sviluppato sintomi di febbre e tosse il 6 novembre, seguiti da difficoltà respiratorie pochi giorni dopo. È stato ricoverato il 16 novembre e attualmente è in condizioni stabili. Un'indagine sul campo ha accertato che due fratelli del ragazzo, di 7 e 20 anni, erano morti cinque giorni prima del suo ricovero. L'insorgenza della malattia è avvenuta il 3 novembre e i ragazzi sono morti l'11 novembre, a seguito di febbre e difficoltà respiratorie. La diagnosi presunta è febbre tifoide. Non sono stati prelevati campioni prima della sepoltura, il che preclude una diagnosi definitiva. L'Oms riporta infatti solo i casi confermati dalle analisi di laboratorio. Nessun altro caso di malattia simile all'influenza è stato riscontrato nelle 80 famiglie del villaggio. L'indagine sul campo ha riscontrato che i polli nella famiglia colpita erano morti nelle due settimane precedenti l'insorgenza della malattia nei fratelli deceduti. Sono stati prelevati campioni dagli animali per le analisi, mentre l'indagine prosegue. Il nuovo caso confermato porta il totale dei casi di infezione umana in Indonesia a 12. Di questi, 7 sono risultati fatali.
Su invito del ministro cinese della Salute, l'Oms sta partecipando a una missione congiunta nella provincia di Anhui per indagare sulle circostanze in cui sono stati recentemente segnalati due casi di infezione umana in quella provincia. I casi, confermati da analisi di laboratorio all'inizio di novembre, riguardano due contadine di 24 e 35 anni. Entrambi sono risultati fatali. Il team raccoglierà informazioni sulle fonti di esposizione all'infezione e valuterà anche l'efficacia delle misure sanitarie introdotte nell'area. I due casi vivevano abbastanza distanti e non sembrano esserci collegamenti tra loro. In Cina c'è stata recentemente una recrudescenza di focolai di influenza aviaria H5N1 altamente patogenica nel pollame. A partire da metà ottobre 2005, sono stati riportati 25 nuovi focolai nel pollame in 9 province. Finora, il Paese ha riportato 3 casi di infezione umana confermati dal laboratorio, due dei quali sono risultati fatali.
Ue: due piani per contrastare le emergenze sanitarie
La Commissione europea ha adottato due piani per contrastare le grandi emergenze sanitarie transfrontaliere e una possibile pandemia influenzale. Il primo è un documento volto a rafforzare la preparazione dell'Europa per una risposta coordinata alle emergenze generiche di sanità pubblica. Il secondo documento, sulla preparazione alla pandemia influenzale, applica invece l'approccio già delineato nel documento generico e aggiorna il piano della Commissione redatto a marzo del 2004. Questi documenti forniscono agli Stati membri le basi per rivedere e rafforzare i propri piani nazionali, se ciò dovesse rivelarsi necessario. La capacità dell'Unione europea e dei suoi Stati membri a reagire in modo coordinato a una pandemia influenzale è stata testata in una simulazione svoltasi a livello continentale lo scorso 23 e 24 novembre.
Il commissario europeo per la Salute e la tutela del consumatore, Markos Kyprianou, fornirà tutte le informazioni sulla valutazione della simulazione al prossimo Consiglio dei ministri della Salute, che si terrà il prossimo 9 dicembre. Leggi la traduzione.
Contro la pandemia, coordinamento e solidarietà
Continuano a stimolare riflessioni le strategie e le scelte adottate dal nostro Paese per affrontare il rischio pandemia. Questa settimana due nuovi interventi: Pietro Ragni, Gianni Gallo e Bianca Maria Borrini puntano su organizzazione e solidarietà per prevenire e gestire al meglio l'influenza aviaria. Aldo Grasselli sottolinea invece la necessità di un migliore coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti. Leggi la discussione.
Per comunicare ci vuole empatia
La credibilità e la fiducia del pubblico sono fortemente influenzati
da quattro fattori determinanti : ascolto ed empatia, competenza ed
esperienza, onestà e chiarezza, dedizione e impegno. Più del 50% della
credibilità della comunicazione dipende dal modo in cui il pubblico
percepisce chi comunica. Se le persone percepiscono empatia, ascolto e
attenzione per la loro preoccupazione, per il loro modo di vivere e
sentire il rischio, saranno più disponibili ad ascoltare e ad avere
fiducia.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Mostrare empatia: come fare.