Dalla Asl Milano 1 la prima banca dati sul disagio psichico
Il 23 ottobre è stata pubblicata “Banca dati sul disagio psichico”, la prima monografia dedicata all’argomento nel territorio della Asl Milano 1, a cura dell’Osservatorio epidemiologico e dei registri specializzati. Si tratta di uno strumento che permette di indagare il fenomeno del disagio a partire dai dati provenienti dall’intero set dei flussi informativi amministrativi attraverso i quali vengono registrate tutte le prestazioni (come visite specialistiche e ricoveri) e i consumi di farmaci della popolazione assistita.
La principale novità introdotta da questo studio riguarda l’utilizzo integrato di una molteplicità di fonti che ha consentito di costruire a livello locale la prima Banca dati del disagio psichico, che permette di leggere in maniera più completa e dettagliata il fenomeno dei disturbi mentali nel territorio di una Asl lombarda che copre 73 Comuni, per una popolazione di poco meno di un milione di abitanti.
La Regione Lombardia dispone di una articolata rete di servizi sanitari pubblici e privati accreditati che erogano specificatamente prestazioni di tipo psichiatrico; nella Asl Milano 1 si rivolgono a questi servizi circa 11-12 mila soggetti l’anno. L’accesso alle cure da parte dei soggetti affetti da disturbi mentali non si limita alla rete dei servizi specialistici: i pazienti psichiatrici sono portatori di diversi bisogni di salute e pertanto accedono a una pluralità di prestazioni erogate da strutture sanitarie (Ospedali, ambulatori, ecc.) e socio-sanitarie (Istituti di riabilitazione, Residenze sanitarie per anziani, ecc.) di cui il sistema informativo mantiene traccia e i cui dati costituiscono un patrimonio conoscitivo che consente di indagare ambiti specifici della salute della popolazione osservata.
L’aspetto tecnico
Tramite procedura di record linkage, l’Osservatorio epidemiologico ha sviluppato specifici algoritmi che hanno portato alla realizzazione della Banca dati nella quale sono stati reclutati sia i soggetti a cui è stata individuata una diagnosi di disturbo mentale, sia coloro che, pur in assenza di specifico codice diagnostico a livello di flusso, presentano consumi in termini di prestazioni specialistiche e/o di farmaci che rimandano a un possibile disagio psichico. Si tratta quindi di strumento ideato a partire da criteri volutamente molto inclusivi, considerando il fatto che la patologia trattata rappresenta la parte emergente di un problema ben più diffuso e in forte aumento. Per l’anno 2012, risultano inclusi nella Banca dati 85 mila soggetti, di cui 22 mila adulti con diagnosi psichiatrica, per un tasso del 28,9 per 1000.
La monografia presenta per esteso la procedura utilizzata per la costruzione della Banca dati e analizza i risultati emersi in termini di distribuzione complessiva dei disturbi mentali e per singole categorie diagnostiche psichiatriche; viene inoltre proposta un’analisi riferita al carico complessivo di patologia in termini di comorbidità e di costi medi di assistenza.
Le patologie psichiatriche rappresentano, oltre che un importante fattore di rischio per la fragilità sociale, un fattore di rischio di fragilità sanitaria e la Asl deve interagire con tutti gli attori di sistema per mitigarne gli effetti.