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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 6 aprile 2006

Il rapporto Ue sulla simulazione anti-pandemia

La Commissione europea ha pubblicato il rapporto conclusivo sull’esercitazione contro una possibile pandemia influenzale. La due giorni di simulazione, che si è tenuta il 23 e il 24 novembre 2005, mirava a verificare il funzionamento congiunto dei piani nazionali di pronto intervento in caso di pandemia. Inoltre, sono stati messi alla prova il coordinamento e le comunicazioni tra la Commissione, gli Stati membri, le agenzie Ue, le organizzazioni internazionali e l’industria farmaceutica. Leggi le conclusioni del rapporto (in italiano).
 

Germania: focolaio in un allevamento avicolo

Le autorità tedesche hanno confermato alla Commissione europea un’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità da H5N1 in un allevamento avicolo a Bernsdorf, in Sassonia, vicino a Leipzig. L’allevamento è costituito da 8000 tacchini, 5000 oche e 3300 galline, mantenuti in locali separati. La presenza di H5N1 è stata confermata oggi dal laboratorio nazionale di riferimento. Sono in corso altri test per confermare che si tratti o meno del ceppo asiatico del virus H5N1 e alcuni campioni verranno inviati al laboratorio di riferimento per l'influenza aviaria di Weybridge per ulteriori analisi.

Le autorità tedesche hanno riferito alla Commissione che stanno applicando le misure precauzionali stabilite dalla Direttiva sull'influenza aviaria e dalla decisione 2006/135/EC sull'influenza viaria fra il pollame domestico. Tutti gli uccelli presenti nell'allevamento verranno abbattuti nelle prossime ore. Inoltre, altre tenute presenti nelle vicinanze verranno monitorate e controllate e saranno applicate misure di biosicurezza. Verrà costituita una zona di protezione di 3 km attorno alla zona dell’epidemia e una zona di sorveglianza circostante di 10 km. All'interno della zona di protezione, il pollame non può razzolare all'aperto, può uscire solo nel tragitto che conduce al macello e le carni di questi polli non potranno fuoriuscire dalla zona di protezione, ad eccezione di quelle sottoposte ai controlli previsti dalla legislazione comunitaria sui generi alimentari (carni provenienti da animali sani cresciuti in allevamenti registrati, soggetti a controlli ante e post mortem da veterinari presenti nei macelli). Le misure di biosicurezza negli allevamenti devono essere rafforzate sia nella zona di protezione che nella zona di sorveglianza, mentre la caccia agli uccelli deve essere messa al bando. Inoltre, va accresciuta la consapevolezza dei proprietari di pollame e dei loro familiari in merito ai rischi di questa patologia.

La situazione verrà discussa questo pomeriggio dal Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, alla luce delle informazioni ricevute dalle autorità tedesche.

Questo è il terzo focolaio epidemico, sospetto o confermato, riscontrato all’interno di un allevamento avicolo dell’Unione europea, dopo quello confermato in Francia lo scorso febbraio e quello sospetto in Svezia di marzo.

 

Egitto, sono quattro i casi nell’uomo

I campioni di 4 pazienti, come già annunciato dal ministero della Salute egiziano, probabilmente infettati dal virus dell’influenza aviaria H5N1, sono stati analizzati nel Regno Unito da un laboratorio di riferimento dell’Oms. Tutti e 4 i pazienti sono risultati positivi all’H5N1.

Due dei 4 pazienti sono deceduti. Gli altri 2 sono completamente guariti e sono già stati dimessi dall’ospedale.

Un quinto paziente, di cui avevano precedentemente dato notizia le autorità sanitarie del Cairo, si trova ancora in ospedale. È attesa la conferma diagnostica esterna relativa a questo paziente, una giovane diciottenne del governatorato di Kafr El-Sheikh.

Il 2 aprile, le autorità egiziane hanno inoltre riferito di altri due casi nel Kafr El-Sheikh: una bambina di 6 anni e la sorellina di 18 mesi, entrambe risultate positive ai test per l’H5N1 effettuati in un laboratorio locale. Si attende un’ulteriore conferma diagnostica. Si trovano entrambe in ospedale e le loro condizioni sono stabili.

L’Egitto è il nono paese che riferisce casi umani confermati in laboratorio nel corso di questa epidemia, scoppiata in Vietnam nel dicembre del 2003. Quest’anno, 4 di questi Paesi hanno riferito i loro primi casi umani: la Turchia, l’Iraq, l’Azerbaijan e l’Egitto.

 

Indonesia: un’altra vittima per l’influenza aviaria

Il ministero della Salute dell’Indonesia ha confermato un altro caso di infezione umana da parte del virus dell’influenza aviaria H5N1. Si tratta di una bambina di 20 mesi che viveva a Kapuk, a ovest di Giacarta. La bambina ha sviluppato sintomi (febbre e tosse) il 17 marzo, quindi è stata ricoverata il 22 marzo ed è morta il giorno dopo.

Dalle indagini sul campo è emerso che vicino alla sua casa erano morti dei polli circa una settimana prima dell’insorgenza dei sintomi. Nelle vicinanze i polli hanno continuato a morire, ma la causa non è ancora nota. I familiari e i vicini della bambina sono stati messi sotto osservazione. A queste persone sono anche stati prelevati dei campioni per essere analizzati. I risultati preliminari sono negativi, ma le indagini continuano.

Con questo nuovo caso confermato salgono a 30 i casi totali in Indonesia, di cui 23 mortali.