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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Listeriosi in Europa: focolaio da alimenti vegetali surgelati

Alfonsina Fiore¹, Antonietta Gattuso¹, Monica Virginia Gianfranceschi¹, Gaia Scavia¹, Stefania D’Amato², Francesco Paolo Maraglino², Dario De Medici¹, Umberto Agrimi¹

¹. Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria, Iss

². Ufficio V – Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale, ministero della Salute

 

12 luglio 2018 - Dal 2015 al 15 giugno 2018 in 5 Stati membri dell’Unione europea (Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito) sono stati segnalati 47 casi di listeriosi, di cui 9 ad esito fatale, causati da un nuovo ceppo di Listeria monocytogenes (L.m.), particolarmente invasivo, di sierogruppo IVb e multi-locus sequence type 6 (ST6). Questo particolare ceppo è stato isolato da prodotti surgelati, in particolare da mais, mix di verdure contenenti mais e, raramente, da spinaci e fagiolini. Questi alimenti (usualmente consumati previa cottura) sono talvolta aggiunti, dopo scongelamento, come ingredienti in insalate, frullati o estratti vegetali, rappresentando – qualora contaminati da L.m. - un potenziale rischio per il consumatore. È stato recentemente dimostrato [vedi: Kataoka Ai et al.], infatti, che il batterio Listeria monocytogenes può crescere rapidamente durante la fase di scongelamento dei vegetali surgelati, anche quando avviene a temperatura di refrigerazione (+4 °C).

 

La correlazione tra i diversi casi di listeriosi sviluppatesi nei 5 Stati membri della Ue, in un così ampio periodo di tempo, nonché l’identificazione del veicolo alimentare e la fonte di contaminazione è stata resa possibile grazie alla caratterizzazione sierologica e molecolare dei ceppi batterici isolati. In Italia, al momento non risultano focolai di infezione e i richiami dei lotti di prodotti vegetali surgelati fanno seguito a una segnalazione di allerta europea proveniente dall’Ungheria. Per ridurre il rischio d’infezione, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nel Technical Report congiunto pubblicato il 2 luglio scorso raccomandano ai consumatori (in particolare quelli a maggior rischio come anziani, donne in gravidanza, neonati e soggetti con basse difese immunitarie) di cuocere accuratamente le verdure surgelate non pronte al consumo. Si consiglia inoltre, di scongelare i vegetali surgelati pronti per il consumo, mediante trattamento termico.

 

La sorveglianza della listeriosi in Italia

In Italia, la listeriosi è una malattia soggetta a notifica obbligatoria ai sensi del D.M. 15 dicembre 1990. Accanto al flusso di notifiche ufficiali è attiva dal 2010 un’attività di sorveglianza di laboratorio, coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e finalizzata principalmente alla tipizzazione sierologica e molecolare degli isolati clinici e alla loro caratterizzazione sul piano epidemiologico. I flussi di sorveglianza ufficiale delle malattie infettive e della sorveglianza di laboratorio relativi ai casi e agli isolati clinici costituiscono le fonti utilizzate per alimentare i flussi europei del sistema TESSy (The European Surveillance System) ai quali l’Italia partecipa fin dal loro avvio (2007) e della rete di allerta EPIS event-based.

 

In tale ambito l’Iss funge da Operational Contact Point (OCP) per l’Ecdc a supporto del ministero della Salute per il coordinamento dei flussi di sorveglianza come previsto dalla Nota circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza e prevenzione della listeriosi”, del 13/03/2017. Le notifiche di focolai epidemici di listeriosi, nell’ambito della sorveglianza ufficiale delle malattie infettive, sono inoltre trasmessi annualmente all’Efsa.

 

Le principali fonti informative della sorveglianza nazionale (Sorveglianza ufficiale e di laboratorio) sono tra loro scarsamente interoperabili. Ne deriva una difficoltà e parzialità nella capacità strutturale della sorveglianza italiana a soddisfare anche quella europea basata, al contrario, sulla centralizzazione e riferibilità delle informazioni cliniche, epidemiologiche e di laboratorio in un unico ambito (sistema TESSy).

 

Al fine di rafforzare e armonizzare tra le Regioni la sorveglianza della listeriosi, è in corso un’Azione centrale del ministero della Salute, nell’ambito dei progetti Ccm 2016, a cui partecipa l’ Iss, dal titolo “Analisi epidemiologica e di contesto delle infezioni da Listeria monocytogenes, al fine di valutare la necessità e fattibilità dell’eventuale istituzione di un sistema nazionale di sorveglianza”. Il progetto ha l’obiettivo di valutare la sorveglianza della listeriosi in Italia per attuare interventi migliorativi e di integrazione tra i sistemi di monitoraggio, anche riguardo le attività di laboratorio. Il progetto si propone, inoltre, di individuare e analizzare le criticità al fine di adeguare l’attuale sistema di sorveglianza della listeriosi agli standard europei. Questo consentirà di migliorare la raccolta e l’utilizzo dei dati di sorveglianza ai fini di prevenire e contenere l’insorgenza di focolai di malattia di origine alimentare e di rendere più efficace e tempestiva la tracciabilità delle fonti di infezione.

 

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