Mental Health Atlas 2014: servizi, risorse, politiche
In Europa ci sono più decessi per suicidio che per incidenti stradali e uno persona su 4 soffrirà di un disturbo mentale almeno una volta nel corso della sua vita. Ciò significa, in media, un membro di ciascuna famiglia. Tra le principali cause di anni vissuti in condizioni di disabilità quattro sono legate alla salute mentale: depressione, schizofrenia, disturbo bipolare e abuso di alcol. La depressione è la quarta causa di disabilità nel mondo e da sola spiega il 12,0% del carico di malattia (Ferrari et al, Plos Med, 2013).
Le persone che soffrono di disturbi mentali è più probabile che abbiano anche malattie fisiche, e viceversa. Per esempio chi è malato di cancro ha fino al 30% di aumento del rischio di depressione. Vi è una forte associazione tra cattiva salute mentale e deprivazione sociale, come pure un più elevato rischio di diventare senza fissa dimora e di entrare in contatto col sistema giudiziario. Anche l’impatto a lungo termine nei figli di chi soffre di un disturbo mentale può essere significativo: possono essere trascurati ed è più probabile che abbiano problemi a scuola, con diminuzione delle loro opportunità a lungo termine.
L’impatto economico è pure sostanziale ed ostacola i progressi verso la crescita economica e l’inclusione sociale. Numerosi studi attestano che il principale determinante dei costi della cattiva salute mentale è la perdita di produttività, che supera i costi sanitari e sociali diretti.
Come sottolinea il Mental Health Atlas 2014, pubblicato dall’Oms a luglio 2015, occorre investire di più nella salute mentale e il motivo non è solo quello di ridurre la sofferenza di questo tipo di disturbi. Vi sono anche notevoli vantaggi per lo sviluppo personale, sociale ed economico nella promozione e nel mantenimento di una buona salute mentale. «Non c’è salute senza salute mentale» è stata l’affermazione consueta di professionisti e altri importanti stakeholder negli ultimi 20 anni, ma è solo da relativamente poco tempo che la salute mentale è sull’agenda politica mondiale.
Secondo l’Atlante, nel mondo, circa 1 persona su 10 soffre di disturbi mentali ma solo l’1% della forza lavoro sanitaria globale lavora su queste tematiche. La pubblicazione, infatti, fornisce informazioni aggiornate sulla disponibilità dei servizi e sulle risorse a livello mondiale (tra cui gli stanziamenti finanziari, le risorse umane e le strutture specializzate).
Ciò che emerge è che c’è ancora molto da fare, soprattutto nei Paesi a basso/medio reddito, in particolare per contrastare le disuguaglianze a livello mondiale nell’accesso ai servizi e alle cure. Infatti metà della popolazione mondiale vive in nazioni in cui è presente meno di uno psichiatra ogni 100.000 abitanti e si spendono meno di 2 dollari pro-capite per le cure.
Per approfondire consulta il documento completo “Mental Health Atlas 2014” e leggi il comunicato stampa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).